Il corpo dei Vigili del fuoco del Piemonte sta a oggi affrontando una grave emergenza dovuta alla carenza di personale: attualmente mancano difatti all’appello 437 assunti rispetto a un organico totale pari a 2.006 unità. A denunciare la situazione sono alcune sigle sindacali del settore, che dalla fine del febbraio scorso hanno proclamato lo stato di agitazione e domandato alle autorità regionali un tavolo di conciliazione ad hoc.
La situazione
Le attuali condizioni nelle quali versa il corpo dei Vigili del fuoco del Piemonte fa seguito al declassamento dell’aeroporto di Caselle, con conseguente perdita di quattro unità operative e compromissione dei mezzi di soccorso. A ciò si aggiunge la problematica dei corsi di formazione, che nei prossimi mesi vedranno impegnati 1.200 professionisti costretti per questo a spostarsi a Roma senza sostituzione in turno.
Tale mancanza di personale sufficiente implica una riduzione di unità nelle squadre operative e l’impossibilità per le stesse di occuparsi, accanto alle emergenze di prossimità, anche delle più ampie e a tratti urgenti emergenze nazionali. Ma essa provoca anche e inevitabilmente un allungamento dei turni degli impiegati, alcuni dei quali denunciano orari di lavoro che arrivano a sfiorare le dodici ore di fila.
Qualche dato
Nemmeno le nuove assunzioni si rivelano sufficienti a coprire il turnover e ad arginare dunque la carenza di quasi un quinto dell’organico che dovrebbe comporre il corpo dei Vigili del fuoco del Piemonte. A Torino, il deficit è particolarmente pesante, con 78 capi reparto e capi servizio mancanti su di un totale previsto di 274 (-28%) e 490 impiegati semplici attivi sul totale necessario di 565 necessarie (-15%).
I dati più preoccupanti emergono però dalle province di Vercelli (-44% tra i vertici) e -21% tra gli operativi), Novara (-45% tra i vertici e -13% tra gli operativi), seguite da Verbano-Cusio-Ossola (-37%) Asti, Biella, Alessandria e Cuneo (-29%). A complicare ulteriormente la situazione, il Comando provinciale di Torino è privo di una guida dal mese di dicembre, quando Vincenzo Bennardo ha lasciato l’incarico dopo la festa di Santa Barbara, patrono dei pompieri.
L’appello dei Vigili del fuoco di Torino
Lo scorso martedì 11 marzo le sigle sindacali hanno incontrato i rappresentanti del Consiglio regionale del Piemonte, domandando stanziamenti e un dialogo con il Governo per assegnare le nuove assunzioni ai territori più in difficoltà. In risposta, l’assessore Marco Gabusi ha garantito che la Regione sosterrà le richieste di accelerare le procedure di scorrimento delle graduatorie per il potenziamento degli organici, chiedendo allo Stato fondi straordinari per coprire i turni di riposo ed evitare il collasso operativo.
Il tutto, come sottolineato dai rappresentanti dei lavoratori del settore, su di un territorio caratterizzato da alto rischio idrogeologico, estesi boschi soggetti a incendi, grandi impianti industriali e depositi nucleari e centri storici vulnerabili a incendi e crolli.
LEGGI ANCHE: La disoccupazione dei frontalieri costa 800 milioni di euro alla Francia