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    Home » Articoli » Albertville, bicentenario della “Pierre du Roy” e delle dighe contro le inondazioni
    Alpi del nord e Rodano

    Albertville, bicentenario della “Pierre du Roy” e delle dighe contro le inondazioni

    Enrico MartialEnrico Martial24 Agosto 2024
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    Pierre Du Roy, Monument (c) Ville D'albertville
    Pierre du Roy, Monument (c) Ville d'Albertville
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    Martedì 27 agosto, alle ore 16, l’Esplanade di Albertville ospiterà la cerimonia di commemorazione del bicentenario della posa della Pierre du Roy, all’origine delle dighe per arginare i fiumi Isère e Arly.

    Alla cerimonia parteciperanno Frédéric Burnier Framboret, sindaco di Albertville, e Muriel Théate, consigliere comunale responsabile della conservazione e della promozione del patrimonio della città.

    Alcuni eventi si sono già svolti il 17 agosto, con una passeggiata urbana sulle tracce della cerimonia del 1824 e una presentazione del monumento.

    Una mostra al Musée d’art et d’histoire d’Albertville, intitolata “1824-2024. Une pierre, des digues… toute une histoire!”, (una pietra, delle dighe e tutta una storia!) presenta spiegazioni, mappe e documenti.

    Il problema delle inondazioni

    L’Arly, il fiume che attraversa Albertville, è pericoloso: straripa e il suo letto si sposta con le piene. Lo stesso vale per l’Isère, in cui l’Arly confluisce. La città ne ha sempre risentito, per i collegamenti viari, le attività agricole e i commerci.

    L’ingegnere François-Louis Garella effettuò i primi rilievi cartografici nel 1772-1773. Le inondazioni si ripeterono nel 1777 e nel 1778 e Garella presentò una richiesta ufficiale di avvio lavori il 12 febbraio 1787. Durante la Rivoluzione, il Consiglio generale del Monte Bianco rilanciò il progetto di Garella, ma i conflitti ebbero il sopravvento. Dopo la Restaurazione del 1814, una nuova alluvione, il 31 luglio e il 1° agosto 1816, riaccese il dibattito.

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    Il 17 agosto 1824, il re Carlo Felice posò infine la prima pietra per la diga dell’Isère. I lavori iniziarono concretamente nel marzo 1829 e durarono fino all’ottobre 1854, con la costruzione di 84 km di dighe.

    La Pierre-du-Roy, Charles-Félix ad Albertville

    Il re era accompagnato dalla moglie, la regina Maria Cristina. Fu costruito un arco di trionfo temporaneo e gli edifici principali della città furono abbelliti. Targhe commemorative dell’epoca, dipinte su porcellana, sono oggi visibili al Musée d’art et d’histoire d’Albertville.

    Forse per assicurarsi dell’inizio dei lavori, tra il 1825 e il 1829 furono organizzate ogni anno delle feste commemorative.

    Quando la Savoia fu annessa alla Francia nel 1860, sei anni dopo il completamento delle opere, l’imperatore Napoleone III affidò la competenza delle dighe al Syndicat dell’Isère e dell’Arc.

    Anche nel XIX secolo si tennero commemorazioni: nel 1926 la città fu adornata con ghirlande di fiori, bandiere e bouquet e fu organizzata una rievocazione storica del corteo reale. Gli abitanti del luogo rappresentarono il re e la regina Maria Cristina e marciarono per le strade della città fino all’arco di trionfo eretto per l’occasione.

    Nel 1936, per le celebrazioni del centenario di Albertville, fu organizzata una rievocazione storica su larga scala.

    Recenti lavori di restauro

    Alla fine degli anni ’90, il Dipartimento della Savoia e la città di Albertville hanno iniziato a elaborare un piano di prevenzione delle inondazioni e a studiare la situazione delle dighe. Il 3 aprile 2007, il Dipartimento e 29 comuni della Combe de Savoie hanno creato il Syndicat Mixte de l’Isère et de l’Arc en Combe de Savoie (SISARC).

    I lavori di manutenzione sono iniziati con il disboscamento delle dighe: in 15 anni sono stati abbattuti da 35.000 a 40.000 alberi. Nell’alveo del fiume, una operazione congiunta dello Stato, dell’Agenzia dell’acqua e di Electricité de France (EDF) è intervenuta per rimuovere i depositi di sedimenti. Sono stati realizzati due programmi di prevenzione delle inondazioni: il primo dal 2005 al 2013, per un costo di quasi 7 milioni di euro, e il secondo dal 2014 al 2022, per un costo di 32 milioni di euro.

    L’inondazione del 2023

    Questa serie di interventi ha permesso di contenere parzialmente gli effetti degli eventi estremi che stiamo affrontando nelle Alpi, anche a causa dei cambiamenti climatici. Il 14 novembre 2023, forti precipitazioni con una media di 60 mm in 24 ore, combinate con lo scioglimento delle nevi al di sotto dei 3.000 m, hanno causato un’ulteriore inondazione dell’Isère nella Combe de Savoie.

    La portata dell’acqua ha superato i 400m3/s a Pallud sull’Arly e a Conflans sull’Isère. A valle di Albertville, ha raggiunto gli 850m3/s sommando i contributi dei fiumi Arly e Isère. A Montmélian, il picco di portata di 1000m3/s è stato misurato nella notte tra il 14 e il 15 novembre.

    L’alluvione ha causato dunque vari danni e ha confermato che la questione dei rischi legati all’acqua è ancora aperta, 200 anni dopo le cerimonie della Pierre du Roy.

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    Direttore di Nos Alpes, giornalista. Ha collaborato in tempi diversi con varie riviste e giornali, da Il Mulino a Limes, da Formiche a Start Magazine.

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