Nella mattina dell’11 novembre, Papa Francesco ha accolto in udienza le delegazioni della Congregazione dei Canonici del Gran San Bernardo e della della diocesi di Aosta per concludere le celebrazioni, in particolare in Vallese e Valle d’Aosta, del centenario della proclamazione di San Bernardo d’Aosta come patrono degli alpinisti, dei viaggiatori e degli abitanti delle Alpi.
L’incontro è avvenuto nella Sala Clementina del Palazzo Apostolico, dove il Santo Padre ha ricordato l’importanza della figura di San Bernardo, unendo da un lato i caratteri della montagna e i loro valori e dall’altro il tema della pace, così importante e grave di questi tempi.
San Bernardo fu proclamato patrono degli alpinisti nel 1923 da Papa Pio XI, il papa alpinista che in gioventù aprì, per esempio, prima via da Courmayeur alla vetta del Monte Bianco. Nell’anno passato vi sono state diverse celebrazioni del centenario, in particolare in Vallese e in Valle d’Aosta. La rivista dei canonici del Gran San Bernardo vi aveva dedicato alcuni articoli di grande interesse, in cui si rievocavano tra l’altro le ascensioni del futuro papa.
I partecipanti: una celebrazione tra spiritualità e tradizione alpina
La delegazione della Congregazione del Gran San Bernardo era guidata dal Prevosto, monsignor Jean-Pierre Voutaz, affiancato da canonici e membri del comitato organizzativo del centenario. Il gruppo comprendeva guide alpine del Canton Vallese insieme a Benjamin Roduit, deputato della Confederazione Svizzera, e Alain Maret, prefetto del distretto di Entremont e Maurice Tornay già Consigliere di Stato del Vallese.
Tra gli esponenti religiosi e istituzionali presenti, vi erano il Superiore Generale dei Canonici dell’Immacolata Concezione, padre Rinaldo Guarisco, e l’abate emerito dei Canonici Regolari Lateranensi, monsignor Franco Bergamin,
La seconda delegazione, con il vescovo di Aosta monsignor Franco Lovignana, comprendeva membri del comitato diocesano e regionale per il centenario di San Bernardo, accompagnati dai membri del Governo della Regione Autonoma Valle d’Aosta e dell’Ufficio di presidenza del Consiglio Regionale, guidati dai rispettivi Presidenti Renzo Testolin e Alberto Bertin. Erano presenti anche numerosi rappresentanti delle Guide alpine con il Presidente Ezio Marlier e dei Maestri di sci della Valle d’Aosta con il Presidente Beppe Cuc.
All’udienza da Papa Francesco hanno partecipato nell’insieme un centinaio di persone, a rappresentare anche la continuità tra Valle d’Aosta e Vallese attraverso il colle e la figura di San Bernardo, a cui sono dedicate nei due territori numerose cappelle e opere d’arte.
Un centenario tra montagna e spiritualità: il discorso del Papa
Nell’occasione, Papa Francesco ha ricordato i valori che contraddistinguono la figura di San Bernardo d’Aosta. Riconosciuto come patrono degli alpinisti da Papa Pio XI cento anni fa, il santo è celebrato per l’impegno nella predicazione e nell’accoglienza sui passi alpini: l’altro famoso edificio si trova infatti al colle tra Valle d’Aosta e Savoia, al piccolo San Bernardo.
Nel suo discorso, anche in riferimento ai tempi presenti, il Papa ha sottolineato la centralità dell’opera di San Bernardo, un “predicatore capace di toccare anche i cuori più induriti”, accogliendo chiunque necessitasse di aiuto.
Papa Francesco ha fatto riferimento anche alla “piccozza” e alla “cordata” come elementi chiave della spiritualità di San Bernardo: la piccozza rappresenta la Parola di Dio, attraverso cui il santo scalfì anche gli animi più ostili, mentre la cordata simboleggia la comunità, grazie alla quale ha aiutato molti a raggiungere le vette, spirituali e fisiche, del proprio cammino.
San Bernardo patrono per gli alpinisti, proclamato da Papa Pio XI
La proclamazione di San Bernardo d’Aosta come patrono degli alpinisti avvenne nel 1923 per volere di Papa Pio XI, noto per la sua passione per l’alpinismo e per la profonda conoscenza della cultura montana.
Achille Ratti, il futuro papa Pio XI, in gioventù aprì, per esempio, prima via da Courmayeur alla vetta del Monte Bianco, e salì su diverse punte della Valle d’Aosta e del Vallese, comprese il Monte Rosa e il Cervino, nel 1889. Passò al colle e all’Ospizio del Gran San Bernardo due anni prima, a trent’anni, nel 1887.
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