Recluso tra alte e possenti mura del tutto invalicabili, circondato da acque scure e profonde dall’aspetto minaccioso, le grida dell’enigmatico e misterioso Uomo con la maschera di ferro ancora riecheggiano tra i boschi dell’Isola di Santa Margherita di Cannes. Al cuore pulsante della nota località al largo della costa vi è il Fort Royal, presto sottoposto a lavori di restauro volti a restituirgli lo splendore e il fascino di una leggenda antica ma mai sbiadita.
L’Isola di Santa Margherita a Cannes
Con la sua superficie pari a circa due chilometri, l’Isola di Santa Margherita è la più grande dell’Arcipelago di Lérins, a sua volta sito nel Golfo della Napoule, esattamente di fronte a Cannes. Circa 152 ettari sono a oggi ricoperti da una rigogliosa foresta demaniale, un incontaminato rifugio di pace nel quale pini ed eucalipti creano un ambiente ombreggiato ideale per passeggiate immersi nella natura.
Tale eccezionale paesaggio, affacciato sulla maestosità delle Alpi Marittime e del Mercantour ma anche sulla pacatezza della baia di Cannes, ospita peraltro una riserva ornitologica e un sentiero botanico. Al di sotto delle placide onde, poi, si erge un curioso quanto affascinante ecomuseo subacqueo, impreziosito dalle sculture marine dell’artista britannico Jason deCaires Taylor installate nel 2021 a promozione di arte e tutela ambientale.
Una leggenda centenaria
Conosciuta nel VI secolo avanti Cristo come Lero, l’Isola di Santa Margherita è anzitutto abitata dai Liguri, in seguito cacciati dopo l’insediamento dei Romani che qui stabiliscono un porto e alcuni villaggi popolari sino al I secolo dopo Cristo. La sua denominazione attuale deriva secondo la leggenda dalla sorella di Sant’Onorato, Margherita appunto, capace grazie alla sola forza delle sue preghiere di far nascere in loco un mandorlo ogni mese.
Dopo la parentesi di possedimento spagnolo nel biennio tra il 1635 e il 1637, durante la Guerra dei Trent’Anni l’Arcipelago di Lérins viene riconquistato dalla Francia, che lo utilizza a guisa di prigione. Oltre allo sconosciuto Uomo con la maschera di ferro, il tra 1840 e il 1880 vi sono reclusi alcuni prigionieri politici algerini tra cui la famiglia dell’emiro Abd el-Kader.
Dalle armi alla botanica
Tra le perle culturali e architettoniche che l’Isola di Santa Margherita accoglie non è possibile ignorare i “Fours à Boulets”, due forni siti sui lati ovest ed est costruiti da Napoleone Bonaparte nel 1793 per riscaldare letali proiettili da cannone. Tali stesse armi datate 1862 sono visibili in dodici esemplari presso la “Batterie de la Convention”, fortificazione sita a difesa e introduzione della punta orientale dell’isola.
L’unica proprietà privata dell’isola, abitata permanentemente da circa una ventina di persone, è il “Grand Jardin”, storico giardino botanico storico di 13 mila metri quadri di ampiezza con alberi da frutto e piante esotiche. Un tempo parte di personaggi illustri, tra cui il cardinale Richelieu e Luigi XIV, esso si associa al maestoso Fort Royal, costruito dallo stesso primo ministro e a oggi sede del Museo del mare.
Il Fort Royal tra storia e mistero
Costruito nel XVII secolo su iniziativa del Duca di Guisa, il Fort Royal domina il punto più alto dell’Isola di Santa Margherita ed è per lungo tempo utilizzato come prigione di Stato e militare. Dichiarato monumento storico nel 1927, esso è nel 1973 oggetto di scavi archeologici che hanno permesso di portare alla luce i resti di una duplice colonia della Liguria e della Gallia romana.
Dopo essere stato rinforzato a livello strutturale dapprima dagli spagnoli e poi da Vauban, esso è noto per essere il carcere del cosiddetto Uomo dalla maschera di ferro, qui rinchiuso per ben undici anni all’interno di una cella tuttora visitabile. Vi erano reclusi anche sei pastori protestanti francesi dopo la revoca dell’Editto di Nantes nonché l’ex maresciallo Bazaine, che riuscì a evaderne, e il vescovo di Gand Maurice de Broglie, sotto iniziativa del quale sono piantati i numerosi eucalipti.
Il Museo del mare di Cannes sull’Isola Santa Margherita
A oggi, perciò, il Fort Royal ospita il Museo del mare, dove è possibile visitare le varie celle immergendosi nell’ardua e infelice esistenza dei prigionieri che vi hanno trascorso periodi più o meno lunghi e difficili delle proprie vite. Quella dell’Uomo dalla maschera di ferro, la cui identità non è mai stata scoperta proprio per via della punizione che lo vincolava alla copertura del viso, è affacciata sulla baia ma protetta da spesse sbarre di ferro.
I visitatori hanno peraltro occasione di esplorare anche la cappella risalente al XVII secolo, le caserme, la polveriera e i bastioni del forte. Per loro un apposito Museo della maschera di ferro narra inoltre la storia dell’isola attraverso reperti archeologici terrestri e subacquei, mostre temporanee e una terrazza panoramica con una vista da mozzare il fiato.
Il progetto di restauro
Dal 2014, il Comune di Cannes ha avviato un programma di tutela e valorizzazione del patrimonio culturale di cui anche il Fort Royal dell’Isola di Santa Margherita, soggetto al degrado del tempo e all’invasione della vegetazione, è parte integrante. Di qui la necessità di una serie di interventi urgenti di restauro e consolidamento esordito nel gennaio di quest’anno per la ristrutturazione del “Bâtiment T”, caserma risalente al 1649 utilizzata oggi per ospitare soggiorni scolastici o colonie estive.
Tale ambizioso progetto, del valore stimato pari a 1.685.862 euro, è al centro di una raccolta fondi rivolta a cittadini e aziende lanciata dalla Fondation du patrimoine. Suo scopo è quello di preservare non soltanto un edificio storico bensì più in grande l’identità di una isola che incanta con la sua bellezza senza tempo.
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