L’approvvigionamento e la conservazione dell’energia elettrica rappresentano due sfide tanto attuali quanto pressanti per la Svizzera, tanto da aver spinto il Consiglio federale a intervenire legislativamente sulla tematica. Lo scorso venerdì 1° marzo, difatti, la seduta consigliare ha approvato una modificazione alla legge vigente sulla riserva termica volta a contrastare la penuria energetica e a promuovere la produzione di elettricità lungo la stagione invernale.
L’energia elettrica in Svizzera
Le prime problematiche di fornitura di energia elettrica hanno colpito la Svizzera a seguito della guerra in Ucraina, che ha impattato sulle forniture di gas di tutta l’Europa; a questo è andata a sommarsi la serie di disguidi tecnici verificatisi lungo l’inverno 2022/2023 all’interno di numerose centrali nucleari francesi, i quali hanno seriamente messo in forse i depositi stagionali.
La precarietà di tale situazione ha spinto il Consiglio federale a costituire gradualmente una riserva di energia elettrica destinata al semestre invernale, la quale impiega sia una base idroelettrica sia una base invece termica a essa complementare. Tale procedura, basata sulla consonanza tra centrali di riserva e gruppi elettrogeni di emergenza e impianti di cogenerazione forza-calore, è regolamentata da una specifica ordinanza che tuttavia possiede una durata limitata, entro la fine del 2026.
La nuova misura
La nuova misura si fonda a sua volta sulla legge federale concernente l’approvvigionamento elettrico sicuro tramite energie rinnovabili, circa la quale l’elettorato svizzero sarà chiamato a votare la prossima domenica 9 giugno. A integrazione del testo è stato deciso di proporre alcune disposizioni per la riserva di energia termoelettrica, tra i quali l’istituzione della Commissione federale dell’energia elettrica (ElCom) a stabilire il contesto dimensionamento della stessa.
I partecipanti alla creazione di tali scorte energetiche nazionali, tra cui anche gruppi elettrogeni di emergenza e impianti di cogenerazione di piccole dimensioni unicamente sotto aggegatore, saranno determinati attraverso appositi bandi di gara. Essi potranno ricevere un compenso per il proprio contributo nonché, in caso di prelevamento di energia in caso di richieste superiori agli stock, un indennizzo corrispondente alla quantità richiesta.
Inoltre, per non gravare sul bilancio dei gas serra e unicamente qualora ciò indispensabile per l’esercizio dell’impianto, il Consiglio federale potrà adeguare le normative in materia di emissioni carboniche e prevedere eccezioni in materia di protezione dell’ambiente.
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