Sentenza del giudice di pace italiano per alcune multe per l’autovelox di Porra in valle Roja: non si pagheranno, ma si tratta solo dei casi discussi e giudicati il 20 e il 27 maggio, a Sanremo. I ricorsi erano stati presentati da alcuni abitanti della Valle Roja con l’assistenza dell’avvocato Marco Mazzola, che ha il suo studio a Ventimiglia.
Il successo del ricorso per l’autovelox di Porra
Il giudizio ha tenuto in conto la mancata omologazione dell’autovelox e il fatto che nei verbali non sia stata indicato il riferimento corretto al decreto del prefetto. Gli altri motivi sottolineati dal ricorso sono stati ricondotti a questi due elementi.
Una petizione che fu presentata al Comune di Ventimiglia da diversi cittadini della Valle Roja aveva prodotto le stesse osservazioni, nella speranza che si potesse evitare di ricorrere al tribunale e che vi fosse una revisione generale delle multe. Il comune di Ventimiglia ha però tenuta ferma la sua posizione, richiedendo i pagamenti e continuando a emettere nuove multe, pur correggendo parte dei nuovi verbali.
Va appunto notato, quindi, che le sentenze del giudice di pace riguardano soltanto le multe per le quali è stato presentato ricorso ed è stato espresso il giudizio il 20 e il 27 maggio.
Migliaia di contravvenzioni
Con l’installazione degli autovelox nella parte italiana della valle Roja, attivi da giugno 2023, sono stati prodotti più di 17 mila verbali, come raccontava Il Secolo XIX. Il solo autovelox in località Trucco, su 171 mila passaggi aveva generato più di 13 mila contravvenzioni, con una incidenza del 14,7%.
In territorio francese i verbali sono arrivati con ritardo di anche sei mesi, provocando l’accumulo delle sanzioni. Soltanto tra il 7 e l’8 dicembre, 700 verbali di infrazioni di luglio e agosto sono stati recapitati a Breil-sur-Roya e 500 altri a Tenda. Alcuni media riportavano un totale di 1200 contravvenzione su un totale di 5000 abitanti, per importi da 77 a diverse centinaia di euro, con imprese che avevano raggiunto i 10mila euro di contravvenzioni.
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Il 6 dicembre, Sébastien Olharan il sindaco di Breil-sur-Roya (LR), aveva scritto una lettera al sindaco di Ventimiglia Flavio di Muro (Lega), chiedendo di rimuovere l’autovelox di Trucco e quello di Porra (630 verbali a settembre) considerate le zone della Valle Roja all’esterno di un centro abitato, ma aveva ricevuto risposta negativa. Nel frattempo, dopo la costituzione dei gruppi organizzati, in particolare sui social media, sono stati avviati i primi ricorsi.
Va infine ricordato che gli autovelox sono stati collocati su un percorso in cui in passato si sono registrati indicenti stradali anche gravi.
La cooperazione transfrontaliera e il contesto italiano degli autovelox
Negli stessi mesi, le proposte di miglioramento della cooperazione transfrontaliera, in particolare con l’idea di creare un GECT Riviera (Gruppo europeo di cooperazione territoriale) e una alleanza transfrontaliera sembravano quantomeno poco rapide o da ricondurre ai problemi reali. In effetti, l’installazione degli autovelox avrebbe probabilmente meritato una campagna di informazione sull’insieme della valle Roja, italiana e francese.
Va tuttavia ricordato che in Italia vi sono altri casi contestati relativamente agli autovelox. Il 27 maggio è stata annullata dal giudice di pace una multa che riguardava la Aurelia bis. Si tratta di un tratto di strada in cui si registra un sforzo per ridurre il rischio di incidenti, ma in cui è contestato l’abbassamento della velocità massima in uno specifico tratto, nella zona di Sanremo, da 90 a 70 kmh. Sull’Aurelia bis, autovelox installati ormai dal 2020 hanno prodotto nel solo anno 2023 circa 4 milioni di euro di sanzioni, a favore della provincia di Imperia.
Infine, va notato che dal 28 maggio è in vigore un nuovo decreto che, restringendo l’autonomia dei Comuni italiani, introduce un’autorizzazione delle prefetture italiane per collocare gli autovelox, mettendoli in diretta relazione con la frequenza degli incidenti stradali dipendenti dalla velocità come causa principale.
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