Con il suo “La montagna dentro”, Hervé Barmasse conduce il lettore in un viaggio profondo tra cime leggendarie, terre lontane e la cima che lo ha visto crescere sino a divenire uno dei più noti nomi del panorama sportivo alpino, il Monte Cervino. Ben lontana dal semplice resoconto di imprese a tratti estreme, la sua penna disegna il ritratto intimo e sincero dello sportivo, sondando nel profondo l’anima di un alpinismo che è al contempo sfida con se stesso e profonda esperienza umana.
“La montagna dentro”
Hervé Barmasse svela il suo ruolo di figura chiave dell’alpinismo contemporaneo ne “La montagna dentro”, edito nel 2015 da Laterza e ripubblicato in una nuova edizione nel 2025. Esso è acquistabile sul sito web della casa editrice al prezzo di 13,00 euro per la versione cartacea, 8,99 euro per la versione digitale e 15,90 euro per la versione audiolibro.
Maestro di sci, guida alpina e istruttore, la sua carriera si sviluppa tra cime leggendarie, nuove vie, prime ascensioni in solitaria e sfide estreme, incarnando al contempo lo spirito avventuroso del passato e un pizzico di moderna mentalità. Il suo libro riflette tale ambivalenza in una riflessione su fragilità umana, coraggio delle scelte e paura, rivelando il personaggio attraverso le sue avventure ma anche attraverso i momenti di crisi.
Origini e carriera di un alpinista emblematico
Originario di Valtournenche e figlio dell’alpinista Marco Barmasse, Hervé appartiene alla quarta generazione di guide alpine della sua famiglia, avviato a tale percorso dopo un incidente che a soli sedici anni lo costringe ad abbandonare lo sci agonistico. Egli inizia la sua carriera sul Monte Cervino, fulcro della sua formazione personale e professionale, dove egli realizza una serie di imprese tra cui il Couloir Barmasse nel 2010 e il concatenamento invernale delle quattro creste in 17 ore nel 2014.
A consacrarlo tra i più grandi alpinisti contemporanei contribuiscono anche le avventure internazionali che dal 2004 lo portano ad aprire nuove vie in Pakistan, come Luna Caprese sullo Scudo del Chogolisa e Up and Down nel Karakorum. In Patagonia, invece, egli affronta la via Café Cortado sul Cerro San Lorenzo e La Ruta de l’Hermano sul Cerro Piergiorgio, prima di lanciarsi sugli 8 mila dell’Himalaya con l’ascesa della parete sud dello Shisha Pangma (8027 metri) nel 2017.
“Exploring the Alps”: un progetto per riscoprire le montagne di casa
Nel 2011 Hervé Barmasse lancia il progetto “Exploring the Alps”, il cui obiettivo è di aprire tre nuove vie sulle montagne simbolo delle Alpi, il Monte Bianco, il Monte Rosa e il Monte Cervino. L’intera iniziativa viene documentata nel film in presa diretta “Non così lontano”, presentato in anteprima al Festival del Cinema di Trento e nel corso di altre rassegne dedicate al cinema di montagna.
Sul Monte Bianco egli si cimenta al fianco dei baschi Iker ed Eneko Pou ne La classica moderna, una via senza spit che prosegue sino in vetta per la Cresta di Brouillard con un totale di 3.300 metri di dislivello. Per ciò che concerne il Monte Rosa, assieme al padre Marco egli realizza Viaggio nel tempo, tracciando un nuovo itinerario sulla Punta Gnifetti, nella parte più alta della cosiddetta parete valsesiana a oltre 4 mila metri di quota. Alfine, sul Monte Cervino egli ribattezza in solitaria un passaggio sulla parete sud-est del Picco Muzio, con un itinerario di 1.200 metri concluso nell’aprile del 2011 dopo un primo tentativo fallito il mese precedente.
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