Il progetto del Parco Eolico Monti Moro e Guardiabella, in provincia di Imperia prevede 32 aerogeneratori fino a 209 metri di altezza e con una potenza complessiva di 198,4 MW. Interessa i territori di Aurigo, Borgomaro, Castellaro, Cipressa, Dolcedo, Pietrabruna, Pieve di Teco, Prelà, Rezzo, San Lorenzo al Mare e Costarainera, nella Liguria di Ponente, alle spalle in Imperia e Sanremo.
Promosso da 18PIÙ Energia S.r.l., il progetto è al momento in fase di Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) con scadenze formali e integrazioni recenti, mentre l’iter tecnico-amministrativo prosegue. La Soprintendenza ha chiesto dal canto suo chiarimenti documentali e ha sospeso i procedimenti.
La vicenda è indicativa delle difficoltà dei processi decisionali in Italia che, nella loro incertezza, comportano da un lato costi per l’impresa che si è impegnata e dall’altro costi per la pubblica amministrazione (e per i cittadini e gli abitanti), sia patrimoniali sia di gestione dei processi.
Il procedimento è in corso da un po’ di tempo: già nel 2024 erano state presentate le osservazioni alle valutazioni ambientali e vi erano stati riunioni e incontri. Secondo la Regione Liguria e diversi altri enti, il progetto confligge con varia regolamentazione, dalle aree Natura 2000 al Piano energetico regionale, alle questioni dei rischi e di tutela del suolo.
Eppure, negli ultimi giorni, si sono notati mezzi di cantiere nelle zone interessate dal progetto. Da cui proteste, incomprensioni e un generale clima di sconforto. Vediamone l’elenco.
Natura 2000, specie protette, piano energetico regionale
Il settore Parchi e Biodiversità della Regione Liguria ha espresso un deciso parere negativo il 28 giugno 2025, definendo il progetto “inaccettabile” per la presenza nei siti Natura 2000, Zone di Protezione Speciale, corridoi ecologici e habitat di specie protette come l’aquila reale e il falco pecchiaiolo.
Secondo il vicepresidente della Regione, Alessandro Piana, la documentazione risultava incompleta su avifauna, habitat comunitari e rotte migratorie, con aree non idonee già individuate dal PEARL 2030, il Piano energetico regionale della Liguria.
Enti e comunità locali tra opposizione e sconforto
Il Parco Regionale delle Alpi Liguri ha rinnovato il proprio diniego il 19 giugno 2025, sulla base del proprio piano regolamentare, e ha evidenziato l’incompatibilità con la vocazione naturalistica e turistica delle aree, l’assenza di vantaggi per le comunità locali e le conseguenze sull’ecosistema, acustiche e idrogeologiche.
Il Consiglio della Provincia di Imperia (il presidente della Provincia è Claudio Scajola) ha approvato un ordine del giorno e una mozione il 18 giugno 2025 ribadendo la netta contrarietà al progetto. Anche il Comprensorio Alpino Imperiese ha inviato osservazioni al Ministero, sottolineando l’impatto «difficilmente quantificabile» sui crinali, la viabilità, la biodiversità e il rischio di erosioni.
Tra l’altro, il 9 giugno 2025 sulla piattaforma del Ministero dell’Ambiente sono state depositate integrazioni che spostano comunque sei aerogeneratori per motivi di sicurezza rispetto a un metanodotto, con l’effetto di avvicinarli all’abitato di Boscomare.
Però sembra che inizi un cantiere per realizzare le opere
Tuttavia, il 29 giugno 2025 il Comune di Borgomaro ha segnalato la presenza non autorizzata di mezzi e personale a Guardiabella, sospendendo gli interventi e invitando i cittadini alla cautela. La consigliera Daniela Bozzano ha presentato interrogazioni in Consiglio provinciale di Imperia per chiedere controlli specifici.
Parallelamente il Comitato “InterVento Popolare”, attivo da febbraio 2025, ha intensificato la mobilitazione con incontri pubblici, striscioni e una petizione con oltre 2 200 firme, sottolineando il rischio idrogeologico, la mobilità pesantemente impattante e la perdita di patrimonio archeologico e naturalistico.
Oltre alle proteste e alla sospensione di livello comunale, non ci sono stati altri atti di natura pubblica sulla questione.
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