Si è concluso con una cerimonia all’Università della Valle d’Aosta il progetto Poé-cité, che ha visto gli studenti delle scuole superiori e dell’Università – molti provenienti da varie città italiane – in un percorso di poesie diffuso nello spazio urbano. E’ stato quindi anche un modo per coinvolgere i nuovi studenti nella cultura francofona valdostana.
L’evento si inquadra nelle Journées de la Francophonie, che in Valle d’Aosta durano da fine febbraio al 31 marzo e ha visto la collaborazione dell’Alliance Française Vallée d’Aoste.
La poesia come esperienza nei luoghi della città
I partecipanti hanno scelto un componimento della letteratura francese, lo hanno recitato in un luogo significativo della città di Aosta e ne hanno lasciato una copia cartacea sul posto.
Era un modo per portare la poesia tra piazze, alberi e fontane, come una voce della memoria, di emozioni e di legame anche personale con i luoghi. Per Federica Locatelli (Università della Valle d’Aosta) si deve restituire alla poesia una dimensione quotidiana e vissuta, presente nella città.
Premi e riconoscimenti
Durante la cerimonia del 21 marzo, introdotta dalla conferenza Cette magie appelée poésie, i lavori più significativi sono stati premiati.
Ex aequo hanno vinto il primo premio Ida Stellin, per la lettura di Les mains d’Elsa di Louis Aragon in un vecchio lavatoio, e Margherita Bresciani, che ha scelto il Conservatorio come sfondo per Outils posés sur une table di Jean Tardieu.
Due secondi premi hanno valorizzato interpretazioni molto diverse: Chiara Tomaselli ha recitato Dit de la force de l’amour di Paul Éluard nel cimitero di Sant’Orso, mentre Gaia Barbera ha letto Le Cancre di Jacques Prévert accanto a una vecchia fotografia scolastica.
Il terzo premio è andato a tre studenti: Fidalma Intini ha interpretato Les Espaces du sommeil di Robert Desnos al Foro romano con accompagnamento musicale; Alessandro Damiano Poli ha letto Il pleure dans mon cœur di Verlaine sullo sfondo del torrente Buthier; Eleonora Scapillato ha scelto La Goutte de pluie di Supervielle di fronte alla fontana di piazza Chanoux.
Premi speciali
Il premio Original-cité, pensato per chi ha saputo valorizzare un luogo attraverso la poesia, è andato ad Arianna Trionte e Herman Testolin, che hanno letto De l’eau di Francis Ponge sotto il tiglio di Sant’Orso.
Martina Condurro ha vinto il premio Poésie-hardie, dedicato all’audacia, per Ô mes lettres d’amour di Victor Hugo, recitato davanti alla chiesa di Saint-Étienne.
Infine, Federica Rizzo ha ottenuto il premio Cœur dans sa main per la lettura intima e sentita di À une passante di Baudelaire, proposta a un incrocio cittadino che ha evocato la “rue assourdissante” del testo.
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