Sul totale delle 151 regioni selezionate dalla Commissione Europea quali Valli regionali dell’innovazione figurano anche alcune realtà delle Nostre Alpi. Si tratta, più nello specifico, di Piemonte e Liguria per l’Italia nonché della Regione Sud e della Regione Alvernia Rodano-Alpi per la Francia.
L’iniziativa riunisce una serie di realtà e attori di tutta l’Europa con lo scopo di rafforzarne gli ecosistemi e colmarne i divari produttivi. Parte della nuova Agenda europea per l’innovazione, il progetto viene sostenuto dall’Unione Europea grazie a 116 milioni di euro facenti capo al Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR).
Le Valli regionali dell’innovazione
Delle 151 nuove Valli regionali dell’innovazione appena nominate, 72 si apprestano alla firma delle convenzioni di sovvenzione loro dedicate per rafforzare le proprie politiche in materia; tra queste figurano la riduzione della dipendenza dai combustibili fossili, l’aumento della sicurezza alimentare globale, la padronanza della trasformazione digitale, il miglioramento dell’assistenza sanitaria e la coltivazione della circolarità.
Ulteriori 79 regioni, poi, sono state individuate a seguito di un invito a manifestare interesse circa l’iniziativa; oltre che tramite i citati finanziamenti, queste saranno sostenute anche attraverso attività di creazione di comunità, eventi di incontro e azioni di comunicazione mirate.
Il ruolo delle Alpi occidentali
L’Italia è, assieme alla Germania, il Paese nel quale è stato selezionato il numero maggiore di Valli regionali dell’innovazione, ovverosia 18.
Ambedue Piemonte e Liguria sono stati scelte in virtù del loro stato di “Innovatore moderato”, il primo soltanto nell’ottica della trasformazione digitale e della riduzione della dipendenza da combustibili fossili e la seconda anche nell’ottica di promuovere l’economia circolare e migliorare la sanità. Oltre a queste sono state censite Lombardia, Abruzzo, Molise, Puglia, Calabria, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna, Toscana, Umbria, Marche, Lazio, Provincia autonoma di Bolzano e Provincia autonoma di Trento.
Al fianco della Spagna, poi, la Francia ne conta ben 16, tra cui le già rammentate Rodano-Alpi e Regione del Sud; ambedue riconosciute come “Innovatore forte”, esse sono dedite la prima all’abbattimento dei combustibili e la seconda a circolarità e trasformazione digitale. Accanto a queste sono state inserite nella lista della Commissione Europea anche Centro-Valle della Loira, Borgogna-Franca-Contea, Bassa Normandia, Alta Normandia, Alta Francia, Grand Est, Bretagna, Nuova Aquitania, Occitania e Martinica.
L’Agenda europea per l’innovazione
L’Agenda europea per l’innovazione è stata creata dalla Commissione europea il 5 luglio del 2022 con il triplice obiettivo di rispondere alla necessità di ridurre le emissioni di gas serra, rendere le economie più digitali e garantire la sicurezza alimentare, energetica e delle materie prime. Tramite le nuove tecnologie essa mira ad affrontare le sfide sociali e modernizzare i servizi pubblici per stimolare la crescita delle imprese innovative in Europa.
Il documento si struttura complessivamente su 25 diverse azioni raggruppate su cinque settori faro; questi ultimi vogliono migliorare i finanziamenti per le scale-up, consentire spazi di sperimentazione e appalti pubblici, accelerare e rafforzare l’innovazione, attrarre talenti e implementare la definizione delle politiche sulla tematica.
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