L’intelligenza artificiale nelle nostre Alpi /2 – LEGGI LA SERIE
Dopo l’articolo di approfondimento del ruolo dell’ intelligenza artificiale nei territori francesi di competenza delle Nostre Alpi, torniamo a trattare di tale complessa e a tratti controversa tematica per ciò gli impatti in Italia e Liguria. Tale medesimo argomento è stato ampiamente affrontato durante il convegno “Les médias en Europe: l’impact de l’IA et le risque d’ingérence” (“I media in Europa: l’impatto dell’IA e il rischio di ingerenza”) svoltosi lo scorso martedì 28 maggio a Nizza, alla Maison de l’Europe.
I numeri dell’intelligenza artificiale in Italia
Come rilevato da ISTAT, nel 2023 il 5% delle aziende con almeno 10 dipendenti ha utilizzato regolarmente l’intelligenza artificiale, così come le aziende con un numero di dipendenti compreso tra 50 e 99 (5,6%) e le grandi aziende con più di 100 dipendenti (24%).
Le tecnologie maggiormente fruite erano dedicate all’apprendimento automatico (51,9%), alla robotizzazione dei processi (40,1%), alle informazioni testuali (39,3%) e alla conversione del linguaggio parlato (31,0%). Nella maggior parte dei casi si trattava di servirtene durante la produzione industriale (39,0%), la vendita (33,1%), la cybersecurity (23,7%) e le attività di ricerca e sviluppo (21,1%).
I settori di applicazione professionale comprendono invece l’informatica (23,6%), le telecomunicazioni (18,1%), la cinematografia (11,0%), il turismo, la ristorazione, la creazione di apparecchiature elettriche e di mezzi di trasporto.
Le imprese che hanno preso in considerazione l’uso dell’IA ma non si sono ancora avventurate su tale strada rappresentano soltanto il 4,4% delle PMI e il 15,3% delle grandi realtà. Gli ostacoli che a loro avviso impediscono di avvicinarsi a tali attuali progressi sono la mancanza di competenze (55,1%), i costi troppo elevati (49,6%), la non disponibilità (45,5%) e l’opinione che siano inutili per le applicazioni (14,3%).
Le nuove tecnologie IA in Liguria
Oltre ai progressi compiuti in Piemonte nel supportare i cittadini attraverso l’intelligenza artificiale, anche nella vicina Liguria tale avanzamento ha finito con il divenire di fatto fondamentale. Tale sua importanza è, tra gli altri, manifestamente dimostrata dal finanziamento di 110 milioni di euro concesso in seno al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) al progetto “Raise”.
L’iniziativa vede coinvolti 26 partner provenienti dal mondo accademico e della ricerca nonché alcune istituzioni e aziende locali, tutti quanti sotto il coordinamento dell’Università di Genova (UNIGE), del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) e dall’Istituto Italiano di Tecnologia (IIT). L’obiettivo è di sviluppare e commercializzare soluzioni basate su sistemi robotici e intelligenza artificiale nell’ecosistema delle imprese, rendendole così più attraenti per gli investitori e i professionisti internazionali. Essa si prefigge anche lo scoppi di dare vita a nuove tecnologie che, per citare alcuni esempi, possano consentire l’assistenza sanitaria asincrona, migliorare le tecniche di monitoraggio e protezione dell’ambiente in mare e a terra e creare porti e città intelligenti, accessibili e inclusivi.
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