Il MAO Museo d’Arte Orientale di Torino propone un programma culturale sull’Oriente che intreccia arte contemporanea, storia culturale e performance musicali.
Dall’11 al 18 dicembre, il museo ospita incontri e conferenze, dalle pietre preziose alle pratiche artistiche urbane, passando per le narrazioni di viaggio e la musica anatolica reinterpretata in chiave contemporanea.
Detta così sembrano temi difficili: nel concreto, ci sono dei protagonisti che raccontano storie, viaggi e produzioni artistiche.
Attraverso il MAO, Torino mantiene un punto di osservazione attivo sull’Oriente, come patrimonio storico e come spazio di produzione culturale contemporanea. Il museo agisce come ponte tra tradizioni e nuove pratiche, con un accesso diretto a visioni e narrazioni che attraversano dalla Turchia alla Cina.
La sua funzione va oltre la conservazione e la presentazione di opere: è una specie di laboratorio di comprensione e di sperimentazione. Chi si trova in zona sappia che almeno a uno di questi appuntamenti bisognerebbe assistere.
Diamanti e potere tra India, Persia ed Europa
Giovedì 11 dicembre alle ore 18 si apre il ciclo Bagliori d’Oriente con una conferenza di Sherif El Sebaie, già consulente scientifico del MAO per la Galleria dei Paesi Islamici dell’Asia.
L’incontro sarà dedicato al significato storico e simbolico del diamante, pietra carica di valori rituali e politici. Attraverso un confronto tra le tradizioni orientali e occidentali, El Sebaie analizzerà la storia del Koh-i-Noor e il ruolo delle miniere indiane, soffermandosi sull’evoluzione del gusto europeo.
La conferenza avvia in questo modo un percorso che esplora la funzione delle pietre preziose come elementi culturali e religiosi, oltre che estetici.
Digital Visual: arte pubblica e spazio urbano
Venerdì 12 dicembre alle ore 17, Patrick Tuttofuoco e Driant Zeneli parteciperanno a un incontro moderato da Anna Musini, curatrice del progetto Digital Visual, ideato da Quartz Studio con il supporto del MAUTO, della Fondazione Santagata e dell’Università di Torino.
Il dialogo tra i due artisti si concentrerà sul rapporto tra le loro opere e il contesto urbano, con un’attenzione ai progetti commissionati dal MAO: Ultraworld, installazione luminosa di Tuttofuoco presentata nel 2024, e la futura opera di Zeneli, prevista per il 2026.
L’incontro toccherà anche il ruolo del digitale nell’arte contemporanea.
Una voce dalla Turchia a Porta Palazzo
Domenica 14 dicembre alle ore 16, la cantautrice turca Gaye Su Akyol si esibirà in una performance musicale in piazza della Repubblica, sotto la Tettoia dei Contadini.
L’evento, organizzato per la presentazione del calendario 2026 In palmo di mano, è promosso dal Comune di Torino in collaborazione con il MAO e l’assessorato comunale al Commercio. La cantante, riconosciuta internazionalmente per la sua fusione tra rock psichedelico, pop e musica anatolica, offrirà una performance senza palco, in uno spazio condiviso con il pubblico.
L’iniziativa vuole valorizzare la piazza come luogo inclusivo e accessibile.
Il taccuino come pratica artistica
Giovedì 18 dicembre alle ore 18, il MAO ospiterà una conferenza di Stefano Faravelli sul carnet de voyage come strumento di osservazione e narrazione.
L’incontro ripercorrerà la storia di questa forma ibrida tra testo e immagine, con un focus sul viaggio in Oriente.
Faravelli, artista e viaggiatore, porterà esempi tratti dai suoi libri India per vedere l’Elefante e Giappone, taccuini dal Mondo Fluttuante, in dialogo con le collezioni del museo.
Il carnet sarà presentato come pratica artistica processuale, capace di restituire un’esperienza visiva e narrativa del viaggio.
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