I primi esordi della stagione invernale si avvicinano per i comprensori di tutto l’arco delle Alpi occidentali ma non per la stazione di sci Le Grand Puy, sita nel comune di Seyne-les-Alpes (Alpi di Alta Provenza). È la decisione presa a seguito del referendum popolare della scorsa domenica 6 ottobre, nel quale il 71,31% della popolazione ha approvato la chiusura degli impianti di risalita.
La stazione di sci Le Grand Puy
Inaugurata nel 1959, Le Grand Puy si situa a una altitudine compresa tra i 1.300 e i 1.850 metri a Seyne-les-Alpes, a circa 45 minuti dalle tre città di Digne-les-Bains, Gap e Barcelonnette. Il comprensorio si estende su 170 ettari e 22 chilometri ripartiti su 14 piste di differenti difficoltà, a loro volta servite da 5 impianti di risalita e dotate di un dislivello pari a 500 metri.
Il comprensorio è considerato tra i più antichi della Vallée de la Blanche, nel cuore del Geoparc de Haute-Provence nonché nei pressi del Lago di Serre-Ponçon e del Massiccio des Monges. Tendenzialmente esso restava aperto tra la settimana antecedente il Natale e la seconda settimana di marzo, con lievi variazioni temporali calibrate sulla base delle condizioni di innevamento.
La stazione poteva essere utilizzata sia dalle famiglie sia dagli sciatori provetti, sia per lo sci di discesa e velocità sia per lo snowboard e le racchette da neve; presenti anche alcuni tracciati dedicati alle persone affette da disabilità o mobilità ridotta. La località, poi, si animava in inverno con una scuola di sci, due negozi di articoli sportivi con noleggio di attrezzature e un ristorante nonché con due vicini alberghi.
Il cambio di destinazione
Di proprietà del Comune di Seyne-les-Alpes, la stazione Le Grand Puy avrebbe richiesto quest’anno un investimento pari a circa 350 mila euro di bilancio, cifre a detta dell’amministrazione divenute insostenibili.
Dopo aver commissionato uno studio durato diversi mesi, è stato deciso a maggioranza per la chiusura con messa in vendita dell’impianto a decorrere dal prossimo venerdì 1° novembre. Sono stati inoltre stanziati 150 mila euro di fondi propri da investire nella diversificazione del sito, la cui destinazione resta tuttavia ancora ignota.
Tale decisione ha suscitato non poche polemiche tra i commercianti locali, alcuni dei quali preoccupati per le ripercussioni in termini turistici che la chiusura avrebbe potuto portare con sé. Qualche voce di timore e lamentela è giunta anche dai proprietari di seconde case, alcuni dei quali scagliatisi contro l’impossibilità di prendere parte al referendum.
La scelta finale
Dopo il referendum popolare della scorsa domenica 6 ottobre, la stazione di sci di Le Grand Puy si appresta dunque alla definitiva sospensione della propria attività. Difatti, come detto, larga parte della popolazione popolazione ha votato a favore di tale prospettiva.
Sul totale dei 1.305 iscritti nelle liste elettorali di Seyne-les-Alpes, l’affluenza è stata pari al 57,93%. I votanti sono dunque stati nel complesso 756, di cui 537 (71,31%) a favore di chiusura e cessione e 216 (28,69%) a favore invece del mantenimento del comprensorio.
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