In un viaggio dal sapore quasi iniziatico sospeso tra reale e fantastico, tra meraviglia e dolore, le bianche vette del versante savoiardo del Moncenisio fanno da cornice a “La montagna nella pelle”. Quella di Patrick Col è una storia che sfida le leggi del possibile e trasporta il lettore in un universo dove la natura e l’essere umano si fondono in un legame profondo e misterioso.
Il romanzo, edito nell’ottobre del 2012 dalle Éditions Paulsen nella collezione “Guérin”, è stato l’unico oggetto a sopravvivere all’incendio che ha distrutto la casa del suo autore nel novembre del 2010. Pubblicato dopo diciotto mesi di lavoro come primo capitolo di un progetto più ampio, esso è acquistabile sulla pagina dedicata al prezzo di 14,00 euro per la sua versione cartacea.
“La montagna nella pelle”
“La montagna nella pelle” (in originale in lingua francese “La montagne dans la peau”) racconta dello straordinario percorso di vita di Antoine, da sempre segnato da una mutazione fisica che lo rende insensibile al tatto. La narrazione si sviluppa in un crescendo di eventi dove il meraviglioso si intreccia al reale, esplorando imprese incredibili, amori assoluti e perdite devastanti ma anche identità personali, diversità arricchente e ambiente predominante.
L’esistenza del suo protagonista esordisce nel segno del prodigio e della tragedia: egli viene difatti al mondo nel pieno di una violenta tempesta di inverno sulla cima del Moncenisio, perdendo a causa sua il primo e unico affetto di sua madre. I monaci dell’ospizio che sorge in quota riescono a salvarlo, scoprendo sin da subito l’enigma genetico che lo avvolge: egli è stato sopravvissuto al freddo avvolto da una membrana ghiacciata che tuttavia lo ha privato della sensibilità cutanea.
Una ascensione verso la propria identità
Il corpo come la vita di Antoine è segnato da profonde verruche ma la sua pelle diviene presto per lui una sorta di interfaccia unica con il mondo, una intuizione quasi animale della natura, una percezione distante da quella degli altri esseri umani. Ecco perché egli riesce a costruire e a coltivare una connessione profonda con le montagne della Valle della Maurienne, dove egli inizia a compiere imprese alpinistiche uniche.
Il suo itinerario esistenziale è connotato da momenti di gioia intensa e di dolore assoluto, in un viaggio di continua riscoperta di sé per il tramite della montagna, il luogo nel quale egli riesce a superare i limiti imposti dalla sua condizione. Il romanzo si snoda tra paesaggi grandiosi, scalate mozzafiato e pagine di pura introspezione, in una avventura che si muove tra l’ineluttabilità del destino e la ricerca di una nuova nascita.
Patrick Col, un autore che vive la montagna
Patrick Col non è soltanto uno scrittore bensì un profondo conoscitore dell’ambiente montano nonché guida alpina e alpinista savoiardo da quasi venti anni. Egli ha consacrato la sua intera vita alle montagne, tanto esplorandole nei loro angoli più remoti e reconditi quanto contribuendo alla loro scoperta attrezzando siti di arrampicata e creando vie ferrate come quella del Diavolo.
“La montagna nella pelle” è il suo primo romanzo però non il suo primo lavoro dedicato alla vetta, preceduto dunque da altre due guide destinate agli amatori della Valle della Maurienne. Più nel dettaglio, egli è autore di “Escalade en Haute-Maurienne Vanoise” (“Arrampicata in Haute-Maurienne Vanoise”, giugno 2010) o “Lacs de Maurienne” (“Laghi di Maurienne”, maggio 2006) o ancora “Guide blanc de la Maurienne” (“Guida bianca della Maurienne”, dicembre 2005).
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