A un anno dalla morte di Léonard Gianadda, a Martigny dal 28 novembre 2024 al 2 febbraio 2025, è allestita una mostra per ripercorrere la vita dell’uomo di cultura e mecenate dell’arte.
La famiglia di Gianadda ha origini piemontesi. Il nonno, infatti, era partito all’età di 13 anni dal biellese per stabilirsi a Martigny.
La mostra
I curatori dell’esposizione, Sophia Cantinotti e Jean-Henry Papilloud, hanno suddiviso in quattro macro-tematiche la vita professionale dell’artista.
Una prima parte è dedicata al Gianadda fotoreporter che va la scoperta del mondo, spinto dalla curiosità e voglia di esplorare. Dal 1953 al 1961, viaggia con la sua macchina fotografica negli Stati Uniti, nel Mediterraneo, nell’allora Unione Sovietica e in Sudamerica.
Inoltre parallelamente ai suoi studi e all’attività fotografica, alla fine degli anni ’50, lavora come corrispondente della TSR (Televisione svizzera romanda) per il Vallese. Sono anni straordinari, in cui coglie nell’obiettivo grandi personaggi, tra cui Georges Simenon.
Successivamente, il focus dell’allestimento si sposta sull’attività di costruttore. Gianadda si laurea, nel 1961, in ingegneria civile all’l’École polytechnique fédérale de l’Université de Lausanne (EPFL) e, insieme a un suo compagno di corso Umberto Guglielmetti, apre uno studio a Martigny. In questa fase di successo economico decide di costruire un grande palazzo, un progetto che lo condurrà a un cambiamento di vita.
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La terza parte dell’esposizione è dedicata a Gianadda alla guida della Fondation Pierre Gianadda, aperta il 19 novembre 1978, giorno del 40esimo compleanno del fratello Pierre che era deceduto in un incidente aereo due anni prima.
La Fondazione coniuga l’amore per l’arte, l’archeologia e la cultura e, non a caso infatti, si trova su un terreno su cui sono state riportate alla luce le vestigia di un tempio gallo-romano, da lui stesso scoperte nel corso di un progetto immobiliare.
La Fondazione continua il lavoro di Leonard Gianadda: ospita e ha un nutrito programma di mostre d’arte di livello internazionale, e molti eventi culturali.
La mostra si conclude con l’approfondimento sull’attività di mecenate.
Nel corso degli ultimi anni, Gianadda ha incrementato la sua attività negli ambiti culturale e sociale. Nel 2009, ha istituito la Fondation Annette e Léonard Gianadda e, dieci anni dopo, quella Léonard Gianadda Mécénat per gestire e valorizzare il suo patrimonio. la sua opera è testimoniata da numerose tracce, in modo particolare, a Martigny con le sculture nelle rotonde e le vetrate nelle cappelle.
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