Il crescente afflusso di veicoli al Colle del Nivolet, valico alpino situato tra la Valle dell’Orco (Piemonte) e la Valsavarenche (Valle d’Aosta), è da alcuni mesi al centro di polemiche e discussioni politiche ruotanti attorno al Parco nazionale del Gran Paradiso. L’ultima coincide con una interrogazione discussa dal Consiglio regionale valdostano, durante la quale l’assessore regionale all’Ambiente, Davide Sapinet, ha confermato la prossima introduzione di nuove regole per la limitazione del traffico in quota.
Il progetto
Il progetto volto a chiudere parzialmente al traffico veicolare il Colle del Nivolet è già stato sottoposto alle istituzioni competenti, ovverosia Regione Valle d’Aosta, Città metropolitana di Torino e Comuni di Valsavarenche e Ceresole Reale. L’obiettivo del sistema di regolamentazione degli accessi è quello di ridurre l’impatto ambientale su di una area di grande valore ecologico caratterizzata da torbiere e habitat protetti.
Secondo la proposta, dal 1° giugno al 30 settembre gli ingressi saranno limitati, con il pagamento di un apposito ticket per i veicoli a motore, come già avviene per altri parchi nazionali. Oltre ai parcheggi contingentati, sarà predisposto un servizio di navette giornaliere e gratuite che permetterà di raggiungere il colle senza dovere utilizzare la propria auto privata.
Il traffico al Colle del Nivolet
Già in passato il Parco nazionale del Gran Paradiso aveva avviato una raccolta dati sull’impatto del traffico veicolare sul Colle del Nivolet (2.612 metri). Secondo i rilievi effettuati tra il mese di luglio e il mese di ottobre 2024, si registravano oltre 33 mila passaggi di auto, con picchi sino a 1.100 veicoli nei weekend.
Tali dinamiche hanno provocato conseguenze dirette sulla fauna locale: si stima che oltre 45 mila invertebrati siano stati uccisi, tra cui 14 mila impollinatori fondamentali per l’ecosistema. Anche le marmotte alpine hanno mostrato segnali di stress dovuto a tale medesima causa e hanno dimostrato di avere pericolosamente ridotto il tempo normalmente dedicato all’alimentazione.
Secondo quanto auspicato, le nuove misure in prossima introduzione dovrebbero generare un abbattimento della circolazione di mezzi pari al -37%, ovverosia circa 13 mila transiti in meno ogni stagione.
Il progetto “A piedi tra le nuvole”
Non è però la prima volta che il Parco del Gran Paradiso sperimenta limitazioni di accesso al Colle del Nivolet per i veicoli. Sino al maggio scorso, difatti, era rimasto attivo il progetto di mobilità sostenibile “A piedi tra le nuvole”, che stabiliva la chiusura della strada per otto domeniche estive (72 ore) con il supporto di navette per il trasporto dei visitatori.
La decisione dei responsabili dell’area protetta ha suscitato forti critiche da parte delle istituzioni locali e delle associazioni ambientaliste di ambedue Valle d’Aosta e Piemonte. Secondo l’ente, però, la finalità di tale scelta era la volontà di procedere a un progressivo abbattimento dei flussi che prendesse in considerazione non soltanto i fine settimana.
Nonostante la sospensione, lungo il 2024 si è proceduto a una serie di giornate di sospensione finalizzata a effettuare studi approfonditi sugli impatti del traffico su flora e fauna locali in collaborazione con l’Università di Torino.
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