Si lavora dopo le inondazioni, nella zona alpina circostritta e localizzata colpita dalla tempesta del 29 giugno. Ha interessato una precisa striscia di territorio, in diagonale sulla mappa sull’asse tra Soana e Cogne e il monte Cervino, fino alla Valmaggia in Ticino. Il resto del territorio hanno avuto piogge ( o grandine in Piemonte) ma gli effetti sono stati minori o assenti. L’aumento delle acque ha interessato il Rodano e la città di Morges, con danni recuperabili. La Valmaggia deplora almeno 3 vittime e almeno 5 dispersi, il Vallese due morti.
Come si vede dalla carta di MetéoSuisse, le precipitazioni hanno coinvolto una stretta striscia diagonale transfrontaliera, dalPiemonte a Cogne, Vantorunanche-Saas intorno al Cervino, Valsesia, Valmaggia in Ticino.
Annullamenti di incontri e nuovi cantieri
Il maltempo ha provocato sul breve termine qualche annullamento. È stata rimandata la firma dell’accordo tra Alta Savoia e Valle d’Aosta, prevista per i 3 e 4 luglio, per permettere ai governi rispettivi di seguire i lavori di ripristino. Sul lago Léman, sempre per il maltempo, il comune di Messery aveva già rinviato a prossimo anno la Fête du lac, che era prevista a inizio giugno.
In Vallese, vi sono ponti da ricostruire in diversi luoghi e in alcune valli, con lavori che potranno durare almeno un paio di settimane, e oltre per i casi più complessi. A Morges sono chiusi alcuni spazi pubblici vicino al torrente che è esondato, tra cui gran parte del Parc de l’Indépendance, quattro passerelle di attraversamento, le attività del Pavillon du Parc des Sports.
Le vittime in Valmaggia e i primi lavori
In Ticino, in Valmaggia si contano le vittime. Ai tre morti e a una persona irreperibile, citati nelle prime ore del disastro, si aggiungono ora 4 dispersi.
Il bilancio potrebbe però aggravarsi: si notano alcune auto di turisti abbandonate senza che sia chiaro dove siano i proprietari. Una squadra specializzata sta effettuando delle ricerche, che sono però rese in parte difficili all’intensità delle acque nel torrente.
Sono stati fatti i primi passi per la ricostruzione, con ripristino delle linee elettriche, dell’acqua potabile – progressivamente nei diversi villaggi – e delle telecomunicazioni, anche con linee provvisorie.
Vicino al ponte di Cevo ora crollato, che conduceva verso la parte alta della Valle, si cerca di utilizzare provvisoriamente per i veicoli leggeri il ponte ciclopedonale, con un intervento di protezione civile di consolidamento della struttura.
Per quanto riguarda gli investimenti, diverse raccolte di fondi sono in corso, e un’iniziativa di una banca a sostegno degli interventi e delle imprese colpite. A Saas Grund nella valle di Zermatt i lavori di ripulitura hanno coinvolto anche aiuti dai paesi vicini. A Briga la portata del Rodano ha superato i livelli raggiunti nel 1974 e si è avvicinato al picco dell’anno 2000.
La Valle d’Aosta ritorna alla normalità, ma deve ricollegare Cogne
La Valle d’Aosta si è mobilitata per Cogne la cui strada di accesso è stata distrutta in più punti. Ieri era già stata costruita la prima parte della pista per raggiungere il paese, gli escavatori sono intervenuti nell’alveo del torrente per ricostruirne il percorso.
L’acqua potabile è tornata, così come alcune telecomunicazioni. Cogne, che è una delle 100 località green del mondo, con un paesaggio formidabile e apprezzato, un’alta qualità della vita e un buon turismo, dispone anche di una forte comunità locale, coesa e determinata. Perderà un paio di settimane di clientela a luglio ma la località resta un luogo incantevole per le vacanze, appena ci sarà la strada.
Nel dibattito regionale, diversi esponenti politici hanno sostenuto l’ipotesi, formulata proprio dalla comunità di Cogne e da altri Comuni, come la stessa Aosta, di prolungare il collegamento della telecabina Aosta-Pila fino a Cogne, secondo uno studio di fattibilità già disponibile. Il vecchio traforo intervallivo del Drinc, che arriva al villaggio di Eaux Froides sopra ad Aosta, utilizzato in passato per la miniera di Cogne, richiederà dei lavori ma viene riscoperto come strumento di comunicazione e di sicurezza.
In Piemonte, in particolare in Canavese, oltre alle acque in Val Soana che hanno provocato danni, vi sono state anche grandinate diffuse, con chicchi grossi, con danni alle auto e alle case tra gli altri nel comune di Forno Canavese.
A Macugnaga, si lavora per ricostruire una pista per la parte alta della Valle e la zona del Veglia. Il collegamento italo-svizzero del Sempione, tra Domodossola a Briga, potrebbe riaprire venerdì, dopo lo sgombero dei materiali franati presso un paramassi sul versante vallesano.
La Bérarde a Saint-Christophe-en-Oisans
I 40 abitanti del villaggio de La Bérarde collocata a 1727 metri di altitudine, del comune di Saint-Christophe-en-Oisans nel Parc national des Ecrins, sono tornati a oltre una settimana di distanza sui luoghi delle inondazioni del 21 giugno.
I danni in questa località sono tra i più ingenti occorsi in questo mese di giugno di intemperie estreme, anche se non ci sono vittime.
Ci sono edifici in parte sventrati, altri che presentato problemi di stabilità. Il villaggio è un punto di partenza per diversi itinerari alpinistici ed è una meta conosciuta, con circa 80 000 visitatori per anno. A parte il dibattito su dei lavori di messa in sicurezza che non sono stati avviati in tempo, vi sono stanziamenti per la ripresa delle attività e la risistemazione dei danni.
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