A partire dalla prossima edizione datata giugno 2026, il Critérium du Dauphiné cambierà volto e nome trasformandosi ufficialmente nel Tour Auvergne-Rhône-Alpes. La decisione, annunciata in conclusione alla gara 2025 vinta dal pluricampione di origine slovena Tadej Pogacar, è l’esito del partenariato tra Regione e Amaury Sport Organisation, storico organizzatore della corsa e del Tour de France.
Da Critérium du Dauphiné a Tour Auvergne-Rhône-Alpes
Il cambio di rotta da Critérium du Dauphiné a Tour Auvergne-Rhône-Alpes sancisce l’identità geografica assunta dalla corsa negli ultimi dieci anni, con percorsi che hanno toccato alternativamente ognuno dei dodici dipartimenti. E proprio lo sviluppo del ciclismo sul territorio è stato l’aspetto maggiormente sottolineato dal presidente regionale Fabrice Pannekoucke durante la presentazione ufficiale svoltasi lo scorso martedì 17 giugno presso l’Hôtel de Région di Lione.
A ricordare l’anima regionale dell’evento è stato anche Christian Prudhomme, direttore della sezione ciclismo della AMO, descrivendo il cambio di nominativo come opportunità di offrire localmente tracciati tecnicamente vari per ogni tipo di corridore.
Una corsa sempre più popolare
L’edizione 2025 del Critérium du Dauphiné ha registrato numeri da record, con quasi 10 milioni di francesi (+12% rispetto al 2024) che hanno seguito almeno un minuto della gara secondo i dati Médiamétrie. Le ore di visione accumulate sono state 15 milioni, con una audience media che ha raggiunto il 16,2% e un picco di 2,3 milioni di spettatori durante l’ottava tappa da Val-d’Arc a Val-Cenis.
Anche online la visibilità è cresciuta: 1,9 milioni di visitatori unici sul sito ufficiale (+85% rispetto al 2024), 4,2 milioni di visite totali e oltre 88 milioni di persone raggiunte (+36%), con follower che hanno superato quota 280 mila (+21% in un anno).
Una storia lunga più di 75 anni
Il Tour Auvergne-Rhône-Alpes eredita una tradizione che affonda le radici nel 1947, quando è creato da Georges Cazeneuve sotto il nome di Critérium du Dauphiné Libéré e organizzato dal quotidiano suo omonimo. Dal 2010 esso è gestito da ASO e dal 2005 fa parte del circuito UCI World Tour, grazie soprattutto a un calendario che lo ha reso decisivo per testare forma fisica, strategie e materiali in vista del Tour de France.
L’edizione 2025 si è svolta da domenica 8 a domenica 15 giugno scorse su di un tracciato di otto tappe che ha attraversato alcuni dei paesaggi più impegnativi e scenografici della regione. Partita da Domérat (Allier), essa ha toccato numerose località simboliche, tra cui le Nostre Alpi con Combloux (Alta-Savoia), Grand-Aigueblanche (Savoia), Valmeinier 1800 (Savoia), Val-d’Arc (Savoia) e il Moncenisio (al confine con il Piemonte).
LEGGI ANCHE: La Vuelta 2025 parte dalle Alpi: cinque tappe tra Piemonte e Isère