il fenomeno degli incidenti in montagna è da sempre marcato, ma il 26 dicembre la serie di valanghe, feriti e morti è stata forte in diverse stazioni e territori in particolare delle Alpi francesi.
Da occasione di cronaca è ormai un fenomeno strutturale, in cui sono coinvolte anche per persone esperte. A La Plagne è deceduta la guida di montagna che accompagnava un piccolo gruppo.
La Plagne: quattro sciatori coinvolti
Poco prima di mezzogiorno di venerdì 26 dicembre, una valanga si è staccata su un itinerario fuori pista di La Plagne, in Tarentaise, investendo quattro sciatori che stavano scendendo insieme, tra cui una guida professionista.
Due persone sono state parzialmente sepolte dalla massa di neve e hanno riportato ferite gravi. Una è stata estratta con diverse fratture e l’altra, la guida, ha subito mostrato la gravità delle sue condizioni. Inizialmente rianimata, poi trasportata in elicottero a Grenoble, è in seguito deceduta.
Un terzo sciatore è riuscito a uscire autonomamente dalla valanga senza riportare lesioni, mentre il quarto è rimasto in superficie durante il distacco. I due sono stati comunque accompagnati all’ospedale di Bourg-Saint-Maurice.
Hautes-Alpes: arresto cardiorespiratorio e un giovane coinvolto
Nelle Hautes-Alpes, i soccorritori sono intervenuti in almeno due episodi distinti. In uno di questi, a Montgenèvre, uno sciatore italiano è stato ritrovato in arresto cardiorespiratorio dopo essere stato sepolto da una valanga che lo ha travolto in un itinerario fuori pista. Il gruppo era composto da tre persone. E’ stato rianimato e trasportato in ospedale, ma le condizioni erano critiche.
In un secondo incidente, a Molines-en-Queyras, nella valle che conduce al colle dell’Agnello, una valanga ha travolto uno sciatore di 18 anni impegnato fuori pista. Il giovane è stato soccorso e trasferito in ospedale a Briançon, e le sue condizioni non destano preoccupazione
Val d’Isère: una sciatrice trascinata per 800 metri e una vittima a Valloire
A Val d’Isère una sciatrice, che era accompagnata da una guida, è stata coinvolta in una valanga che l’ha trascinata per circa 800 metri, che le ha provocato dei traumi.
Secondo quanto riportato dal Dauphiné – è rimasta cinque minuti sotto la valanga, con mancanza di ossigeno. Gli altri sciatori e i soccorsi l’hanno ritrovata grazie al dispositivo ARVA (Apparecchio di Ricerca in VAlanga).
Un altro episodio grave si è verificato a Valloire, la stazione in Maurienne, verso il col del Galibier, dove una valanga ha investito quattro scialpinisti. Uno degli sciatori è morto, mentre gli altri tre sono stati recuperati e assistiti dai soccorritori. L’indicente è avvenuto nel pomeriggio, con una superficie nevosa a placche, dovuta al vento precedente.
E in Italia (e in Svizzera)?
Qualche preoccupazione ma meno grave sul versante piemontese e valdostano. Sempre il 26 dicembre, a metà giornata, uno sciatore fuoripista è stato travolto da una valanga sul Passo dei Salati, tra la valle di Gressoney e la Valsesia, a 2800 metri di quota. È stato soccorso e ricoverato in rianimazione ad Aosta. Il 22 dicembre, vi era stato un decesso a seguito di una valanga, ad Alagna Valsesia.
Il 26 dicembre, una valanga si è staccata anche a Bardonecchia, sul monte Jaffereau, a cui è seguito un intervento del soccorso che però non ha rilevato presenza di persone.
In Svizzera romanda, anche per la scarsa neve, non vi sono state valanghe, sebbene in alcune aree il rischio sia a livello 3.
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