Le foreste di alta quota sparse lungo tutto l’arco delle Alpi rappresentano una ricca fonte di servizi ecosistemici utili tanto agli esseri umani quanto agli esseri animali, concezione che ha condotto alla stesura e all’attuazione di “SylvAFoRes”. Acronimo di “Silvicoltura Adattativa per una Foresta Resiliente”, esso è stato creato in seno alla tematica “Adattamento al cambiamento climatico e prevenzione dei rischi” della programmazione Interreg Alcotra Italia-Francia 2021/2027.
Dal punto di vista tecnico
“SylvAFoRes” vede come suo ente capofila il Consorzio forestale Alta Valle Susa, in Piemonte, affiancato nel ruolo di partner italiano dall’Università degli Studi di Torino; per parte francese, più specificatamente nella circoscrizione delle Alte Alpi, vi aderisce peraltro anche l’Office national des forêts. Esordito nel dicembre del 2023 con una prima riunione di coordinamento dedicata, esso ha poi raggiunto un punto di svolta nell’aprile di quest’anno grazie all’avvio della redazione congiunta di un protocollo transfrontaliero di rilievo delle foreste soggette a deperimento.
Sul piano economico il progetto sarà realizzato grazie a una copertura finanziaria pari a 1.101.256 euro, di cui 881.004 euro di budget del Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR) e i rimanenti 220.251 euro di contropartite. Sull’ammontare complessivo 724.219 euro (579.375 euro di FESR e 144.843 euro di contropartite) sono stati assegnati all’Italia, mentre i restanti 377.036 euro (301.629 euro di FESR e 75.407 euro di contropartite) sono stati assegnati per contro alla Francia.
“SylvAFoRes”
“SylvAFoRes” prende le mosse dall’appurazione che, negli ultimi anni e principalmente a causa del riscaldamento globale, la funzionalità delle foreste montane si trova pesantemente minacciata. Esso, dunque, punta a contrastare la scomparsa nonché aumentare la resilienza di tali ambienti permettendo loro di continuare a svolgere i loro abituali servizi ecosistemici preziosi per la vita umana e animale.
Dapprima sarà definito in accordo tra i beneficiari di progetto un protocollo operativo basato su immagini satellitari open-source e finalizzato all’individuazione precoce dei popolamenti forestali in pericolo. Seguiranno l’identificazione delle porzioni di territorio soggette al rischio di perdita della propria funzionalità e lo sviluppo di moduli selvicolturali specifici che saranno poi testati all’interno di cantieri pilota.
Ciascuna delle fasi citate sarà ancora oggetto di divulgazione tanto al grande pubblico quanto agli specialisti del settore per il tramite di carte tematiche e note tecniche nonché incontri esplicativi e report metodologici.
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