La Région Sud ha avviato il processo di creazione del nuovo Parco naturale regionale dei Maures-Estérel-Tanneron, sito quasi interamente nel dipartimento del Var con un lieve sconfinamento verso est nel dipartimento delle Alpi Marittime. Il progetto, validato dal prefetto nel marzo di quest’anno e sostenuto dagli enti locali, punta a riunire in una unica area protetta tre massicci chiave della Provenza, garantendo una gestione coordinata del territorio per i prossimi quindici anni.
Il Parco naturale dei Maures-Estérel-Tanneron
Il futuro Parco naturale dei Maures-Estérel-Tanneron si estenderà su di una superficie prevista di oltre 155 mila ettari e un perimetro che comprende 53 comuni a unire tre massicci distinti ma complementari.
Il Massiccio dei Maures è una catena collinare e montuosa sita tra Hyères e Fréjus, che si estende per circa 60 chilometri in lunghezza parallela alla costa mediterranea e raggiunge i circa 780 metri di quota. Le alture formano tre principali dorsali decrescenti da nord a sud, inframezzate da colline boscose, crinali rocciosi, valli interne e tratti costieri modellati da una geologia complessa.
L’Estérel è per contro un massiccio costiero e collinare, esteso su circa 32 mila ettari di terreno è di origine vulcanica che conferisce al paesaggio il tipico colore rossastro delle rupi e delle scogliere. Il punto più elevato è il Mont Vinaigre (618 metri di altitudine), caratterizzato da geometrie dure e aspre fatte di ravine, gole, crinali scoscesi e scogliere che cadono verso il mare.
Il Massiccio di Tanneron si trova ancora nell’entroterra a nord-est di quest’ultimo e contempla terreni antichissimi parte della cosiddetta “Provence cristalline”, una zona geologica storica fatta di rocce metamorfiche sedimentarie antiche, graniti e gneiss. Il territorio è collinoso, con rilievi moderati e un assetto naturale che consente una biodiversità adattata a terreni poveri e clima mediterraneo, spesso arido o semiarido sui crinali.



Biodiversità fragile e un paesaggio modellato dall’uomo
Il nuovo Parco naturale dei Maures-Estérel-Tanneron è connotato da un equilibrio delicato tra natura e presenza umana, frutto di secoli di attività agricole e forestali che convivono con ecosistemi di alta sensibilità. Nei Maures, per esempio, sopravvive una delle ultime popolazioni francesi della Tartaruga di Hermann, simbolo di un patrimonio faunistico che comprende rettili, uccelli e piante endemiche adattate al clima mediterraneo.
Allo stesso tempo, la presenza di piccoli borghi, vigneti, oliveti e antichi castagneti racconta una lunga storia di insediamento rurale che contribuisce al valore culturale del territorio. Questa interazione tra paesaggio naturale e tradizioni locali è uno degli elementi che rendono l’area particolarmente adatta a un progetto di tutela e sviluppo sostenibile già in parte conservato attraverso la rete Natura 2000.
Il ricordo dell’incendio del 2021
L’idea del nuovo Parco naturale dei Maures-Estérel-Tanneron affonda le sue radici nell’ondata di incendi che nell’agosto 2021 ha colpito duramente la Pianura dei Maures e il massiccio circostante. In quell’occasione sono andati in fumo circa 7 mila ettari di foresta mediterranea, con gravi ripercussioni sulla biodiversità protetta, tra cui habitat cruciali della Tartaruga di Hermann, e sulle comunità del Var.
Il disastro ha segnato una sorta di spartiacque nella percezione del rischio ambientale nella regione, già messa sotto pressione dagli effetti del cambiamento climatico. Da allora, amministratori, scienziati e attori locali hanno invocato una strategia coordinata per la prevenzione e la gestione del territorio, una richiesta che oggi prende forma nel decimo parco della regione.

La fase di prefigurazione
La fase di intervento per la creazione del Parco naturale dei Maures-Estérel-Tanneron prevede l’elaborazione della “charte du parc”, il documento strategico che definirà gli impegni degli enti pubblici, le regole di gestione e le priorità di azione. Il percorso comprende una analisi condivisa del territorio, il coordinamento dei siti Natura 2000, la regolamentazione delle attività ricreative a motore e la progettazione di strumenti turistici più sostenibili.
La Région Sud ha peraltro scelto di avviare una consultazione alla cittadinanza, aperta sino al prossimo sabato 31 gennaio 2026, che consenta ai residenti e agli attori locali di proporre idee, esigenze e soluzioni. Qualora le tappe previste saranno rispettate, la carta sarà sottoposta a inchiesta pubblica nel 2026, votata dalle collettività territoriali nel 2027 e seguita da un decreto di classificazione atteso all’inizio del 2028.
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