Nell’Ala Sforza del castello di Novara, fino al 6 aprile, è possibile scoprire i paesaggi italiani, piemontesi e lombardi, dell’Ottocento e del Novecento.
La mostra Paesaggi. Realtà Impressione Simbolo. Da Migliara a Pellizza da Volpedo. accoglie una settantina di opere, appartenenti a collezioni pubbliche e private, frutto dei pennelli di alcuni dei pittori attivi nel contesto italiano ed europeo.
I paesaggi in mostra
Nelle nove sezioni della mostra, curata da Elisabetta Chiodini, è possibile scorgere l’evoluzione dell’arte pittorica e delle sue numerose sfumature nel corso di poco meno di un secolo, dagli anni Venti dell’Ottocento al primo decennio del Novecento.
Al centro dell’esposizione vi è la pittura di paesaggio che raffigura elementi caratteristici delle vedute di Piemonte e Lombardia quali le campagne, le montagne e i laghi per allontanarsi e arrivare fino al mare passando dai cuori urbani delle città. Per le montagne, sono importanti e da vedere alcune opere, come Il ghiacciaio di Cambrena (1897) di Filippo Carcano, o Dalle montagne del lago maggiore (1898) di Ludovico Cavaleri.
Dalla prima sezione “Pittura di paese”: Dalla veduta al paesaggio alla nona Il paesaggio divisionista: dal vero al simbolo si scorgono più di settanta opere di artisti del variegato panorama pittorico italiano.
Tra i più famosi vi sono Giovanni Segantini esponente del divisionismo e due pittori alessandrini Giovanni Migliara e Giuseppe Pellizza da Volpedo (conosciuto soprattutto per il dipinto Il quarto stato) a cui è dedicata un’intera stanza dell’esposizione. A questi si affiancano molti altri maestri delle arti pittoriche quali Giuseppe Canella, Antonio Fontanesi, Filippo Carcano, Mosè Bianchi, Emilio Gola, Angelo Morbelli, Emilio Longoni e Carlo Fornara.
Pellizza da Volpedo e La Clementina ritrovata
A Giuseppe Pellizza è consacrata l’ultima sala dell’esposizione in corso al castello di Novara che accoglie una delle tre opere “ritrovate”, La Clementina. Si tratta di un paesaggio dominato da un grande albero dai toni autunnali riscoperto circa un anno fa e al centro di un fatto particolare. Nella primavera del 2024 sono stati battuti all’asta tre dipinti di Pellizza, Pontecastello (1904), Mattino d’estate (1905) e La Clementina (1906-1907), cui erano state perse le tracce per decenni.
Il dipinto La Clementina aveva avuto l’onore di una mostra una sola volta alla Biennale di Venezia nel 1909, due anni dopo la morte per impiccagione del suo pittore. A seguito di questa unica apparizione pubblica, il quadro era diventato proprietà da un collezionista privato e solo lo scorso anno è tornato sulla scena pubblica. Oggi, e fino al 6 aprile, La Clementina è tra le opere in mostra al Castello di Novara.
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