Dal prossimo giovedì 14 dicembre i mezzi con massa a pieno carico superiore alle 19 tonnellate non potranno più percorrere il Raccordo A4/A5 Ivrea-Santhià, sull’asse Milano-Monte Bianco. Lo ha comunicato in una nota la società gestrice del tratto, l’Autostrada Torino-Ivrea-Valle d’Aosta, a seguito di alcune verifiche tecniche eseguite sulle strutture del viadotto denominato “Camolesa”. Il divieto concerne più nello specifico il tratto compreso tra l’interscambio A4-A26 di Santhià e lo svincolo di Albiano in ambedue le direzioni. Si tratta di una bretella autostradale sull’asse Milano-Traforo del Monte Bianco.
Tra interventi e viabilità
Il viadotto del Raccordo A4/A5 Ivrea-Santhià sarà oggetto di alcuni lavori di adeguamento, tra cui la demolizione dell’impalcato della carreggiata in direzione Santhià. A decorrere dalla metà del mese di gennaio 2024, ciò renderà necessario istituire il doppio senso di marcia sulla carreggiata in direzione Ivrea, allargano il divieto di transito in ambedue le direzioni anche ai mezzi con massa a pieno carico superiore alle 3,5 tonnellate.
Opportuni segnali in itinere renderanno noto ai veicoli provenienti dall’Autostrada A4 e dal Raccordo A26/A4 Stroppiana-Santhià e diretti verso Aosta di proseguire sull’Autostrada A4 Torino-Milano in direzione Torino al fine di raggiungere l’Autostrada A5 Torino-Aosta presso l’Interscambio di Settimo Torinese; allo stesso modo, ai veicoli provenienti da Aosta e diretti verso Milano, Alessandria o Genova verrà indicato di proseguire sull’Autostrada A5 Torino-Aosta in direzione Torino al fine di raggiungere l’Autostrada A4 per Milano e l’Autostrada A21 per Alessandria e Genova.
Il traffico
La chiusura del Raccordo A4/A5 Ivrea-Santhià va a sommarsi alle limitazioni di accesso al Traforo del Monte Bianco e alla linea ferroviaria del Frejus.
Nel 2022 sono stati 94 milioni i mezzi che hanno percorso l’Autostrada Torino-Ivrea-Valle d’Aosta, di cui 77 milioni leggeri e 17 milioni pesanti; l’afflusso maggiore (8,9 milioni) è stato registrato nel mese di luglio, mentre l’afflusso minore (7,2 milioni) è stato registrato nel mese di febbraio. La tratta autostradale è stata utilizzata da 14,5 milioni di veicoli, di cui 11,8 milioni leggeri e 2,7 milioni pesanti, mentre la tangenziale è stata fruita da 79,5 milioni di veicoli, di cui 65 milioni leggeri e 14,3 milioni pesanti.
Il volume di affari netto della società Ativa ammonta quello stesso anno a 135,3 milioni di euro, contro i 124,5 milioni di euro dell’anno ancora precedente; allo stesso modo il traffico monitorato presenta un recupero del +10,9% rispetto al periodo pandemico. I ricavi netti derivanti dai pedaggi sono stati di 127,6 milioni di euro (+9,6%), ascrivibili all’aumento della percorrenza della rete da parte degli utenti, ma a lievitare sono stati anche i costi di gestione, ammontanti a +11,4 milioni di euro.