Close Menu
    Facebook X (Twitter) Instagram YouTube LinkedIn
    Nos Alpes
    • FAI UN DONO
    • PARTNERS
    • ABBONATI
    Facebook X (Twitter) Instagram YouTube LinkedIn
    • Economia e politica
      • Trasporti
      • Economia
      • Politica
    • Cultura e patrimonio
    • Ambiente
    • Turismo e sport
    • Territori
      • Alpi del nord e Rodano
      • Alpi del sud e Provenza
      • Valle d’Aosta
      • Piemonte
      • Liguria
      • Corsica e Sardegna
      • Svizzera romanda e Ticino
    • Rubriche
      • Nos Alpes alla scoperta…
      • Nos Alpes, Nos Livres
      • Nos Alpes Cuisine
      • Racconti
    • IT
      • FR
    • Log In
    Nos Alpes
    Home » Articoli » Il Sacro Monte di Orta, san Francesco e la sua tonaca
    Nos Alpes alla scoperta…

    Il Sacro Monte di Orta, san Francesco e la sua tonaca

    Anna Maria ColomboAnna Maria Colombo3 Maggio 2025
    Share Facebook Twitter LinkedIn Email WhatsApp Copy Link Telegram
    Al Sacro Monte di Orta (c) Anna Maria Colombo Nos Alpes
    Al Sacro Monte di Orta (c) Anna Maria Colombo Nos Alpes

    Anna Maria Colombo ci porta al Sacro Monte di Orta, su un promontorio che si affaccia sul lago e sull’isola di San Giulio, e ritorna a Francesco, ma di Assisi


    I Sacri Monti, sorti sulla spinta della Controriforma, sono degli insiemi artistici di architettura, scultura, pittura e paesaggio, creati per narrare: la storia sacra, con il suo contenuto di realtà tangibile e intangibile, si svolge sotto gli occhi del fedele.

    Il Sacro Monte di Orta San Giulio (in provincia di Novara) è dedicato a san Francesco d’Assisi. La vita del santo è raccontata attraverso una successione di episodi distribuiti in 20 cappelle. Di varia foggia architettonica, le costruzioni sono disposte lungo un percorso che si svolge nell’ambiente boscoso di un promontorio affacciato sul lago e la sua isola.

    La decisione della comunità ortese di erigere un insieme di cappelle si accompagnava alla fondazione, nello stesso luogo, di un convento destinato ad accogliere i frati francescani cappuccini. La costruzione delle cappelle iniziò nel 1590, ebbe la sua fase principale nei primi decenni del Seicento e si concluse nel secolo successivo. L’architetto incaricato fu il cappuccino Cleto da Castelletto Ticino,ma l’anima dell’impresa divenne il vescovo di Novara Carlo Bascapè, che condusse la diocesi dal 1593 al 1615.

    Come al Sacro Monte di Varallo, sorto circa un secolo prima e modello per il Sacro Monte di Orta, la scena principale, che ciascuna cappella ospita, è mostrata per mezzo di statue di terracotta policroma a grandezza naturale, mentre lungo le pareti le pitture ad affresco creano l’ambientazione o illustrano le scene secondarie.

    Image
    Sacro Monte di Orta, Terza cappella (c) Anna Maria Colombo Nos Alpes
    Image
    Vista dell’isola di San Giulio all’uscita dalla cappella (c) Anna Maria Colombo Nos Alpes

                                          

    Terza cappella: san Francesco rinuncia ai beni del mondo

    In particolare, il vescovo Bascapè sostenne le spese della Terza cappella e, più che in altre, fu dettagliato nelle istruzioni riguardanti le scene da raffigurarsi. L’episodio narrato è cruciale nella vita del santo. Per Francesco la Rinuncia significa lo scontro definitivo con il padre e il distacco dalle passioni giovanili: la letteratura dei trovatori e gli ideali della cavalleria, per i quali aveva partecipato ad imprese armate. Alcuni biografi chiamano questo gesto le nozze di Francesco con madonna Povertà. La volontà di Bascapè, di legare il proprio nome alla Terza cappella, riflette la stessa sua scelta di voler condurre una vita austera e, divenuto vescovo, dedita alla più sollecita cura pastorale.

    Image
    Cristoforo Prestinari (plasticatore), San Francesco rinuncia ai beni del mondo (particolare), ca. 1608 (c) Anna Maria Colombo Nos Alpes

    Nella cappella il gruppo scultoreo si compone di sette statue opera del luganese Cristoforo Prestinari, plasticatore in precedenza attivo presso la Fabbrica del duomo di Milano. I personaggi raffigurati sono Francesco, suo padre, Guido vescovo d’Assisi, il notaio e tre curiali. Premesso che in tutte le cappelle le figure vestono abiti moderni, vediamo Francesco che, abbandonati i propri indumenti ad eccezione del cilicio, si inginocchia a mani giunte di fronte al vescovo, il quale alzatosi dal sedile sembra che con l’ampiezza del suo piviale voglia offrirgli riparo. Il suo volto, sensibile e all’apparenza sorpreso per ciò che sta accadendo, si tramanda sia quello di Bascapè.

    Gli affreschi: san Francesco confeziona la propria veste   

    Lungo le pareti della cappella, entro dei riquadri, le immagini ad affresco, opera deipittori detti Fiamminghini (Giovan Battista e Giovan Mauro Della Rovere), integrano la scena principale. Fra i quattro episodi della vita del santo, quello che qui interessa riguarda il tema della veste francescana, altamente simbolico.

    In un interno improntato al decoro, con specchiature di marmo o di stucco e pilastri che reggono il soffitto, il santo, con solo un lino alle reni e munito di un paio di forbici, taglia un tessuto di colore cappuccino disteso sopra un tavolo coperto da un drappo. Sul tessuto, che ha i contorni di un mantello ed appare consunto e lacerato, è tracciata a gessetto una croce. Francesco procede nel taglio seguendo umilmente ciò che il sarto, un uomo di mezza età, con la mano gli indica.

    Al fatto assistono anche un anziano con una fluente barba ed un giovane quasi imberbe, il cui volto si direbbe il ritratto di una persona reale. La figura di san Francesco, seminudo, contrasta con quella dei tre personaggi che lo attorniano, accollati e severi nei loro abiti neri seicenteschi (purtroppo non ben leggibili per il cattivo stato di conservazione dell’affresco).

    Image
    Giovan Battista e Giovan Mauro della Rovere, detti Fiamminghini, Francesco disegna una Croce e se ne fa una tonaca, 1613-1614 (c) Anna Maria Colombo Nos Alpes

    Le fonti documentarie: la Leggenda maggiore di san Bonaventura

    Si è detto come il vescovo Carlo Bascapè abbia dato agli artisti impegnati nella cappella di cui era patrono dettagliate istruzioni sulle scene da rappresentare. Come un regista teatrale, egli dovette seguire un testo, vale a dire, una biografia del santo di Assisi. Si tratta della Leggenda maggiore (1263) scritta da Bonaventura da Bagnoregio, ministro generale dell’Ordine francescano.L’opera conobbe una straordinaria diffusione, dapprima riprodotta in forma manoscritta, poi a stampa.Una copia si trovava nella biblioteca personale di Bascapè.

    Il termine “leggenda” non va inteso nel senso odierno di racconto mitico, ma nel senso medioevale di “testo da leggere”.  Scrive san Bonaventura: “Giunto alla presenza del vescovo [Francesco], non sopporta indugi o esitazioni; non aspetta né fa parole; ma, immediatamente, depone tutti i vestiti e li restituisce al padre. Si scoprì allora che l’uomo di Dio, sotto le vesti delicate, portava sulle carni un cilicio. Poi, inebriato da un ammirabile fervore di spirito, depose anche le mutande e si denudò totalmente davanti a tutti […].

    Il vescovo, vedendo questo e ammirando l’uomo di Dio nel suo fervore senza limiti, subito si alzò, lo prese piangendo fra le sue braccia e, pietoso e buono com’era, lo ricoprì con il suo stesso pallio. Comandò, poi, ai suoi di dare qualcosa al giovane per ricoprirsi. Gli offrirono, appunto, il mantello povero e vile di un contadino, servo del vescovo. Egli, ricevendolo con gratitudine, di propria mano gli tracciò sopra il segno della croce, con un mattone che gli capitò sottomano e formò con esso una veste adatta a ricoprire un uomo crocifisso e seminudo”.

    La Leggenda e la sua raffigurazione al Sacro Monte

    La differenza principale, tra ciò che è scritto nella Leggenda e la sua raffigurazione al Sacro Monte, consiste nella divisione di quanto accade in due scene, la seconda delle quali avviene forse in una sacrestia, approntata per la circostanza a laboratorio di sartoria. Religione e fatti della vita quotidiana si fondono, al fine di coinvolgere quanto più possibile il fedele.

    Occorre ancora chiarire l’espressione finale del testo in cui si dice che Francesco disegnò una veste adatta a ricoprire un uomo crocifisso e seminudo. Al Santuario della Verna si conserva un saio- reliquia di san Francesco. Le maniche sono andate quasi perdute, ma immaginandole, comprendiamo il significato della croce tracciata a gessetto sopra un umile e consunto tessuto.

    Image
    Santuario della Verna (AR), Saio delle stimmate (c) CC BY SA 2_0 Christopher John SSF Wikimedia Commons

    LEGGI ANCHE:

    Docile e materna cura: Papa Francesco e la devozione a Santa Maria della Neve

    TUTTI I CONTRIBUTI DI ANNA MARIA COLOMBO A NOS ALPES

    Featured
    Avatar photo
    Anna Maria Colombo

    Anna Maria Colombo ha insegnato Storia dell’Arte Alpina all’Università di Torino e tenuto seminari e partecipato a progetti di studio e restauro sui tessuti antichi per varie istituzioni, fra cui l’Università Pontificia Giovanni Paolo II a Cracovia. Ha scritto per Allemandi, Interlinea, Priuli e Verlucca, Silvana Editrice ed altri. Tiene una rubrica sulla letteratura di montagna per Coumboscuro, periodico della minoranza provenzale in Italia.

    LEGGI ANCHE / A LIRE AUSSI

    Un taxi à gènève 8c) cc by sa 2 0 sarim kassim
    Città Alpine

    Gli autisti Uber a Ginevra inquadrati nel lavoro temporaneo a prestito

    23 Maggio 2025
    Tino Aime e una sua opera (c) Associazione Tino Aime
    Cultura

    Tino Aime, le montagne e le cose, in mostra a Rubiana in Val di Susa

    23 Maggio 2025
    Van eyck e altre attività a maggio a torino musei, una immagine dalle locandine
    Cultura

    A Torino Musei dal 23 al 29 maggio c’è molto da fare

    23 Maggio 2025
    Vaches d'Hérens en combat à Nendaz. au Valais (c) CC BY SA 4_0 Jérémy Toma Wikimedia Commons
    Cultura

    Le Inalpes, salite delle mucche agli alpeggi in Vallese e in Svizzera

    22 Maggio 2025
    Géoparc de Paute Provence : Geoparco di Alta Provenza - Col de Fontbelle (c) CC BY SA 4_0 Cristophe Louis Wikimedia Commons
    Eventi

    La Festa del Geoparco di Alta Provenza: alla scoperta del passato geologico

    22 Maggio 2025
    Renzo Testolin, presidente della Regione Valle d'Aosta, a destra nella foto, a Venezia al Festival delle Regioni (c) Regione autonoma Valle d'Aosta ufficio stampa
    Politica

    Scontro tra Stato e Valle d’Aosta sulla legge elettorale regionale e sulle competenze

    22 Maggio 2025
    Printemps musique 2025 300x250 a
    Nosaccents
    I PIÙ LETTI
    Via Maurienne

    Via Maurienne: l’itinerario ciclabile transfrontaliero della Maurienne

    10 Maggio 2025
    “Le Alpi segrete”, Marco Albino Ferrari; « Les Alpes secrètes », Marco Albino Ferrari (c) CC BY-SA 4.0, Francofranco56, Wikimedia Commons

    Le “Storie di uomini e di montagne” nascoste tra le “Alpi segrete”

    9 Febbraio 2025
    Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella al termine del suo discorso al Festival delle Regioni a Venezia, il 18 maggio 2025 (c) Conferenza delle Regioni e delle Province autonome

    Festival delle Regioni 2025 a Venezia, più collaborazione con lo Stato

    20 Maggio 2025
    Un taxi à gènève 8c) cc by sa 2 0 sarim kassim

    Gli autisti Uber a Ginevra inquadrati nel lavoro temporaneo a prestito

    23 Maggio 2025
    Da non perdere
    William Turner, “The Bay of Baiae with Apollo and the Sibyl”, olio su tela, 1823 (La Venaria reale)

    L’omaggio della Reggia di Venaria al Romanticismo pittorico in “Turner. Paesaggi della Mitologia”

    By Giorgia Gambino6 Gennaio 2023

    L’esposizione, curata da Anne Lyles e dedicata al pittore inglese, è visitabile nelle Sale delle arti del primo piano sino a domenica 28 gennaio 2024.

    Nice Climat Summit

    Nizza ospita il primo “Nice climate summit” dedicato a clima e biodiversità

    24 Settembre 2023
    Tunnel del Lötschberg (Adrian Michel, CC BY-SA 3.0)

    La ristrutturazione del Tunnel del Lötschberg costerà ancora di più

    28 Settembre 2023
    Moutier (Florian Pépellin, CC-BY-SA 3.0)

    Moutier si avvicina sempre più al Cantone Giura

    30 Settembre 2023
    Seguici su
    • Facebook
    • Twitter
    • Instagram
    • YouTube
    • LinkedIn

    Una pubblicazione di
    Agence de coopération et développement sas Aosta (I) P.IVA IT01050350071

    Testata registrata al Tribunale di Aosta n.1 - 4/10/2023

    Registro degli operatori della comunicazione (ROC) n. 39954 - 28/11/2023

    Nos Alpes è iscritta ANSO - Associazione Nazionale Stampa Online

    Direttore responsabile:Enrico Martial

    Privacy policy

    Facebook X (Twitter) Instagram YouTube LinkedIn
    I più letti
    I Macchiaioli tra Italia e Francia, Macchiaioli entre Italie et France

    I Macchiaioli: un ponte tra Italia e Francia

    24 Febbraio 2024
    tunnel Tenda Deviazione Imbocchi Galleria (credits Anas spa)

    Tunnel di Tenda: in riapertura a fine autunno?

    2 Luglio 2024
    Les véhicules publics électriques testés par la commune de Courmayeur (credits : courmayeurmontblanc.it)

    Courmayeur sperimenta navette elettriche di trasporto pubblico

    7 Agosto 2024
    Tartiflette

    La ricetta della Tartiflette

    11 Agosto 2024
    Post popolari
    William Turner, “The Bay of Baiae with Apollo and the Sibyl”, olio su tela, 1823 (La Venaria reale)

    L’omaggio della Reggia di Venaria al Romanticismo pittorico in “Turner. Paesaggi della Mitologia”

    6 Gennaio 2023
    Nice Climat Summit

    Nizza ospita il primo “Nice climate summit” dedicato a clima e biodiversità

    24 Settembre 2023
    Tunnel del Lötschberg (Adrian Michel, CC BY-SA 3.0)

    La ristrutturazione del Tunnel del Lötschberg costerà ancora di più

    28 Settembre 2023
    Moutier (Florian Pépellin, CC-BY-SA 3.0)

    Moutier si avvicina sempre più al Cantone Giura

    30 Settembre 2023
    © 2025 Nos Alpes.
    • Chi siamo
    • Abbonati
    • Partners
    • Fai un dono
    • FR
    • Log In

    Type above and press Enter to search. Press Esc to cancel.