A Torino e a Bard, dal 3 al 6 luglio 2024, si terrà il convegno sulle minoranze linguistiche con il titolo in inglese MiLES: Minority Languages in European Societies. Documenting, safeguarding, planning. L’evento si terrà principalmente a Torino mentre venerdì 5 luglio si sposterà al Forte di Bard.
Il Dipartimento di Scienze Umane e Sociali dell’Università della Valle d’Aosta e l’Università di Torino ne sono gli organizzatori. Le giornate di studio intendono coprire i vari aspetti delle lingue minoritarie, tra cui la linguistica di contatto, la geolinguistica, la percezione linguistica, la pianificazione linguistica e la loro rivitalizzazione.
Il convegno è il momento conclusivo di un progetto di ricerca finanziato del Ministero dell’Università e della ricerca con un progetto di ricerca di interesse nazionale (PRIN, e denominato CLiMAlp (Corpus linguistics meets Alpine cultural heritage)
Chi ci sarà
Il comitato scientifico a cui si deve il convegno è composto dai professori delle università Marco Angster (Zara), Silvia Dal Negro (Bolzano), Livio Gaeta (Torino), Jean-Léo Leonard (Montpellier), Yaron Matras (già a Manchester), Stefan Rabanus (Verona), Gianmario Raimondi (Valle d’Aosta), Claudia Maria Riehl (Monaco di Baviera) e Matteo Rivoira (Torino).
Le attività a Torino si svolgono i tre aule, una per le presentazioni in inglese, una per l’italiano e una per le altre lingue.
A Bard parleranno in sessione plenaria Jean Léo Léonard, Gianmario Raimondi, Yaron Matras, Stefan Rabanus, Claudia Riehl e Marco Angster insieme a Epelde Cendoya (Baiona) Oliver Whitmore (Berkeley) Leila Lomashvili (Ohio) Franco Finco e Luca Melchior (Klagenfurt), Piergiorgio Mura (Venezia) insieme a Simone Pisano e ai colleghi Carta, Giuliani e Massimo Manca (Perugia e Cagliari)
La ricerca Climalp
Il progetto CLiMAlp intende documentare, salvaguardare e studiare il walser, l’occitano e il francoprovenzale parlati in Valle d’Aosta e in Piemonte. Il progetto fa un ampio uso delle tecnologie digitali. Tra l’altro, intende allargare la piattaforma digitale di un precedente progetto denominato ArchiWals a queste altre lingue minoritarie.
Le lingue minoritarie costituiscono uno dei grandi temi della Convenzione per la salvaguardia del patrimonio culturale immateriale promossa dall’UNESCO e adottata nel 2003. il progetto aspira nel suo insieme a contribuire alla salvaguardia del patrimonio culturale, linguistico e identitario delle parlate minoritarie piemontesi e valdostane: minacciato da processi di spopolamento, tale patrimonio rischia di essere cancellato dalla forte assimilazione alle culture e alle lingue maggioritarie.
Le minoranze linguistiche e l’Unesco
Un Atlante delle lingue in pericolo, disponibile online e curato dall’UNESCO, offre informazioni sul grado di rischio di estinzione di circa 2500 lingue nel mondo, con i riferimenti territoriali di impiego. Negli anni si è rivelato uno strumento utile per aumentare la consapevolezza pubblica sull’importanza di questo patrimonio, in particolare favorendo la formazione di decisioni di tutela e salvaguardia in ambito politico, ma anche iniziative dal basso di tutela e valorizzazione.
In Italia le “Minoranze Linguistiche Storiche” sono tutelate dalla legge n.482 del 1999, che riguarda la lingua e la cultura delle popolazioni albanesi, catalane, germaniche, greche, slovene e croate e di quelle parlanti il francese, il franco-provenzale, il friulano, il ladino, l’occitano e il sardo.
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