I lavori di elettrificazione della ferrovia tra Ivrea e Aosta sono iniziati, ma sullo sfondo si svolgono anche battaglie e scontri giuridici, come il contenzioso al TAR tra il comune di Ivrea e Rete ferroviaria italiana (RFI) a cui sono richiesti circa 500 mila euro per l’occupazione di suolo pubblico dove avvengono i lavori.
L’elettrificazione
I treni hanno finora funzionato a trazione elettrica fino a Ivrea e poi fino ad Aosta con trazione diesel. Il PNRR, Piano nazionale di ripresa e e resilienza – finanziato dall’europeo NextGenEU che sostiene anche France Relance – prevede l’elettrificazione di quest’ultima tratta di 66 chilometri.
L’iniziativa riguarda interventi nelle stazioni elettriche a Donnas, Châtillon e Aosta e alcuni miglioramenti su binari e gallerie, nonché una nuova sistemazione in uscita dalla stazione di Ivrea. Il progetto, i permessi amministrativi e le gare sono state completati tra il 2022 e il 2023, mentre i lavori sono iniziati i primi di luglio 2024, a Châtillon e Donnas.
L’intervento a Ivrea e l’occupazione del suolo pubblico
Per realizzare la prima parte dell’elettrificazione della ferrovia per Aosta, che riguarda anche il ponte che attraversa il fiume Dora, poco dopo la stazione, RFI sta utilizzando come cantieri gli spazi di piazza Perrone e una parte di via Riva a Ivrea.
Il Comune di Ivrea ha chiesto alla società 500 mila euro per occupazione del suolo pubblico, sulla base del canone unico patrimoniale (CUP). Il canone comunale, istituito nel 2021, assorbe il precedente per l’occupazione di spazi ed aree pubbliche (COSAP) e le imposte sulle pubblicità e affissioni.
RFI ritiene dal suo canto che l’intervento di elettrificazione sia di interesse nazionale, finanziato con fondi statali ed europei, e quindi esente da canoni per l’occupazione di suolo pubblico. Le parti hanno dunque in corso una controversia al Tribunale Amministrativo regionale (TAR).
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