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    Home » Articoli » La Festa della Musica ha risuonato in tutte le Alpi il 21 giugno 2025
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    La Festa della Musica ha risuonato in tutte le Alpi il 21 giugno 2025

    Enrico MartialEnrico Martial22 Giugno 2025
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    Fête de la Musique à Lyon avec des chants au Palais de la Bourse en 2018 - Una Festa della musica a Lione al Palazzo della Borsa nel 2018 (c) CC 1_0 public domain RomainBehar Wikimedia Commons
    Fête de la Musique à Lyon avec des chants au Palais de la Bourse en 2018 - Una Festa della musica a Lione al Palazzo della Borsa nel 2018 (c) CC 1_0 public domain RomainBehar Wikimedia Commons

    La Festa della musica è un evento europeo e internazionale, nato in Francia nel 1982 e diffuso poi in tutta europea e nel mondo.

    Eppure, con un ricognizione veloce, si capisce che si è suonato, ballato, vssoto all’aperto, con tutte le musiche dalla classica alla tecno, in tutta la zona che noi osserviamo e viviamo, da Cuneo a Lione, da Mentone e Cannes ad Aosta e Torino, da Losanna e Yverdon a Grenoble e a Ventimiglia.

    Un grande momento di musica di gioia e di pace, così in contrasto con questi tempi.

    Il senso della Festa della Musica del 21 giugno

    La musica è cultura, ed è diffusa. È un valore pubblico, sociale, individuale e collettivo, di chi canta per strada o al lavoro, di chi l’ascolta con le cuffie per strada, o a casa, o nelle sale da concerto, o in televisione, in radio, in internet. Di chi la suona, per lavoro o per amore, o per gioco.

    Nel 1982, l’allora ministro francese della cultura, Jack Lang ebbe una percezione sulla dimensione e importanza della musica come fatto culturale. Con lui Maurice Fleuret, appena arrivato alla direzione della musica e della danza, diceva che bisogna far incontrare tutte le musiche, senza gerarchie di genere né di origine, e che bisognava sviluppare una pratica di una musica che è dappertutto.

    Ci fu uno studio e un’inchiesta sulle pratiche musicali in Francia, che mostrò che un giovane su due e cinque milioni di persone suonavano uno strumento. Era un mondo da scoprire e far emergere. Jack Lang, Maurice Fleuret e Christian Dupaillon immaginarono un evento, gratuito, senza gerarchie di genere o di pratiche, aperto a tutti.

    Organizzato in relativa fretta, con pochi manifesti, fu un successo, con migliaia di iniziative in tutta la Francia. Nel 1985, con l’Anno europeo della musica, la Festa diventò internazionale. In dieci anni, vi partecipavano già 85 paesi che sono diventati ormai 120. Musica senza gerarchie di generi e di pratiche, in una festa.

    L’evento è stato importante, almeno quanto le Giornate del patrimonio, per partecipazione e qualità degli eventi. Oltre al grande concerto di Parigi, ritrasmesso da France Télévisions, colpisce la dimensione diffusa, anche nelle nostre Alpi. Si tratta di migliaia di concerti in un solo giorno, di migliaia di partecipanti in un semplice clima di festa.

    Da Ginevra a Friburgo, senza gerarchie e con tutti i musicisti

    La Svizzera francofona ha seguito lo spirito della festa della musica, cercando di fare emergere un gusto libero nell’ascolto e nelle esibizioni.

    Per esempio, Ginevra ha ospitato oltre 600 concerti dal 20 al 22 giugno, con palchi all’aperto, nelle chiese, cinema, anche danze e stand gastronomici. A Losanna, sabato 21, 2.500 musicisti – e sono tanti, professionisti e non – si sono esibiti su 60 palchi collocati in città con jazz, pop, folk, elettronica e classica, nei parchi e nel centro antico.

    Monthey ha offerto due giornate di musica con una scena aperta ai giovani, mentre Neuchâtel e Fribourg hanno proposto repertori che spaziavano dai cori scolastici alla musica elettronica, nel senso della musica di tutti e per tutti. Anche in località minori, come a Yverdon-les-Bains o a Bulle, i concerti hanno animato castelli, piazze e teatri all’aperto.

    Fanfare, orchestre e concerti da Lione a Grenoble a Digne, a Cannes

    Nel clima di grande partecipazione nazionale, a Lione, la Festa ha coinvolto tutte le zone principali da Place des Terreaux, con concerti sinfonici, a boulevard de la Croix-Rousse con ben sei palchi musicali.

    A Place Bellecour si è potuta ascoltare musica electro con diversi stand di street food, mentre alla Halle Tony Garnier hanno suonato ben 100 percussionisti. Anche i metro e tram erano pieni di misuca, con performance itineranti. Nei comuni vicini – Bron, Vaulx-en-Velin, Villeurbanne – si sono svolti concerti e sono stati allestiti palchi in cui hanno suonato gruppi di tutti i generi.

    A Grenoble, i concerti si sono distribuiti dal Fort de la Bastille fino al Boulevard Gambetta, tra orchestre amatoriali, bande rock, reggae urbano e dj set nei locali. Annecy ha ospitato sul Pâquier cinque gruppi emergenti. A Chambéry, vi sono stati concerti diffusi nei balconi e nelle piazze. A Digne-les-Bains, dodici location e due concerti serali centrali hanno animato il centro fino a mezzanotte.

    A Marsiglia, la musica è iniziata nel pomeriggio con la “Fête des écoles” e si è conclusa con Soolking e Maraboutage al Vieux-Port. Ad Aix-en-Provence, la musica si è protratta fino alle 2 del mattino in Cours Mirabeau. A Nizza, i concerti si sono concentrati nel quartiere Pessicart, tra gospel, jazz e rock.

    A Cannes, la programmazione ha incluso concerti tra Allées de la Liberté, Place Roubaud e Place de l’Étang, oltre a DJ set allo skatepark della Roseraie. A Mentone, l’Allegria Band e gruppi locali si sono esibiti fino a tarda sera nelle piazze storiche. A La Londe-les-Maures, si sono tenuti concerti tematici al porto. Salon-de-Provence, Antibes, Cagnes-sur-Mer e Bourg-Saint-Maurice hanno ospitato eventi multiculturali e spettacoli nei centri storici.

    Classica e pop a Genova e nel Ponente ligure

    A Genova, il Conservatorio Paganini ha organizzato una “Notte Bianca” musicale; i Musei Reali hanno ospitato lo spettacolo “Puccini Dance Circus Opera”. In centro, tra Palazzo Reale e Palazzo Spinola, si sono alternati concerti di musica classica. Osteria Rabezzana e Parco della Tesoriera hanno offerto serate pop e jazz.

    Nel Ponente ligure diversi centri hanno partecipato alla Festa: San Bartolomeo al Mare con musica folk in piazza; Diano Castello con una cena itinerante e concerti; Riva Faraldi con lo spettacolo di Lucetto Ramella. A Vallecrosia, Ventimiglia, Camporosso e Bordighera, si sono esibiti vari e numerosi gruppi folk, pop e jazz.

    A Torino, a Cuneo e la conclusione del Printemps en Musique in Valle d’aosta

    A Torino, una quarantina eventi hanno coinvolto Via Farini, Off Topic, i Murazzi e Al Pero. La sera, il Capodoglio ha ospitato dj set e ai Musei Reali è andato in scena “Puccini Dance Circus Opera”. L’Osteria Rabezzana ha proposto repertorio pop al femminile, mentre l’Evergreen Fest ha suonato musica da film al Parco della Tesoriera.

    A Cuneo, la giornata si è aperta con una parata ANBIMA con 1.000 musicisti ed proseguita con il Festival “Modulazioni” e i concerti al Parco della Gioventù per Xonoria. Anche l’aeroporto di Cuneo ha ospitato una Festa della Musica.

    Ad Aosta, la festa è anche l’ultimo giorno di Printemps en Musique, che ogni anno dura un mese, con musica tradizionale, con le corali e le bande, con quella contempornea. L’ultimo evento di questa lunga serie è stato alla sera del 21 giugno. L’Arco d’Augusto ha infatti ospitato “Animæ”, un’installazione multimediale con proiezioni, musica elettronica e minimal techno. L’opera ha celebrato il 2050° anniversario della fondazione della città, trasformando uno dei suoi simboli in un palco multimediale.

    Sempre il 21 giugno la festa alle 17 ha proposto il concerto “Eroi e tragedie” nel chiostro della chiesa di Saint-Ours ed è proseguita con il Coro Penne Nere alla chiesa della Santa Croce. Dalle 19:00 alle 24:00, le “Serate Rosso Nere” hanno portato musica diffusa nelle vie del centro: tra gli artisti, H2O, Chaw Went.

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    Direttore di Nos Alpes, giornalista. Ha collaborato in tempi diversi con varie riviste e giornali, da Il Mulino a Limes, da Formiche a Start Magazine.

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