Il 26 novembre 2025, a Ventimiglia, al teatro comunale, si è svolto il III Simposio della cooperazione italo-francese, per i territori della Riviera transfrontaliera, in occasione dell’anniversario del Trattato del Quirinale tra Italia e Francia.
L’incontro ha riunito autorità locali e rappresentanti istituzionali della riviera italo-francese e delle aree vicine, sul tema del Gruppo europeo di cooperazione territoriale (Gect) e in un clima di richieste e attese.
I due precedenti incontri, che hanno avuto luogo a Mentone, avevano tracciato la strada per avviare una cooperazione stabile con una struttura comune, e indicato alcuni ambiti di attività. L’esercizio di Ventimiglia è stato quindi di conferma, rispetto a un processo che dura ormai da un po’ di tempo.
Il progetto del Gect e la cooperazione transfrontaliera
L’evento è stato intitolato Scriviamo insieme il Gect! e ha rilanciato un progetto in discussione da quattro anni.
Dalla fine del 2022 ventisei comuni italiani, tra la Liguria di ponente e la provincia di Cuneo, e quindici comuni della Communauté d’Agglomération de la Riviera Française (Carf) lavorano alla costituzione di un GECT, Gruppo europeo di cooperazione territoriale, le Alpi del Mare.
Il GECT è uno strumento giuridico di gestione transfrontaliera di politiche pubbliche, nato con un regolamento europeo e concepito come versione “pubblica” dell’analogo Gruppo europeo di interesse economico (GEIE), istituito qualche anno prima.
A febbraio 2025, quindi di recente, la Carf ha approvato il testo finale del documento di cooperazione e di costituzione del GECT. Il 26 novembre, la scelta del titolo, Scriviamo insieme il GECT, riguarderebbe dunque più i contenuti che l’accordo stesso, che dovrebbe essere quindi già pronto.
Il contenitore e i contenuti
Tuttavia, il fatto di mettere prima il contenitore dei contenuti indica un metodo di lavoro, cioè la necessità di trovare un motore e un contesto per affrontare problemi che – ricordava il sindaco di Ventimiglia Flavio Di Muro al precedente incontro del 2024 – in qualche caso risalgono al dopoguerra.
I temi del futuro GECT sono aperti. In parte alcuni progetti Interreg li hanno già presi in carico, come quelli sull’outdoor e sui sentieri, oppure sulla gestione delle acque del Roja, usate sui due versanti della frontiera. In altri ambiti, siamo ancora alle idee e ai bisogni.
Anche quando vi sono state proposte di soluzione – con una consulenza B-solutions – come per il bus Valle Roja- Ventimiglia- Nizza, non vi è poi stata ulteriore notizia, e probabilmente nessun seguito. Tra le molte idee, alcuni partecipanti hanno proposto di creare ulteriori fermate ferroviarie a Vallecrosia e di istituire di un collegamento autobus tra Imperia e Nizza (forse visto che con il treno non si riesce).
Inoltre, fuori dal GECT e fuori dai progetti Interreg – il clima positivo favorisce lo sviluppo di iniziative e la concentrazione di risorse.
La pista ciclabile tra Ventimiglia e Mentone, la stazione ferroviaria di Ventimiglia
Per esempio, gli interventi sul collegamento stradale costiero a Ponte Ludovico, tra Ventimiglia e Mentone, consentiranno il collegamento della pista ciclabile regionale ligure e italiana con quella da Mentone e Nizza. E’ un piccolo tassello, ma riempie un vuoto dell’Eurovelo8, tra Francia e Italia, dalla Spagna alla Grecia. È un’iniziativa in qualche modo unilaterale, ma di cooperazione frontaliera e operativa, ampiamente sostenuta dal sindaco di Ventimiglia, Flavio Di Muro.
Ugualmente, una questione tecnica come il sistema di alimentazione elettrica della stazione di Ventimiglia ha trovato soluzione. L’assessore regionale ai trasporti, Marco Scajola, ha ricordato che la stazione ferroviaria di Ventimiglia ha avuto un intervento sul sistema elettrico, che consente ora l’arrivo di treni a 3.000 volt, compatibili con la rete ligure e italiana. Inoltre è anche partito il processo – anche se richiederà anni – per il raddoppio e ammodernamento dell’ultima tratta ferroviaria da risistemare in Liguria, tra Andora e Finale.
Il supporto scientifico
Oltre al clima di attesa ed espressione di bisogni, va notato il supporto tecnico e scientifico al processo di costituzione del GECT.
Il professor Giulio Salerno, del Consiglio nazionale delle ricerche (CNR – ISSIRFA), e il professor Philippe Weckel (Université Nice–Côte d’Azur), hanno richiamato gli elementi necessari alla costituzione del Gect, le questioni di governance, i temi della mobilità e dei trasporti transfrontalieri, la protezione civile e la semplificazione amministrativa tra Italia e Francia.
Durante l’incontro diversi interventi hanno ribadito l’importanza di non rimanere soli, e di continuare a lavorare con la Regione Liguria e la Région Sud, il Piemonte, la Valle d’Aosta e la Région Auvergne Rhône-Alpes, anche nel quadro e sulla scia di diversi progetti Interreg.
All’evento hanno partecipato tra gli altri Emilio Lolli, console d’Italia a Nizza, e Laura Reynaud, sous-préfète Nice-Montagne. Presenti anche numerosi amministratori locali italiani e francesi, tra cui appunto Marco Scajola, assessore ai trasporti della Regione Liguria, Laurence Navalesi della Métropole Nice Côte d’Azur, il sindaco di Mentone Yves Juhel, il vicesindaco di Sanremo Fulvio Fellegara, il sindaco di Bordighera Vittorio Ingenito e il sindaco di Camporosso Davide Gibelli, rappresentanti di altri comuni: in tutto erano una quarantina.
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