Con il suo “Memorie” Saverio Favre accompagna tra le pieghe più intime della vita rurale della Valle del Monte Rosa, restituendo con precisione etnografica e delicatezza narrativa le tracce di una civiltà contadina oramai antica. Il lavoro nasce da un progetto di raccolta storica condotto nel tempo dalle scuole di Ayas, nell’ambito del “Concours Cerlogne”, concorso dedicato alla lingua francoprovenzale della Valle d’Aosta.
Il volume è disponibile dal dicembre scorso nelle migliori librerie specializzate in narrativa di montagna oppure online sul sito web della casa editrice Priuli&Verlucca al prezzo di 24,00 euro.
“Memorie” di Saverio Favre
Dalla ricerca sul territorio e tra generazioni condotta da Saverio Favre nasce appunto “Memorie” mosaico di tradizioni che si fanno testimoni di una epoca in bilico tra il tramonto del mondo agropastorale e l’alba del turismo moderno. E proprio attraverso i ricordi e i racconti dei più anziani, egli raccoglie il patrimonio di una vita di montagna fatta di fatica e cooperazione, di riti religiosi profondamente sentiti, di gesti tramandati e saperi antichi.
Il volume non si configura quale mero catalogo di usanze perdute bensì quale lente affacciata sul cambiamento e sull’evoluzione economica innescata in quota dalla modernità. Esso mostra il lento scivolare della montagna da una sussistenza fondata sull’autosufficienza a un presente orientato ai servizi, segnato dall’avvento del turismo e delle più tecnologiche innovazioni.
Un metodo che intreccia scuola, comunità e ricerca
La forza di “Memorie” di Saverio Favre risiede nella sua genesi collettiva: le ricerche degli alunni di Ayas, coordinate nel tempo da insegnanti e studiosi, si fondono con l’esperienza scientifica dell’autore per dare forma a una opera quasi corale. Questo approccio fa emergere tanto la ricchezza del passato quanto la vitalità delle comunità che continuano a interrogarsi sulle proprie radici, riconoscendo nella lingua e nella memoria i fili che uniscono identità e territorio.
Ancorché mero testo di documentazione, esso si vuole un invito alla riflessione su ciò che resta delle società che ci hanno preceduti, dentro e fuori dalla comunità alla quale si appartiene. Il tutto per il tramite di un viaggio lento e profondo, tra pascoli e vecchie case, parole che rischiano di perdersi e storie vere a dimostrare il valore della memoria.
L’autore: una vita tra lingua e memoria
Nato ad Ayas nel 1954, Saverio Favre è uno dei maggiori conoscitori della lingua e della cultura francoprovenzali valdostane. Dopo una laurea in Lettere con una tesi sulla parlata del suo paese di origine, egli ha dedicato la propria carriera alla ricerca linguistica e antropologica.
Egli è stato dapprima docente e successivamente dirigente del Bureau régional ethnologie et linguistique, l’organo regionale preposto alla cura e alla conservazione dell’identità locale. Membro di prestigiosi comitati scientifici e autore di numerose pubblicazioni, egli continua oggi il suo lavoro di custode e interprete delle tradizioni alpine, con un occhio attento alla divulgazione e alla trasmissione generazionale.
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