Il 19 e 20 febbraio si è tenuta la sessione plenaria inaugurale del nuovo mandato del Comitato europeo delle Regioni (CoR), con l’elezione di Kata Tüttő alla presidenza e un dibattito sulla statalizzazione dei programmi europei.
Guiderà l’organo consultivo dell’Unione europea per i prossimi due anni e mezzo, rappresentando le istanze di regioni e città. Durante la plenaria, sono stati rinnovati tutti gli organi del CoR, compreso il Bureau, le commissioni e i gruppi di lavoro.
Nuove nomine e leadership al Comitato delle Regioni
I membri dei territori nelle nostre Alpi non sono numerosi: Alberto Cirio, presidente della Regione Piemonte, Roberto Pella, sindaco di Valdengo, in provincia di Biella, Luciano Caveri assessore Politiche europee della Regione Valle d’Aosta, Magali Altounian consigliera della Région Sud e Anne Rudisuhli consigliera dipartimentale delle Bouches-du-Rhône, quindi dell’area di Marsiglia. Non ci sono rappresentanti liguri.
L’unico membro supplente è Nicolas Evrard, sindaco di Servoz, nella valle di Chamonix.
Tra i membri ci sono anche la presidente della Regione Sardegna, Alessandra Todde, la presidente dell’Assemblea della Corsica, molto attiva al Comitato, Marie-Antoinette Maupertuis, e come supplente il presidente della stessa Collettività, Gilles Simeoni.
Oltre a Kata Tüttő, il presidente della regione spagnola dell’Andalusia, Juan Manuel Moreno Bonilla, è stato eletto primo vicepresidente del Comitato delle Regioni. In base a un accordo politico, prenderà il posto della presidente a metà mandato.
Nel nuovo assetto, Alberto Cirio è diventato presidente della Commissione Affari Economici del Comitato, con il compito di guidare il lavoro su intelligenza artificiale e futuro dell’industria europea.
Il dibattito sulla statalizzazione delle politiche di coesione e dei programmi europei al Comitato delle Regioni
Uno dei temi centrali della sessione è stato il futuro della politica di coesione dell’UE: si tratta dei fondi per lo sviluppo regionale, di quelli per le politiche sociali e quelle per le politiche agricole e rurali. La tendenza e le proposte di riforma indicano un trasferimento delle competenze, anche esecutive, alle amministrazioni centrali anche per i programmi che finora erano gestiti a livello regionale. L’esempio e la pratica sono venuti d’altra parte con la gestione centralizzata dei fondi e programmi del NextGenEU, in Italia il PNRR e in Francia France Relance.
Durante il dibattito con Raffaele Fitto, vicepresidente della Commissione europea per la coesione e le riforme, i diversi membri del Comitato delle Regioni hanno espresso opposizione a qualsiasi tentativo di centralizzare la gestione dei fondi europei.
La risposta di Fitto è stata di apertura ma anche di circostanza: ha ribadito i principi chiave della politica di coesione, come la governance multilivello e la gestione condivisa, e ha invitato i leader locali a collaborare alla sua riforma. E’ una partita ancora aperta dunque. Luciano Caveri ha peraltro avuto l’occasione di confermare a Fitto questa posizione contraria alla centralizzazione durante uno scambio di vedute informale, a margine della sessione. Nell’immagine pubblica, si tende poi a mostrare il clima di concordia e di collaborazione.
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Sostegno alle aree rurali e montane
Durante la plenaria il Comitato ha adottato un parere redatto da Thibaut Guignard, sindaco di Ploeuc-l’Hermitage (un comune di 4000 abitanti in Bretagna) che mira a rafforzare lo sviluppo delle comunità rurali dopo il 2027. Il documento sottolinea l’importanza dei programmi LEADER e del modello partecipativo per sostenere la coesione territoriale ed economica, semplificare l’accesso ai fondi e garantire che le priorità delle aree rurali e montane siano integrate in tutte le politiche europee.
Il premio Mayor Paweł Adamowicz
Nell’ambito della sessione plenaria si è svolta anche la cerimonia di attribuzione del premio Mayor Paweł Adamowicz. hanno partecipato tra gli altri Marta Kos, commissaria per l’Allargamento, Philippe Close, sindaco di Bruxelles, Rafał Trzaskowski, sindaco di Varsavia in rappresentanza di Danzica, e Vitali Klitschko, sindaco di Kiev.
Il premio, istituito in memoria dell’ex sindaco di Danzica, ucciso il 13 gennaio 2019 durante un evento di beneficenza, riconosce l’impegno degli amministratori locali nella difesa della democrazia e dei diritti umani.
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