La gigantesca zona industriale e portuale di Fos-Sur-Mer, vicino a Marsiglia, sta cercando di ridurre il proprio impatto ambientale migliorando al contempo le proprie prestazioni produttive. Giovedì 27 febbraio, all’Hôtel de Région di Marsiglia, i leader politici hanno concordato un piano di investimenti.
Il complesso portuale industriale di Fos-Sur-Mer
La Zona Industriale e Portuale (ZIP) è un sito di 10.000 ettari attivo da oltre sessant’anni, costruito come estensione dell’area portuale di Marsiglia. Per fare un confronto con l’Italia, il porto e la zona industriale di Porto Marghera, vicino a Venezia, occupano 2.000 ettari, mentre il porto e il retroporto di Genova con la zona logistica speciale (ZLS) totalizzano 2.300 ettari.
Il porto di Fos-sur-Mer Marsiglia ha un traffico marittimo annuale di 70 milioni di tonnellate (trasporto totale di container, idrocarburi e rinfuse). L’altro porto di dimensioni paragonabili e diretto concorrente è il quello di Genova, anch’esso nella regione delle Nos Alpes, con 50 milioni di tonnellate.
L’entroterra del porto di Fos-Marsiglia – l’area dell’entroterra marsigliese dove le merci vengono spedite alle città europee – è servito da trasporti fluviali, ferroviari e stradali. Gli idrocarburi sono trasportati tramite oleodotti.
Una fitta rete di diverse centinaia di aziende e terminali GNL comprende i grandi nomi dei settori siderurgico e petrolchimico, come ArcelorMittal, Air Liquid, Ineos, Esso e Primagaz.
Tuttavia, anche se la ZIP è il vero motore economico del dipartimento Bouches-du-Rhône, non soddisfa più pienamente le aspettative della popolazione locale. Le ragioni principali sono l’impatto ambientale su un ecosistema sensibile e l’elevato rischio sanitario per i residenti locali.
Un investimento da 20 miliardi di euro senza emissioni di carbonio

Marc Ferraci, ministro francese dell’Industria e dell’Energia, e Christine Vautrin, ministro francese del Lavoro, della Salute, della Solidarietà e della Famiglia, si sono incontrati il 27 febbraio a Marsiglia per definire la tabella di marcia di questo grande progetto. Accolti dal Presidente della Regione Sud, Renaud Muselier, i ministri hanno dato il via libera alla trasformazione della più grande area portuale industriale francese e al tentativo di decarbonizzazione.
Il governo francese, la Région Sud Provenza-Alpi-Costa Azzurra e l’area metropolitana di Aix-Marseille-Provence hanno messo sul tavolo un piano di investimenti da 20 miliardi di euro. Il piano di decarbonizzazione dovrebbe essere attuato entro il 2030, con l’obiettivo di raggiungere la neutralità del carbonio entro il 2040.
Il piano è allo studio da diversi anni. Nel 2023, il governo francese ha designato il porto di Fos-Marseille come una delle prime “zone industriali a basse emissioni di carbonio”. Il programma SYRUS, istituito nel 2023, ha permesso di realizzare una trentina di studi ingegneristici e di fattibilità sulla decarbonizzazione della zona industriale, cofinanziati dal governo e da partner privati.
Oltre all’obiettivo della decarbonizzazione, i leader politici hanno voluto rassicurare i cittadini sulla capacità di sviluppo economico del sito. L’“ecologizzazione” e la modernizzazione dell’industria dovrebbero creare 10.000 nuovi posti di lavoro.
Ad esempio, il sito di produzione di elicotteri Airbus beneficerà di un investimento di 683 milioni di euro. Il governo francese contribuisce con 35 milioni di euro a questo progetto, noto come “Sud avenir Hélico”. L’automazione e l’aumento della capacità produttiva del sito Airbus dovrebbero contribuire a rafforzare la sovranità francese ed europea. Anche perché questo settore ad alta tecnologia promette di essere cruciale nei prossimi anni.

Industria a basse emissioni di carbonio, un desiderio dei datori di lavoro e dei politici locali
Consapevoli del fatto che la ZIP Fos-Marseille emette tra il 20% e il 25% delle emissioni industriali francesi, i leader industriali e politici (anche sotto la pressione delle associazioni locali) hanno affrontato la questione della decarbonizzazione dell’industria. Ciò è stato reso possibile dal concomitante incentivo europeo alla decarbonizzazione dell’industria. Forse per una coincidenza temporale, il giorno prima della presentazione del piano di decarbonizzazione ZIP a Marsiglia, la Commissione europea ha presentato il Patto per l’industria pulita, con un budget di 100 miliardi di euro.
Tuttavia, la volontà di decarbonizzazione non proviene solo dal mondo politico. Nell’ottobre 2024, in occasione della 24ª edizione del Forum des Entrepreneurs, un centinaio di imprenditori della regione di Marsiglia ha chiesto allo Stato e al governo di impegnarsi rapidamente per la transizione dell’industria. Alla presentazione dell’evento “Demain le Sud! Decarbonizzare la nostra economia”, i ministri Vautrin e Ferracci e il presidente della Regione Sud, Muselier, erano circondati da decine di leader dell’industria locale, che svolgeranno un ruolo cruciale nella realizzazione del progetto.
Il piano di decarbonizzazione dell’industria marsigliese ha beneficiato anche dei buoni rapporti tra le autorità politiche e i datori di lavoro marsigliesi. In particolare tra Emmanuel Macron e Rodolphe Saadé, il potente capo della compagnia di navigazione marsigliese CMA-CGM.
Per far decollare il progetto Fos-Sur-Mer, negli ultimi mesi lo Stato e il recente governo Bayrou hanno collocato nuovi alti funzionari in posizioni chiave. Georges-François Leclerc è diventato il nuovo Prefetto della Regione, dopo aver ricoperto in precedenza la carica di Capo di Gabinetto di Catherine Vautrin, Ministro del Lavoro e della Salute. Régis Passerieux, Commissario per la transizione industriale, ecologica ed energetica del Prefetto delle Bocche del Rodano, è stato sostituito da Chloé Lombard, ex Direttore di Gabinetto del Ministero degli Affari Urbani, dove era responsabile del piano “Marseille en Grand”.
Le conseguenze dell’industrializzazione a Fos-Sur-Mer
La zona industraile e i suoi 430 impianti, 50 dei quali classificati Seveso (ad alta sorveglianza), sono stati costruiti tra il delta del Rodano, il parco naturale regionale della Camargue, l’Etang de Berre e il golfo di Fos-Sur-Mer. Il progetto ha avuto un forte impatto sulla biodiversità, soprattutto a causa del rilascio di CO2 e metalli pesanti. A ciò si aggiunge il traffico marittimo e stradale necessario per il trasporto delle merci, che contribuisce anche all’inquinamento atmosferico, marino, acustico e visivo.
Anche la popolazione locale di 400.000 persone e i dipendenti del sito sono particolarmente esposti all’inquinamento. Nel 2022, uno studio condotto per 8 anni da ricercatori di Marsiglia e degli Stati Uniti ha rivelato che il 63% delle persone che vivono nei pressi della ZIP ha dichiarato almeno una malattia cronica. Tra queste, problemi respiratori, cancro, malattie autoimmuni e problemi cronici della pelle. La media francese è del 37%. Ancora più grave, il cancro colpisce tra il 9% e l’11% della popolazione, contro una media francese del 6%.
La decarbonizzazione del settore industriale di Fos-Sur-Mer, in particolare attraverso l’elettrificazione dell’industria siderurgica e la produzione di energie rinnovabili o di idrocarburi sintetici, dovrebbe teoricamente limitare e rispondere a una parte del problema ambientale e sanitario, cercando di preservare e sviluppare il livello di industrializzazione.
LEGGI ANCHE: Prosegue l’elettrificazione delle banchine a Marsiglia, Tolone e Nizza