Toponimi come “Emarese” invece di Émarèse, “St. Vincent” invece di Saint-Vincent e “Pre’ Saint Didier” invece di Pré-Saint-Didier, oltre a molti altri errati secondo la legislazione in Valle d’Aosta, sono stati individuati negli ultimi mesi dall’associazione “Nos Accents”. Sono elencati nella loro pubblicazione intitolata “Châtillon ou Chatillon ? L’érosion de la toponymie de la Vallée d’Aoste dans les lieux publics” (Châtillon ou Chatillon? L’erosione della toponomastica della Vallée d’Aoste nei luoghi pubblici)
L’analisi, in lingua francese, che comprende un totale di 270 segni da correggere, è stata presentata mercoledì 17 luglio 2024 ad Aosta, in una conferenza stampa nel Salone ducale del Municipio.
“I toponimi fanno parte del nostro patrimonio culturale immateriale. – afferma Roland Martial, presidente dell’associazione e autore della pubblicazione – Conservarli correttamente, significata garantire la loro sopravvivenza nel tempo”.
270 segnali errati sulle strade
L’analisi ha evidenziato il fenomeno dell’erosione della toponomastica in Valle d’Aosta: più di 7 cartelli su 10 sono di competenza dei Comuni e della Regione. I cartelli più frequentemente errati riguardano i nomi dei Comuni (68,5%), delle frazioni (37,4%) e gli errori di ortografia (5,5%); i toponimi più frequentemente errati sono Aosta (che ha due nomi ufficiali, 39), Châtillon (29), Saint-Vincent (23) e Pont-Saint-Martin (19).
Sono almeno 270 i cartelli errati presenti sulle strade valdostane, anche se il dato è inferiore al numero effettivo di cartelli che non rispettano la toponomastica ufficiale della Regione. Secondo l’analisi dell’associazione, la maggior parte dei cartelli individuati si trova lungo le principali direttrici della Valle d’Aosta, seguendo la distribuzione demografica concentrata nel fondovalle. Di questi 270 cartelli, 70 (25,9%) sono di competenza dell’ANAS (Ente Nazionale per le Strade), 51 (18,9%) appartengono alla Regione autonoma Valle d’Aosta e 149 sono di competenza dei Comuni.
L’associazione ha in programma di realizzare in autunno un’altra analisi, una sorta di barometro annuale dello stato di conservazione della toponomastica per ogni comune, con incontri sul territorio per discutere di toponomastica e multilinguismo, come detto nel corso di un’intervista alla RAI Valle d’Aosta.
L’associazione Nos Accents
Costituita inizialmente come comitato nel marzo 2024, l’associazione “Nos Accents” si propone di sensibilizzare il settore pubblico e privato al rispetto dei toponimi e dei nomi di luogo ufficialmente adottati.
Inoltre, intende condividere con la popolazione valdostana gli sforzi per salvaguardare il patrimonio culturale immateriale relativo alla toponomastica e ai nomi dimenticati, poco rappresentati o scritti male.
L’associazione si propone di riunire le istituzioni pubbliche e private che si occupano di toponomastica, organizzando convegni e seminari. Si impegna inoltre a produrre e sostenere ricerche, anche scientifiche, rivolte a ricercatori, politici e al grande pubblico.
Il gruppo di lavoro ha già contribuito direttamente alla correzione dei toponimi sulle mappe digitali di Google Maps e OpenStreetMap, in considerazione dell’effetto a cascata che queste fonti hanno su altre pubblicazioni. Inoltre, hanno chiesto che la riproduzione sonora delle pronunce dei toponimi, ora disponibile sul sito della Regione Valle d’Aosta, sia resa disponibile su Wikipedia – che ha un numero di lettori annuo di circa un milione su questo argomento.
LEGGI ANCHE: Ancora tre Rencontres littéraires a Passy, prima del Salon du livre
[Questa iniziativa di Roland Martial e di altri membri dell’associazione non ha legame con Nos Alpes. Si ricorda ai lettori che è figlio del direttore del giornale].