Dalla perigliosa verticalità delle scure pareti di roccia alla fissità orizzontale di un vasto palcoscenico, dal silenzio solitario della scalata alle ovazioni estatiche del pubblico, Antoine Le Menestrel si racconta. In passato precursore e promotore dell’arrampicata libera, egli è a oggi coreografo e ballerino per la compagnia specializzata in “danse-escalade” (“danza-arrampicata”) denominata Lézards bleus.
Nella autobiografia “Folambule”, edita nel mese di marzo scorso nella sezione “Arrampicata” delle Éditions Paulsen, lo sportivo e uomo di spettacolo ripercorre a ritroso un percorso di vita scandito dalla costante ricerca della creatività. Il tutto sul filo della passione sorta in lui sin dall’infanzia, quando egli era solito praticare bouldering a Fontainebleau assieme ai genitori e ai fratelli Séverine e Marc.
Nella seconda metà degli Anni Ottanta egli arriva ad aprire vie di difficoltà senza precedenti o mai percorse da nessuno di altrettanto temerario e capace prima di allora. Ne sono validi esempi, soltanto per citarne alcuni, “Revelation” (“Rivelazione”), la via più difficile dell’Inghilterra scalata in solitaria nel 1985 (8a+), o ancora “La rage de vivre” (“La rabbia di vivere”), affrontata nel 1986 nella regione provenzale di Buoux (8b+).
Il profondo rapporto che ancora lo lega al suo pubblico sorge però in Antoine Le Menestrel pochi anni dopo, quando egli si sperimenta come tester delle strutture artificiali per competizioni internazionali. Di lì alla danza, praticata dapprima al fianco della Compagnie Roc in Lichen di Laura de Nercy e Bruno Dizien, il passo è breve. Tanto da spingerlo a fondare sia la compagnia Cie Retouramont assieme a Fabrice Guillot nel 1989 sia la già citata compagnia Lézards Bleus assieme a Franck Scherrer nel 1992.
Il teatro e gli exploits
Egli si presenta sulle scene teatrali coreografando in collaborazione con nomi quali François Joxe e Jean-Marie Maddeddu e prende parte nei medesimi panni a diverse produzioni tra cui anche “Corps de Balai International” e “Opéra Bobo”. Assieme a Romeo Castellucci prima e a Jérôme Bel poi, egli è in grado di imprimere la propria forma di sportivo nel panorama culturale del suo tempo scalando la facciata della Cour d’Honneur del Palais des Papes di Avignone.
“Folambule”, la cui prefazione è stata curata dall’attore Denis Lavant, è acquistabile sul sito web delle Éditions Paulsen al prezzo di 19,00 euro per la versione cartacea e di 11,99 euro per la versione digitale. Oltre al volume, nel quale egli racconta con una sincerità travolgente la crescita parallela delle sue prestazioni su falesia e dei suoi tormenti interiori, Antoine Le Menestrel è protagonista del film documentario di Benoît Regord dal titolo “L’escalade libérée”.
LEGGI ANCHE Daniele Zovi racconta la “Autobiografia di una foresta di montagna”