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    Home » Articoli » Il Lago di Ginevra minacciato dal riscaldamento delle acque
    Ambiente e territorio

    Il Lago di Ginevra minacciato dal riscaldamento delle acque

    Giorgia GambinoGiorgia Gambino8 Aprile 2025
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    Il Lago di Ginevra, Le Lac Léman (c) CC BY-SA 4.0, Dmitry A. Mottl, Wikimedia Commons
    Il Lago di Ginevra, Le Lac Léman (c) CC BY-SA 4.0, Dmitry A. Mottl, Wikimedia Commons

    Il Lago di Ginevra sta vivendo una trasformazione profonda, provocata dal costante riscaldamento delle sue acque e dal lento calo del loro livello. Tale fenomeno, che sta destando preoccupazione negli esperti, rischia di alterare radicalmente il comportamento delle masse di acqua e, dunque, le dinamiche dell’intero ecosistema che vi sopravvive.

    Ossigeno in calo e vita acquatica in pericolo

    Una delle conseguenze più gravi del riscaldamento riguarda la miscelazione delle acque, processo vitale per il trasporto dell’ossigeno negli strati profondi del lago. Essa avviene soltanto quando la superficie si raffredda a sufficienza da avere la stessa densità della profondità, ma le temperature invernali sempre più elevate minano alla base tale semplice funzionamento.

    Stando ai dati raccolti dalla Commissione internazionale per la protezione delle acque del Lemano (CIPEL), quest’anno la temperatura media degli strati superficiali ha toccato i 7,8 gradi (+1,5 gradi rispetto al periodo 1991-2020). Come risultato le acque si sono rimescolate soltanto sino a 110 metri di profondità, molto lontano dalla soglia stabilita ai 309 metri totali del lago, portando il 2024 a essere il tredicesimo consecutivo senza un fenomeno completato.

    Le conseguenze sulla fauna acquatica

    La carenza di ossigeno provocata dal riscaldamento delle acque sta riducendo drasticamente gli spazi vitali per molte specie acquatiche che abitano i fondali, la cui sopravvivenza diviene dunque sempre più difficile. Tra di esse, per esempio, il fitoplancton, minuscole alghe fondamentali per l’alimentazione dello zooplancton e, in una catena che oramai rischia seriamente di incepparsi, anche dei pesci.

    Anche i salmonidi, specie ittiche molto sensibili, stanno modificando le loro abitudini: prima deponevano le uova in acque basse, tra i 3 metri e i 6 metri, mentre ora si spingono sino a 25 metri in cerca di condizioni migliori. Di qui anche l’orientamento della pesca e dei pescatori stanno verso varianti che tollerano meglio le condizioni del Lago di Ginevra ora variate quali le carpe.

    Inquinamento e livello delle acque nel Lago di Ginevra

    Ma il riscaldamento non è l’unica problematica che affligge il Lago di Ginevra, sempre più soggetto all’aumento delle particelle inquinanti innescato dagli eventi estremi. Fenomeni quali le inondazioni trasportano difatti detriti e microprodotti nelle acque, compromettendo anche gli impianti di trattamento per il tramite dei quali viene fornita acqua potabile a circa un milione di persone.

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    Secondo la CIPEL, il lago sta affrontando una fase di transizione dove esso è chiamato a fare i conti con nuove minacce come la proliferazione dei cianobatteri e l’invasione di specie aliene. Cui si somma, almeno per questa primavera, un calo del livello idrico che, in assenza di piogge nei mesi di aprile e maggio, rischia di portare seri e inevitabili effetti per l’agricoltura.

    LEGGI ANCHE: Progetto ALGA: studiare l’impatto delle alghe nel Lago di Ginevra

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    Giorgia gambino
    Giorgia Gambino
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    Classe 1997, ho due lauree in lingue e letterature moderne, un master di primo livello in giornalismo 3.0 e una incrollabile testardaggine, tutti quanti ottenuti con il massimo dei voti. Appassionata di scrittura dall’età di 7 anni e giornalista pubblicista dal 2021, ho contribuito a costruire “Nos Alpes” dalle basi, crescendo giorno dopo giorno e imparando a essere migliore assieme a lui. Nel tempo libero che mi sforzo di ritagliare coltivo alcune delle mie frivole passioni, tra cui il rosa e i dolci, lo shopping e il make up, ma soprattutto i miei racconti.

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