Sono nel complesso otto i nuovi progetti di riqualificazione dei fiumi e dei laghi regionali finanziati con 1,15 milioni di euro dalla Regione Piemonte in seno a uno specifico bando dedicato. Alcuni dei bacini idrici del territorio saranno dunque oggetto di interventi di miglioramento delle condizioni idromorfologiche, ristrutturazione delle sponde e ripristino della vegetazione messa a rischio dalle piante invasive.
La sua dotazione finanziaria ammontava nel complesso a 3 milioni di euro, destinati Province, Città metropolitana di Torino, Comuni, gestori delle aree naturali protette in attuazione del Piano di tutela delle acque. Questo ultimo si occupa peraltro del monitoraggio della rete idrica regionale, a sua volta composta da fiumi e laghi ma anche da bacini sotterranei.
Il bando di Regione Piemonte per la riqualificazione di fiumi e laghi
Il bando di Regione Piemonte per la riqualificazione di fiumi e laghi tiene in conto gli obiettivi stabiliti a livello europeo dal regolamento n. 1991 del 2004 dsul ripristino della natura e degli habitat (Nature restoration law) per il raggiungimento di un buono stato di salute delle acque. Si tratta del nuovo regolamento approvato nel giugno scorso per ripristinare gli ambienti naturali a fronteggiare gli effetti dei cambiamenti climatici su di una gamma di ecosistemi che spazia tra foreste, terreni agricoli, habitat marini e aree urbane. Questa coerenza tra le politiche ambientali dell’UE e della Regione Piemonte mostra il pragmatismo in fase di governo delle forze politiche di destra in Italia, anche a livello regionale piemontese, dove detengono la maggioranza.
Più nel dettaglio, il documento stabiliva due principali direttrici di azione ambedue orientate alla tutela delle acque e allo sviluppo sostenibile. La prima concerneva i cosiddetti corridoi blu, ovverosia i bacini idrici visti sotto il profilo della biodiversità e delle acque, prevedendo per esempio agevolazioni alla sopravvivenza di flora e fauna. La seconda concerneva per contro i cosiddetti corridoi verdi, ovverosia la natura circostante gli stessi, con attività legate alla preservazione delle sponde e della vegetazione che le abita.
I progetti finanziati
Sugli otto complessivi del bando di Regione Piemonte per la riqualificazione di fiumi e laghi, il progetto che ha ricevuto il finanziamento maggiore è stato quello presentato dalla Provincia di Alessandria. Con 430 mila euro circa, questo mira alla rinaturazione dei Torrenti Orba e Lemme nonché dei loro affluenti, il primo noto per il disastro alluvionale avvenuto il 13 agosto del 1935 che si ripercosse anche sui vicini fiumi Bormida e Tanaro.
Segue l’intervento promosso dai Comuni di Rivalta, Orbassano e Beinasco sull’ecosistema del Torrente Sangone (295 mila euro), un tempo fulcro di scarichi civili industriali che ne hanno fortemente inquinato le acque. Il Comune di Torre Bormida (200 mila euro) e il Comune di Santena (147 mila euro) puntano invece al miglioramento della qualità e delle condizioni morfologiche del Fiume Bormida e del Torrente Banna.
A Lanzo Torinese si procederà alla sistemazione idraulica e forestale del Torrente Tesso (148 mila euro), corso che sfocia nella Stura di Lanzo, straripata durante le alluvioni del 1994 e del 14 ottobre del 2000. Questa è poi sua volta protagonista del ripristino della vegetazione curato dai Comuni di Villanova Canavese e Nole (86 mila euro).
Prevista anche una serie di lavori sulle sponde del Torrente Banna-Bendola, richiesti dal Comune di San Maurizio Canavese per un ammontare totale di 53 mila euro.
Tra nuovi bandi e risultati passati
A breve la Regione Piemonte lancerà un ulteriore bando 2025 per la riqualificazione di fiumi e laghi, per il quale saranno stanziati ancora una volta 3 milioni di euro. La novità principale riguarda la possibilità di presentare interventi diretti alla riduzione dell’inquinamento delle acque sotterranee.
Dal 2018 a oggi la Regione Piemonte ha erogato quasi 16,5 milioni di euro per finanziare 74 progetti destinati ai bacini idrici, di cui sette nel 2018, tredici tra 2019 e 2021, undici nel 2022 e nove nel 2023. Questo ha permesso, tra le altre iniziative, di mettere a dimora 154 mila tra alberi e arbusti nonché di realizzare 1.400 chilometri quadrati di nuove foreste e oltre 171 mila metri cubi di aree di fascia tampone.
Inoltre, nel corso di sei anni sono state rimosse piante pericolose a costeggiare i corsi di acqua nonché piantumate vegetazioni specifiche a favorire l’ombreggiatura e l’assorbimento degli inquinanti di derivazione agricola.
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