Tra coriandoli colorati e sgargianti stelle filanti, tra maschere dettagliate e costumi a rievocare la tradizione, il periodo del Carnevale si fa sempre più vicino nelle Nostre Alpi, facendo venire l’acquolina in bocca al solo pensiero di gustare le Bugie. Queste semplici ma croccanti frittelle vantano una lunga storia secolare e sono divenute immancabili prelibatezze in coda all’inverno e durante i festeggiamenti che precedono la Quaresima.
Di fatto le loro origini rimontano ai “Frictilia”, dolci fritti nel grasso animale risalenti all’epoca romana e preparate anche nel Medioevo e nei periodi successivi sino alla piena affermazione durante la cristianità. La loro principale peculiarità risiede nel fatto che esse sono diffuse non soltanto nelle Alpi italiane bensì anche sul resto del territorio della Penisola e sino al versante francese delle Alpi e al Mar Mediterraneo.
Per esempio, il termine “Bugie” è diffuso prettamente tra Piemonte e Liguria, mentre in Valle d’Aosta è in Sardegna si utilizzano rispettivamente le denominazioni dialettali “Merveilles” e “Maraviglias”. Anche altrove possono essere reperiti dolci analoghi conosciuti in Provenza come “Oreillettes”oppure in altre aree dell’antico Ducato di Savoia (tra Alpi Marittime e Ginevra) come “Bugnes” e “Merveilles”.
Gli ingredienti
La base delle Bugie è un impasto semplice e genuino composto essenzialmente da farina (500 grammi), burro (50 grammi), zucchero (70 grammi), uova intere (2) e scorza di limone (30 grammi, sostituibile con l’arancia nelle “Oreillettes”). Vi si aggiunge poi, oltre a un pizzico di lievito (10 grammi), una componente alcolica in dosi variabili e a piacimento che può variare dal marsala alla sambuca, dal vinsanto al brandy, dal vino bianco alla grappa.
La cottura può essere duplice, in forno senza altro condimento oppure in frittura di olio di semi di girasole in dosi da valutare contingentemente alla fase conclusiva della preparazione del dolce. Questa combinazione, magari impreziosita da una tradizionale decorazione con zucchero a velo, gli dona una tipica leggerezza e una inattesa fragranza che lo rendono irresistibile da gustare in compagnia durante le festività.
Esistono ancora numerose varianti che arricchiscono la ricetta classica con l’aggiunta di miele o cioccolato oppure un accompagnamento con un gustoso mascarpone montato e zuccherato o una semplice crema inglese.
La preparazione delle Bugie
La preparazione delle Bugie può avere, come detto, una duplice forma con cottura in forno o frittura in olio di semi di girasole. L’impasto di base resta tuttavia lo stesso e si prepara disponendo anzitutto la farina a fontana sul proprio piano da lavoro e grattugiandovi al centro la scorza di un limone preferibilmente non trattato.
Unire il burro lievemente sciolto, le uova intere e la dose completa dello zucchero e mescolare sino all’assorbimento, passando poi ad aggiungere anche il lievito in polvere e una quantità a piacere ma non esagerata di alcool. A questo punto amalgamare con le mani sino a ottenere un composto omogeneo e compatto, regolando con acqua nel caso la consistenza risultasse eccessivamente dura e dunque poco malleabile.
Dare all’impasto una forma sferica, avvolgerlo attorno alla pellicola trasparente da cucina e lasciarlo riposare in frigorifero per almeno una mezz’ora, tempo trascorso il quale è possibile passare alla stesura della sfoglia a macchina o con un matterello. Una volta assunto uno spessore di due millimetri al massimo, tagliare le Bugie della forma che più si preferisce, tendenzialmente in rettangoli oppure in strisce non troppo sottili o in rombi forati nel mezzo.
Qualora si optasse per la cottura in olio, riscaldarlo all’interno di una padella sino alla temperatura ottimale di 180 gradi circa e immergervi i fogli sino a che non abbiano assunto una colorazione dorata. Badando bene a cambiare frequentemente l’olio, lasciarli poi sgocciolare su apposita carta assorbente prima di servirle cosparse del consueto zucchero a velo.
Qualora si propendesse per contro per la cottura in forno, variante che sta guadagnando sempre maggiore popolarità, l’impasto viene tagliato in forme similari e poi trasferito su di una teglia ricoperta di carta da forno. Cuocere in forno ventilato preriscaldato a 200 gradi per circa cinque minuti, poi capovolgere e cuocere a tale medesima temperatura per un lasso analogo, lasciando raffreddare prima di gustare.
LEGGI ANCHE: La ricetta della Farinata di ceci tra Liguria, Sardegna e Provenza