Gli aeroporti di Torino e di Genova sono stati declassati di una categoria nell’elenco dei livelli di sicurezza antincendio ICAO (Organizzazione Internazionale per l’Aviazione Civile) con una relativa riduzione della possibilità di ospitare alcuni aerei, in particolare internazionali.
Nella scala da 1 a 10, Caselle è passato dal livello 9 al livello 8, mentre Genova è passata dal livello 8 al livello 7.
Il procedimento di classificazione era in corso nel 2024. Il traffico nei due aeroporti è in relativo aumento, +3,6% a Torino e +4,3% a Genova rispetto al 2023.
Nel 2024, Torino Caselle ha avuto 4,7 milioni di passeggeri, Genova 1,3 milioni. Per paragone, Nizza ha avuto 14,8 milioni di passeggeri, Milano Malpensa 28,9 milioni, Ginevra 17,8 milioni.
Cosa significa per Genova e Torino

Il ministero italiano dell’Interno (da cui dipende la sicurezza antincendio) ha pubblicato il 21 febbraio un decreto in cui si trova la tabella di riclassificazione degli aeroporti sulla base delle categorie ICAO per la sicurezza antincendio.
Lo scopo della classificazione è un razionalizzazione e un controllo dei costi, che tiene in conto i volumi di traffico e del funzionamento sul piano nazionale.
Nella tabella figura infatti il rafforzamento dell’aeroporto di Foggia (che ha riaperto dal 2021 ed entra in categoria 6) con un aumento di 60 addetti per la sicurezza antincendio, e una riduzione di addetti in altri scali con relativo declassamento.
Vi è un solo aeroporto che sale di categoria, e cioè Milano Malpensa, che passa da 9 a 10, mentre scendono appunto Torino, Genova, rispettivamente dalla categoria 9 a 8 e dalla categoria 8 a 7. L’aeroporto di Cuneo conserva la sua classificazione alla categoria 6 e altri aeroporti sono in discesa, come Bari, Brindisi, Brescia Ancona, Pisa, Pescara, Rimini, Trieste. Albenga, in Liguria, rimane in categoria 5, ma perde 12 addetti.
Come funzionano nel categorie antincendio ICAO
Gli aeroporti di categoria 8 possono ospitare aerei di lunghezza compresa tra 49 e 61 metri, di categoria 7 da 39 metri a 49, di categoria 6 da 28 a 39 metri.

La categoria ha una applicazione ordinaria: in casi particolari, l’aeroporto può richiedere un temporaneo aumento di livello di sicurezza (con il rafforzamento delle squadre e dei dispositivi, e accogliere aerei più grandi. È capitato per esempio con l’atterraggio di un Antonov, di 69 metri di lunghezza, a Torino il 6 ottobre 2024, per caricare delle parti della stazione spaziale internazionale.
A Torino, con il declassamento, vi saranno quattro pompieri in meno, cioè uno in meno per turno, Genova perderà 12 addetti alla sicurezza antincendio.
Entrambi gli aeroporti continueranno ad accogliere gli aerei più noti: per esempio, l’Airbus A320 con 180 posti, e che è ben diffuso nei voli nazionali ed europei, misura 37,57 metri di lunghezza e può atterrare normalmente anche in aeroporti di categoria 6.
L’Airbus A321 con 230 posti misura invece 45 metri e richiede almeno la categoria 7, come quella di Genova.
Poche proteste da Torino e da Genova
Già a luglio vi erano state alcune rimostranze da Torino sula previsione di declassamento dell’aeroporto riguardo alla categoria antincendio, in particolare dei sindacati che vedevano soprattutto una riduzione dei (quattro) posti di lavoro.
Dopo il decreto, a cose fatte, vi è stata una lettera dell’assessore ai Trasporti della Regione Liguria, Marco Scajola, ai ministri dell’Interno, Matteo Piantedosi, e dei Trasporti, Matteo Salvini.
L’aeroporto di Torino rimarrà in una categoria in cui si trovano aeroporti con traffico più importante, come Roma Ciampino, Milano Linate, Bergamo Orio al Serio, Bologna Panigale, che appunto ospitano arrivi e partenze di voli nazionali ed europei.
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