A Dunkerque, in prossimità della frontiera franco-belga, il 17 e il 18 settembre si è tenuta l’assemblea annuale della MOT, la Mission Opérationnelle Transfrontalière. La MOT è nota nell’ambiente europeo per l’attività che svolge a sostegno della cooperazione transfrontaliera dei territori francesi, per la capacità di elaborazione e proposta presso le istituzioni a Bruxelles e presso diversi Stati membri. Il direttore generale è Jean Peyrony.
Cos’è la MOT, Mission opérationnelle transfrontalière
La MOT è costituta oggi come associazione ma era stata pensata in origine come strumento pubblico per favorire le buone pratiche nei programmi di cooperazione transfrontaliera in cui è coinvolta la Francia. Per la nostra zona, riguarda la frontiera franco-svizzera e quella italo francese, sia continentale sia marittima, con riferimento quindi anche ai programmi europei corrispondenti, cioè gli Interreg Francia-Svizzera, Italia-Francia Alcotra e Italia-Francia Marittimo.
I membri dell’associazione sono una novantina, tra Comuni, Dipartimenti, Regioni e organizzazioni intercomunali e vari soggetti locali, anche limitrofi dei vari Paesi vicini.
Nelle strutture direttive della MOT, per la zona alpina, si trovano il presidente, Christian Dupessey, sindaco di Annemasse, la vicepresidente Laurence Boetti-Forestier, consigliera regionale alla Regione Sud e la segretaria dell’associazione Laurence Navalesi, consigliera del Comune di Nizza con una delega alla cooperazione frontaliera.
Le difficoltà delle frontiere interne europee
L’aria che tira per le frontiere non è buona.
Da un lato e in positivo si registra un attivismo nei progetti Interreg, negli scambi tra soggetti locali e in progetti di infrastrutture o attorno cooperazioni stabili, come quella in materia sanitaria dell’ospedale di Cerdagna o quella franco-belga per singoli distretti della salute. Nell’area italo-francese, per esempio vi sono diverse iniziative per dare vita a organizzazioni intercomunali nella riviera italo-francese, e una Festa delle Alpi che si è tenuta al Piccolo san Bernardo, che il prossimo anno avrà la sua seconda edizione al Moncenisio.
Dall’altro lato si registrano invece delle frenate. Il governo tedesco ha infatti introdotto restrizioni alla frontiera con la Francia per ridurre l’afflusso di immigrazione irregolare, il sindaco di Nizza, Christian Estrosi, sostenuto da quello di Mentone, Yves Juhel, ha auspicato analoghe misure sui passaggi italo-francesi.
Per restare alla nostra area alpina, esiste un considerevole problema sulle vie di collegamento, con il Monte Bianco chiuso questo e i prossimi autunni, la ferrovia storica del Fréjus interrotta dal 27 agosto 2023, il tunnel di Tenda che non riapre.
Un rilancio politico
Non a caso Christian Dupessey, ha indicato che occorre dar forza politica all’Europa della cooperazione e della coesione al di là delle frontiere.
Questa domanda di forza politica si accompagna a un’azione di rafforzamento della struttura. Già lo scorso anno era stato concordato un programma di lavoro tra l’amministrazione statale francese e la MOT, che prevede da questa assemblea una declinazione in vicepresidenze tematiche e di impulso politico. Uno stato dell’avanzamento delle attività sarà noto in occasione del Borders Forum, che si terrà a Parigi il 2 e il 3 dicembre prossimi.
L’assemblea generale della Mission opérationnelle transfrontalière nel 2025 si svolgerà nel Dipartimento della Savoia e in particolare Maurienne – due nuovi membri della MOT – in occasione della seconda edizione della Festa delle Alpi, che seguirà quella che si è tenuta al Piccolo San Bernardo il 1° settembre scorso.
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