Il Consiglio nazionale della montagna francese (CNM) si è riunito lo scorso venerdì 12 dicembre all’Hôtel de Roquelaure (Parigi) su iniziativa della ministra Françoise Gatel e del ministro Michel Fournier. L’incontro ha rappresentato un momento di confronto sullo stato di avanzamento del “Plan avenir montagnes” e sulle prospettive future per l’adattamento dei territori montani alle profonde trasformazioni in corso.
Il Governo ha annunciato che il CNM tornerà a riunirsi nella primavera del 2026 con lo scopo di approfondire nuove tematiche e proseguire il dialogo con i territori in una logica di co-costruzione delle politiche pubbliche.
“Avenir montagnes”, un primo bilancio operativo
Lanciato nel 2021, il “Plan avenir montagnes” nasce con l’obiettivo di accompagnare i massicci montuosi nella risposta al cambiamento climatico e nella costruzione di un modello turistico più diversificato, sostenibile e resiliente. Nel corso della riunione, i ministri hanno illustrato un primo bilancio delle misure attuate, che hanno combinato supporto tecnico, investimenti e risorse straordinarie provenienti dal piano di rilancio.
Nel complesso, il dispositivo ha mobilitato 31 milioni di euro per l’ingegneria territoriale, 300 milioni di euro per gli investimenti e ulteriori 170 milioni di euro tra il 2021 e il 2023. Per esempio, più di 480 territori hanno ricevuto sostegno per la diversificazione dell’offerta, la transizione ecologica, la valorizzazione del patrimonio naturale e la tutela della biodiversità.
In aggiunta, oltre 62 località di montagna francofone hanno beneficiato di un accompagnamento mirato per ripensare le proprie strategie turistiche e di sviluppo sostenibile. Parallelamente, circa 100 di esso sono stati coinvolti in progetti di mobilità condivisa o attiva pensati per rispondere alle esigenze quotidiane delle popolazioni che vivono in aree in quota e a bassa densità.
Verso una politica europea dedicata alle montagne
Nel corso dei lavori, il Consiglio nazionale della montagna ha inoltre espresso il proprio sostegno alla proposta di un “Patto europeo per le montagne”, iniziativa che mira al pieno riconoscimento delle aree montane nelle politiche dell’UE. Prendendo le mosse dalla strategicità di tali territori quanto a risorse naturali, biodiversità ed equilibrio territoriale, esso guarda al tempo stesso alla loro vulnerabilità agli effetti del cambiamento climatico, che vi avanza a un ritmo più rapido rispetto ad altre regioni. Promosso da Euromontana, rete europea delle zone di montagna, SUERA (Strategia dell’UE per la Regione Alpina) e numerosi enti territoriali, esso dovrebbe essere formalizzato nel prossimo quadro finanziario pluriennale 2028/2034. Tra le richieste avanzate figurano l’introduzione di finanziamenti dedicati, la realizzazione di studi di impatto specifici sulle future normative europee e l’istituzione di una governance ad hoc per una politica europea della montagna.
Il Consiglio nazionale della montagna e il cambiamento climatico
Un altro asse centrale del confronto interno al Consiglio nazionale della montagna ha riguardato l’anticipazione degli impatti climatici sui massicci francesi in generale e sulle Alpi in particolare. Tematica posta con evidenza sul piatto poiché fenomeni naturali sempre più frequenti e intensi stanno incidendo direttamente sulle attività economiche tradizionali rurali, rendendo necessaria una revisione dei modelli di sviluppo.
In tale prospettiva, il CNM ha invitato ciascun comitato di massiccio (organismi di governance multi-attoriali tra Alpi, Massiccio Centrale, Pirenei, Giura, Vosgi e Corsica) all’elaborazione di strategie. Tali strumenti dovranno favorire una visione condivisa, coordinarsi con gli altri dispositivi di pianificazione ecologica e tradursi in azioni concrete a beneficio dei territori più esposti.
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