I Nicci sono una preparazione tradizionale della Corsica rurale, una terra dove ogni piatto affonda le radici nella storia contadina e nel legame profondo con la natura. Si tratta di sottili frittelle a base di farina di castagne, una sorta di crêpe rustica e fragrante, cotta anticamente tra piastre in ferro e profumata dal contatto con grasso animale quale pancetta o strutto.
Noti al singolare come Nicciu o chiamati talvolta Miaccioli a seconda della zona dell’Isola, essi nascono come preparazione alternativa all’utilizzo della farina di grano ma comunque nutriente e a lunga conservazione. A oggi, però, essi sono tornati in auge come simbolo dell’identità gastronomica corsa, venduti nei mercati locali, nei rifugi di montagna e durante le fiere dedicate alla castagna, riconosciuta localmente quale prodotto a Denominazione di Origine Protetta (DOP).
Essi possiedono peraltro una natura in tutto e per tutto similare ai “Necci” italiani, diffusi in Toscana e in alcune zone dell’Appennino sotto la denominazione di “Ciacci” o “Cian”. Due versioni ulteriori, conosciute come “Caccin” o “Panelle”, sono popolari anche in Liguria rispettivamente tra La Spezia e Sestri Levante.
Gli ingredienti
Per preparare i Nicci alla maniera della Corsica sono necessarie anzitutto farina di castagne corsa DOP (250 grammi) e acqua fredda leggermente salata (50 millilitri, da regolare quanto basta per ottenere una pastella fluida). Vi si aggiungono poi un pizzico di sale per esaltare il gusto della farina e, facoltativamente, un uovo intero se si desidera una consistenza più elastica e morbida.
Nel caso si optasse per una variante più golosa, sarebbe possibile unire qualche fiocco di Brocciu(formaggio tipico corso) fresco ben scolato e sbriciolato (100 grammi) ad arricchire la pastella di base. Inoltre, non mancano versioni che insaporiscono l’impasto con liquore o cacao per un gusto sorprendente e un abbinamento inconsueto.
La preparazione dei Nicci di Corsica
La preparazione dei Nicci di Corsica inizia setacciando la farina di castagne all’interno di una ampia ciotola, dove una volta completata tale procedura preliminare va unita gradualmente anche l’acqua salata. Mescolando con una frusta di modo da evitare la formazione di eventuali grumi (nonché incorporando anche un uovo per una maggiore elasticità), l’obiettivo è di ottenere una pastella omogenea e fluida ma non liquida.
Tradizionalmente, poi, tali frittelle vengono cotte tra due piastre in ferro leggermente unte con pancetta o strutto. Come alternativa casalinga, si può usare una padella ben calda, unta con un velo di olio extravergine di oliva, versando al suo interno un mestolo di pastella alla volta e lasciandocuocere qualche minuto per lato sino a doratura.
Una volta pronti, i Nicci di Corsica si gustano tendenzialmente caldi, aperti oppure arrotolati come cannoli o ancora tagliati in accompagnamento a insalate o piatti a base di formaggi e carni stagionate. Essi possono essere farciti con ricotta fresca, cioccolato, miele o anche salumi locali, tome di pecora, figatellu (fegatello) grigliato e pomodori secchi.
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