Oltre 200 tonnellate di formaggi sono bloccate e più di mille bovini sono stati abbattuti in Savoia e Alta Savoia per la dermatite nodulare contagiosa bovina (DNC). Malgrado l’azione di contenimento, la malattia mostra ancora alcuni segni di diffusione e ha raggiunto il Beaufortain. Diverse misure sono in corso di adozione.
Per esempio, la tappa del Tour de France tra Albertville e La Plagne di venerdì non passerà più dalla stazione di Les Saisies e a titolo preventivo in Valle d’Aosta sono state annullate o rinviate degli eventi collegati all’allevamento,
In Sardegna la situazione sembra di particolare difficoltà: un reportage del giornale L’Unione Sarda ha mostrato un allevamento gravemente colpito dalla malattia su gran parte dei capi. Le vaccinazioni sono iniziate sia nei Pays de Savoie, sia in Sardegna.
La diffusione della malattia è subito apparsa critica in Italia poco dopo la scoperta del primo caso in Sardegna il 21 giugno e poi il 29 giugno in Savoia, nella zona di Entrelacs. In Lombardia l’unico caso si è subito estinto.
La malattia interessa solo gli animali e non ha effetto sull’uomo.
La limitazione ai prodotti caseari e al formaggio
Sono state adottate di misure sanitarie, con abbattimenti, limitazione di spostamenti degli animali, e la sospensione della commercializzazione di prodotti caseari nelle zone interessate.
Secondo l’Association des Fromages Traditionnels des Alpes Savoyardes (AFTAlp), sono attualmente in deposito circa 200 tonnellate di formaggi in attesa di autorizzazione alla vendita. Il lor ovalore è di circa 2 milioni di euro.
La normativa generale indica la distruzione dei prodotti lattiero-caseari fabbricati nei 28 giorni precedenti la rilevazione di un caso dermatite nodulare bovina in un allevamento.
Le azioni di contenimento, la visita della ministra Annie Genevard
Il virus è arrivato anche nel Beaufortain, non lontano dalla Tarentaise, dal massiccio del Bianco e dal confine con la Valle d’Aosta. Il 23 luglio è stato confermato un nuovo focolaio nella stazione delle Saisies, nel comune di Hauteluce. A essere colpito è stato un allevamento da una trentina di capi, con un solo animale contagiato. La sensazione è stata particolarmente forte nella comunità locale, con il coinvolgimento di due giovani allevatori.
La scoperta del contagio anche nel Beaufortain ha indotto gli organizzatori del Tour de France a modificare la tappa tra Albertville e La Plagne, accorciandola, senza passare dalla zona interessata dalla malattia e da Les Saisies.
Il numero complessivo di focolai confermati in Savoia e Alta Savoia sale ad almeno 34, secondo i dati aggiornati al 24 luglio. Sono già stati abbattuti più di mille capi, mentre la campagna di vaccinazione prevede l’inoculazione per almeno 310 mila animali. Al momento sarebbero stati vaccinati 140 mila capi.
La ministra dell’Agricoltura Annie Genevard è arrivata il 24 luglio a Chambéry per una riunione con rappresentanti locali e allevatori. Nel corso dell’incontro ha difeso la strategia adottata contro l’epidemia, sottolineando la pericolosità del virus per la sua elevata contagiosità. Per la ministra, vi è il rischio è che la malattia travolga l’intera filiera bovina francese. Il presidente del Dipartimento della Savoia, Hervé Gaymard, ha confermato la partecipazione dell’istituzione alla salvaguardia e ricostruzione della filiera.

Svizzera e Valle d’Aosta
In Svizzera non vi sono casi segnalati, e la zona di sorveglianza riguarda sempre il Cantone di Ginevra e la zona adiacente di Terrre-Sainte del Cantone di Vaud.
In Valle d’Aosta, in cui non vi sono casi, la sorveglianza interessa i comuni di Courmayeur, La Thuile e Prè-Saint-Didier.
Per ragioni di prevenzione, è stata annullata la manifestazione Alpages Ouverts 2025, e si sta valutando di sospendere le eliminatorie della Batailles de Reines per il mese di agosto.
La situazione in Sardegna: 36 focolai e situazione critica

In Sardegna, al 24 luglio, secondo il bollettino nazionale veterinario, si registrano 36 focolai attivi, concentrati nel Nuorese. I capi interessati sono 2376, mentre 216 sono malati. Gli animali morti a causa della malattia sono 36 e sono abbattuti 447 capi.
Si tratta della metà del numero dei capi abbattuti rispetto a quelli nei Pays de Savoie.
La Regione Sardegna ha avviato le prime vaccinazioni, con un totale di 300 mila dosi disponibili. La movimentazione di capi di bestiame e dei prodotti fuori dall’isola è stata vietata.
Tuttavia, i numeri non danno contezza di quanto sta avvenendo. Un filmato diffuso il 21 luglio da l’Unione Sarda – che vi invitiamo a guardare – fa supporre un situazione complicata, in cui vi sarebbero animali ammalati e altri morti in spazi aperti, senza che ve ne sia – almeno in questo caso – la contabilità. Si tratta di un allevamento in cui dieci giorni fa non si registravano casi di animali malati.
Dermatite bovina, il racconto choc dall’allevamento colpito:
«Un capitale perso, così chiudiamo tutto» (Unione Sarda)

Le immagini degli animali colpiti dalla malattia sono notevoli. L’allevatore si chiede come fare a recuperare gli animali ammalati e dispersi in montagna, e li mostra alla telecamera, e con essi la gravità della situazione.
L’impressione è che in Sardegna ci si trovi in una fase critica, che le autorità sanitarie non siano ancora arrivate a gestire i diversi focolai.
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