Close Menu
    Facebook X (Twitter) Instagram YouTube LinkedIn
    Nos Alpes
    • FAI UN DONO
    • PARTNERS
    • ABBONATI
    Facebook X (Twitter) Instagram YouTube LinkedIn
    • Economia e politica
      • Trasporti
      • Economia
      • Politica
    • Cultura e patrimonio
    • Ambiente
    • Turismo e sport
    • Territori
      • Alpi del nord e Rodano
      • Alpi del sud e Provenza
      • Valle d’Aosta
      • Piemonte
      • Liguria
      • Corsica e Sardegna
      • Svizzera romanda e Ticino
    • Rubriche
      • Nos Alpes alla scoperta…
      • Nos Alpes, Nos Livres
      • Nos Alpes Cuisine
      • Racconti
    • IT
      • FR
    • Log In
    Nos Alpes
    Home » Articoli » In Valle d’Aosta, la marmotta millenaria del Lyskamm al castello di Saint-Pierre
    Nos Alpes alla scoperta…

    In Valle d’Aosta, la marmotta millenaria del Lyskamm al castello di Saint-Pierre

    Enrico MartialEnrico Martial19 Aprile 2025
    Share Facebook Twitter LinkedIn Email WhatsApp Copy Link Telegram
    ll castello di Saint-Pierre in Valle d'Aosta - Le Château de Saint-Pierre en Vallée d'Aoste (c) CC BY SA 3_0 Marek Ślusarczyk Wikimedia Commons
    ll castello di Saint-Pierre in Valle d'Aosta - Le Château de Saint-Pierre en Vallée d'Aoste (c) CC BY SA 3_0 Marek Ślusarczyk Wikimedia Commons

    Su uno sperone di roccia, in Valle d’Aosta, sopra la strada tra Aosta e Courmayeur, si trova il Castello di Saint-Pierre, quello che ospita la marmotta del Lyskamm.

    Nei secoli, ha avuto molti cambiamenti. Quello recente e importante, ne ha prodotto un aspetto medievale per farne una fiaba. Offre oggi un museo che bisogna proprio visitare, e un antico reperto mummificato: una marmotta di 6600 ani fa, emersa dai ghiacci del Lyskamm che si sciolgono per il cambiamento climatico.

    Il castello fiabesco, rimaneggiato, e bello

    Image

    Il Castello di Saint-Pierre si vede subito, arroccato. Sembra nato lì, con la sua piccola chiesa e il campanile addossati, poco sotto.

    I valdostani non ci fanno quasi caso, ne conoscono la ragione ottocentesca, da casa vacanze per i ricchi e nobili di allora. Nulla a che vedere con l’austero e autentico Castello di Sarriod de la Tour, che si trova lì vicino, quasi nascosto, fermamente medievale, originario, valdostano. Che però è troppo freddo d’inverno, e anche un po’ angusto per organizzarci qualcosa. Ma tranquilli, ci si arriva, prima o poi.

    Intanto, questo scenografico sogno d’infanzia e di lusso, con le sue quattro torrette, fa il suo lavoro, e ospita oggi un museo e una mummia di marmotta che meritano di essere vista.

    Uno dei più antichi

    Image
    xilografia dell’Ottocento (c) Public domain

    Intanto, il Castello, nella sua struttura originaria, è tra i più antichi della Valle d’Aosta. Se ne parla già nel 1191, nella Charte des Franchises: i fratelli “de castro Sancti Petri” figurano come comproprietari di una porzione della struttura. Che, nei secoli, non ha smesso di trasformarsi.

    Cambiò stile con i Roncas, si fece elegante sotto Pierre-Philibert, fu di passaggio per le signorie dei Quart, dei Savoia, degli Challant. Poi il tempo lo lasciò in un lungo silenzio, e un po’ in decadenza fino a quando, nel 1873, il barone Emanuele Bollati di Saint-Pierre, con evidente spirito romantico, pensò di dargli un’anima nuova.

    Lo acquistò e lo affidò all’architetto Camillo Boggio. Così nacquero le torrette ottocentesche, i profili un po’ nello stile del castello di Neuschwanstein, in Austria. Gli interni, dove si è riusciti, erano pensati per accogliere la luce.

    L’edificio che oggi si visita è però solo in parte quello nuovo, con la passione per l’immaginario, nella moda del tempo del barone Bollati.

    Castello di Saint-Pierre (c) CC BY SA 4_0 Ambra75 Wikimedia Commons
    Castello di Saint-Pierre (c) CC BY SA 4_0 Ambra75 Wikimedia Commons

    Il museo che racconta la natura

    Nel 1985, proprietà del Comune di Saint-Pierre, iniziò ad ospitare il Museo regionale di Scienze naturali. Fino ad allora, e dal 1975, aveva spazio ad Aosta, nella piccola chiesa sconsacrata di Saint-Laurent, accanto a quella di Sant’Orso, come Museo storico Société de la Flore Valdôtaine.

    Il museo era un buon progetto e promosso dal vivace Pierre Noussan, una forte personalità come ne appaiono con buona frequenza nelle città alpine, per esempio a Martigny, o a Annecy. A Noussan si deve un impegno per il rilancio, dal 1971, appunto della Société de la Flore Valdôtaine e poi per il recupero e la riapertura nel 1976 del Jardin Alpin Chanousia, al Piccolo San Bernardo.

    Noussan scomparve nel 2001, ma il museo fece da stimolo per un rinnovamento del Castello, per un restauro e una sua valorizzazione. Riaprì alla fine del 2022: ogni piano e ogni sala sono stati ripensati per accogliere oggetti e materia, e per produrre esperienze. È un luogo per capire passato e futuro, con la Valle d’Aosta come punto di osservazione.

    Il nuovo allestimento produce un dialogo tra storia e ambiente alpino, tra architetture e biodiversità. Si attraversano sedici sale, su tre livelli, tra narrazione museale e tecnologia.

    Ci sono camini e stemmi accanto a touch screen, diorami e realtà aumentata. Poi è un piccolo incanto mentre si salgono scale ripide, si passa in corridoi stretti – un po’ valdostani – si entra nelle stanze di allora, che si capiscono benissimo.

    La visita

    Image
    La Sala del Tempo al Castello_di_Saint-Pierre (c) CC BY SA 4_0 Patafisik Wikimedia Commons

    Si parte dalla “Sala degli stemmi”, dove la storia del castello si legge tra emblemi e genealogie. Poi si va nella “Sala delle differenze”, che racconta la diversità del territorio valdostano: dalle vigne della bassa Valle ai ghiacciai del Monte Bianco, una specie di viaggio tra vita agricola e gelo artico, tra una specie di Mediterraneo alpino e il Polo Nord. La “Sala del tempo” ricorda com’era il vecchio museo della Société de la Flore, con esposizioni storiche e arredi d’epoca. Le “Sale delle rocce” e delle “Miniere” danno le sensazioni e la comprensione delle dimensioni geologiche della Valle d’Aosta, tra Cogne e i molti minerali.

    Tra l’altro, qualche anno fa, il museo aveva sviluppato un progetto Interreg con il Château des Rubins e il Centre de la Nature Montagnarde in Alta Savoia sui “più bei paesaggi geologici del Monte Bianco“, in cui si svolse anche una parte del recupero dell’edificio. Infine, la “Sala dei versanti” spiega come la luce e l’ombra modellino agricoltura e paesaggi, tra adret e envers, i due lati della vallata principale valdostana.

    Poi ci sono le sale della memoria scientifica: quella dedicata agli Abbés Savants, i preti-naturalisti valdostani, e la “Sala Noussan”, che ricorda fondatore del museo, Efisio Noussan. Sono interessanti da esplorare, per capire come nelle Alpi – in Valle d’Aosta, ma anche in piccole e vivaci città svizzere o savoiarde – si studiasse e si raccogliessero materiali e saperi. Si incrociano l’Académie de Saint-Anselme, la Societé de la Flore, gli esperimenti con gli alberi dell’Abbé Vescoz e anche la curiosità del mondo, con oggetti che arrivano dall’Africa o dalle Americhe.

    E ancora, si parla d’acqua e foreste, di animali e stagioni, di ghiacci e altitudini. Le ultime sale — “del gelo” e “delle emozioni” — vanno al piacere riflessivo, sulla cultura, sulla natura e sulla bellezza. Un museo un po’ così dunque, non solo di sapere e sapienza, ma anche di esperienze e di sensazioni.

    La marmotta del Lyskamm di 6600 anni

    Infine c’è lei. In una teca esagonale, trasparente, una marmotta rannicchiata, in posizione fetale. È minuscola, millenaria.

    Nel 2022, Corrado Gaspard — guida alpina valdostana — l’ha trovata sulla parete est del Lyskamm, nel gruppo del Monte Rosa, a 4.291 metri di altitudine. Sembrava dormisse, come raccontava Gaspard. Il ghiaccio l’aveva conservata così per 6.600 anni. Poi è arrivato il caldo dei cambiamenti climatici, ed è apparsa.

    La datazione al radiocarbonio dice che si tratta di un reperto mummificato veramente antico. Era lì prima delle città, prima delle scritture, ma più o meno nei tempi del sito archeologico di Saint-Martin-de-Corléans, anch’esso con i suoi 6000 anni. Il suo MegaMuseo è anch’esso da vedere, per chi arriva ad Aosta.

    Il ghiaccio l’ha tenuta nascosta, il clima che cambia l’ha riportata alla luce. Ora è in una struttura progettata per durare 500 anni, mezzo millennio, che sono persino pochi rispetto alla sua età. Acciaio, vetro, cera a base di idrocarburi. Una tecnologia di precisione per salvare storie e i patrimoni. Alla fine, è sottinteso, si conta sul progresso delle tecnologie nei prossimi secoli, per conservarla per sempre.

    Image
    Marmotta del Lyskamm al Castello di Saint-Pierre (c) CC BY SA 4_0 Matteo Mongelli Wikimedia Commons

    La conoscenza e la scoperta

    Al Castello di Saint-Pierre, la marmotta del Lyskamm ha dato vita a un progetto, con un nome in inglese, il Marmot Mummy Project. Coordinato dalla Regione autonoma Valle d’Aosta, unisce esperti di discipline diverse: archeologia, genetica, climatologia, biologia, pedologia. Collaborano l’EURAC Research di Bolzano, le Università di Torino e Milano, l’Istituto di Scienze Polari del CNR, la Fondazione Montagna Sicura e la Soprintendenza per i beni culturali.

    Il progetto vuole raccogliere dati, costruire un sapere condiviso, rispondere a domande ancora da formulare. Ogni reperto così antico è come un archivio, come la mummia di Ötzi a Bolzano con i suoi 5300 anni. Ogni corpo conservato con questa dimensione temporale è una grande opportunità per nuovi studi, nuova curiosità, nuova scienza.

    LEGGI ANCHE: Al Musée du Léman una mostra per l’Anno dei Ghiacciai (che si sciolgono)

    Aosta Featured
    Enrico martial
    Enrico Martial
    • Website
    • Facebook
    • X (Twitter)
    • Instagram
    • LinkedIn

    Direttore di Nos Alpes, giornalista. Ha collaborato in tempi diversi con varie riviste e giornali, da Il Mulino a Limes, da Formiche a Start Magazine.

    LEGGI ANCHE / A LIRE AUSSI

    Genève avant 1930 (c) CC BY SA 3_0 Photoglob sur image de Public domain
    Alpi del nord e Rodano

    Héritage Léman, la memoria audiovisiva transfrontaliera

    17 Maggio 2025
    L'inauguration de la place des pionnières à Lausanne. en 2023 (c) Ville de Lausanne
    Città Alpine

    Passeggiate alla scoperta del ruolo delle donne a Losanna

    17 Maggio 2025
    À Berre-les-Alpes, le moulin récemment restauré(c) CC BY SA Jpg GeneaWiki
    Nos Alpes alla scoperta…

    I nostri mulini nelle Giornate europee

    17 Maggio 2025
    A Mondovì, mostra su impressionismo e modernità fino a luglio 2025, la locandina
    Cultura

    A Mondovì, dall’Impressionismo alla modernità, con luce e colore

    16 Maggio 2025
    Area megalitica del Megamuseo (c) CC BY SA 4_0 Comitato giovani Unesco VDA Wikimedia Commons
    Patrimonio

    I musei che cambiano, convegno ad Aosta

    16 Maggio 2025
    Annecy avec ses restaurants (c) CC0 Public domain Miwok Wikimedia Commons
    Ambiente

    Carta della vita notturna, meno rumore serale ad Annecy

    16 Maggio 2025
    Printemps musique 2025 300x250 a
    Banner edith
    I PIÙ LETTI
    Via Maurienne

    Via Maurienne: l’itinerario ciclabile transfrontaliero della Maurienne

    10 Maggio 2025
    Genève avant 1930 (c) CC BY SA 3_0 Photoglob sur image de Public domain

    Héritage Léman, la memoria audiovisiva transfrontaliera

    17 Maggio 2025
    L'inauguration de la place des pionnières à Lausanne. en 2023 (c) Ville de Lausanne

    Passeggiate alla scoperta del ruolo delle donne a Losanna

    17 Maggio 2025
    À Berre-les-Alpes, le moulin récemment restauré(c) CC BY SA Jpg GeneaWiki

    I nostri mulini nelle Giornate europee

    17 Maggio 2025
    Da non perdere
    William Turner, “The Bay of Baiae with Apollo and the Sibyl”, olio su tela, 1823 (La Venaria reale)

    L’omaggio della Reggia di Venaria al Romanticismo pittorico in “Turner. Paesaggi della Mitologia”

    By Giorgia Gambino6 Gennaio 2023

    L’esposizione, curata da Anne Lyles e dedicata al pittore inglese, è visitabile nelle Sale delle arti del primo piano sino a domenica 28 gennaio 2024.

    Nice Climat Summit

    Nizza ospita il primo “Nice climate summit” dedicato a clima e biodiversità

    24 Settembre 2023
    Tunnel del Lötschberg (Adrian Michel, CC BY-SA 3.0)

    La ristrutturazione del Tunnel del Lötschberg costerà ancora di più

    28 Settembre 2023
    Moutier (Florian Pépellin, CC-BY-SA 3.0)

    Moutier si avvicina sempre più al Cantone Giura

    30 Settembre 2023
    Seguici su
    • Facebook
    • Twitter
    • Instagram
    • YouTube
    • LinkedIn

    Una pubblicazione di
    Agence de coopération et développement sas Aosta (I) P.IVA IT01050350071

    Testata registrata al Tribunale di Aosta n.1 - 4/10/2023

    Registro degli operatori della comunicazione (ROC) n. 39954 - 28/11/2023

    Nos Alpes è iscritta ANSO - Associazione Nazionale Stampa Online

    Direttore responsabile:Enrico Martial

    Privacy policy

    Facebook X (Twitter) Instagram YouTube LinkedIn
    I più letti
    I Macchiaioli tra Italia e Francia, Macchiaioli entre Italie et France

    I Macchiaioli: un ponte tra Italia e Francia

    24 Febbraio 2024
    tunnel Tenda Deviazione Imbocchi Galleria (credits Anas spa)

    Tunnel di Tenda: in riapertura a fine autunno?

    2 Luglio 2024
    Les véhicules publics électriques testés par la commune de Courmayeur (credits : courmayeurmontblanc.it)

    Courmayeur sperimenta navette elettriche di trasporto pubblico

    7 Agosto 2024
    Tartiflette

    La ricetta della Tartiflette

    11 Agosto 2024
    Post popolari
    William Turner, “The Bay of Baiae with Apollo and the Sibyl”, olio su tela, 1823 (La Venaria reale)

    L’omaggio della Reggia di Venaria al Romanticismo pittorico in “Turner. Paesaggi della Mitologia”

    6 Gennaio 2023
    Nice Climat Summit

    Nizza ospita il primo “Nice climate summit” dedicato a clima e biodiversità

    24 Settembre 2023
    Tunnel del Lötschberg (Adrian Michel, CC BY-SA 3.0)

    La ristrutturazione del Tunnel del Lötschberg costerà ancora di più

    28 Settembre 2023
    Moutier (Florian Pépellin, CC-BY-SA 3.0)

    Moutier si avvicina sempre più al Cantone Giura

    30 Settembre 2023
    © 2025 Nos Alpes.
    • Chi siamo
    • Abbonati
    • Partners
    • Fai un dono
    • FR
    • Log In

    Type above and press Enter to search. Press Esc to cancel.