I cittadini della Svizzera hanno deciso: la rete nazionale dell’autostrada non sarà ampliata. È quanto emerso dalla tornata delle votazioni federali della scorsa domenica 24 novembre, durante la quale è stato respinto a maggioranza il progetto di estensione di sei tratte proposto dal Consiglio federale.
Tale risoluzione sottintende e ha come conseguenza la preferenza per la ferrovia, che potrebbe dunque assorbire l’aumento di domanda di mobilità.
Il progetto per l’autostrada in Svizzera
Il progetto di espansione dell’insieme delle autostrade in Svizzera rientrava nell’ambito del “Programma di sviluppo strategico strade nazionali 2030”. Ogni anno il documento prevede una azione di potenziamento, che per il 2023 concerneva l’investimento di 4,9 miliardi di franchi svizzeri per l’allargamento di sei distinte tratte.
Queste risalgono come il resto delle strade nazionali agli Anni Sessanta, quando la popolazione ammontava a circa sei milioni di abitanti e non a nove milioni come ora. Per tale ragione era necessario, secondo il Consiglio federale, un adattamento alle crescenti esigenze di mobilità e alla crescita di utilizzo dei mezzi su gomma per gli spostamenti.
Le autostrade coinvolte
Nel dettaglio, tra le autostrade coinvolte dall’iniziativa spiccava l’Autostrada A1, l’asse principale a collegamento tra l’Est e l’Ovest del Paese, tra Bardonnex (Canton Ginevra) e Sankt Margrethen (Canton San Gallo).
Per la sua sezione romanda era previsto l’ampliamento a tre corsie in ambedue le direzioni per 19 chilometri per il troncone Le Vengeron (Cantone Ginevra)-Coppet (Canton Vaud)-Nyon (Canton Vaud). Nella porzione territoriale bernese erano coinvolti il tratto Wankdorf-Schönbühl (Cantone di Berna) con passaggio da tre a quattro corsie e il tratto Schönbühl-Kirchberg (Cantone di Berna) con passaggio da due a tre corsie.
Contemplati anche lavori su tre gallerie, tra cui la costruzione di un nuovo tunnel al di sotto del Fiume Reno sulla A2 verso Basilea. Vi si aggiungevano la costruzione di una seconda canna per il tunnel di Fäsenstaub (A4, Canton Sciaffusa) e di una terza canna per il tunnel del Rosenberg (A1, Cantone di San Gallo).
L’esito delle votazioni
Nell’autunno del 2023 il Consiglio federale e il Parlamento avevano approvato e dunque adottato il decreto federale sulla fase di potenziamento 2023 della rete di autostrada in Svizzera. È seguita, nel mese di gennaio di quest’anno, la decisione di affidare la scelta finale alla votazione federale popolare del mese di novembre, cui la partecipazione è stata attorno al 45,0%.
Più nello specifico, 1.181.557 persone (47,30%) hanno votato a favore mentre 1.316.500 persone (52,70%) hanno votato contro la proposta. I “Sì” hanno superato i “No” soltanto nei Cantoni di Svitto, Nidvaldo, Zugo, Soletta, Basilea Campagna, Sciaffusa, Appenzello, San Gallo, Argovia e Turgovia, tutti quanti maggiormente interessati dai lavori.
Nei Cantoni delle Nostre Alpi i risultati sono stati ben differenti poiché per esempio a Ginevra il parere contrario ha ottenuto 73.457 voti contro i 55.295 del parere invece favorevole. Medesima situazione per il Jura (8.042 “Sì” e 13.479 “No”), Vallese (43.893 “Sì” e 51.914 “No), Vaud (92.549 “Sì” e 131.045 “No”) e Ticino (39.841 “Sì” e 50.647 “No”).
L’ampliamento dell’autostrada in Svizzera
All’inizio della campagna la maggioranza dei pareri era schierata in positivo, anche se progressivamente all’avvicinamento del mese di novembre le preferenze hanno finito con lo spostarsi come individuato dai sondaggi.
Il “Sì” era appoggiato in sostanza dal settore automobilistico e dai partiti di destra, in particolare l’Union Démocratique du Centre e il Partit Liberal-Radical. Per contro i gruppi politici di sinistra e di orientamento “verde” erano più orientati a un “No” poiché contrari alla spesa elevata degli interventi nonché critici riguardo all’impatto ambientale derivante dall’aumento del traffico su strada.
Qualche numero
Secondo un rapporto pubblicato nel mese di luglio dall’Ufficio federale delle strade, nel 2023 i 2.259 chilometri di autostrade, semiautostrade e strade nazionali svizzere hanno assorbito quasi il 45% del chilometraggio totale registrato. Con una crescita del +1,5% rispetto al 2022, si tratta di 29,6 miliardi di veicoli per chilometro, di cui 24,9 miliardi percorsi da autovetture e 1,6 miliardi percorsi da mezzi pesanti.
Le ore di coda rilevate lungo tutto l’anno hanno toccato quota 48.807, ovverosia il +22,7% rispetto al 2022. Larga parte di queste (86,7%) è stata dovuta al traffico intenso, con criticità minime come congestionamenti e sinistri a bloccare la viabilità per periodi sempre più lunghi.
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