Si sono conclusi con il martedì grasso i grandi Carnevali delle Alpi, che anche per la loro edizione 2025 hanno attirato migliaia di persone con conseguenti e importanti ricadute economiche sui rispettivi territori di montagna.
Sul versante italiano si è trattato per esempio del Carnevale di Ivrea, esordito già lo scorso lunedì 6 gennaio e proseguito sino a martedì 4 febbraio seguendo un denso cerimoniale di riti, sfilate e spettacoli nonché pranzi a base di fagioli. Dall’altro capo del confine, per contro, la Festa del limone di Mentone e il Carnevale di Nizza hanno animato la Costa Azzurra rispettivamente tra sabato 15 febbraio e domenica 2 marzo l’una e tra mercoledì 12 febbraio e domenica 2 marzo l’altro.
Il Carnevale di Ivrea e la chiusura sulla Battaglia delle arance
Secondo le prime stime, la giornata conclusiva del Carnevale di Ivrea, quella dello scorso lunedì 3 marzo, ha visto la partecipazione di 35 mila spettatori. Gli effetti positivi di tale vasta affluenza si leggono nella ristorazione e nella ricettività ma anche nel commercio, con locali e alberghi pieni nonché negozi frequentati oltre le aspettative.
La conclusiva Battaglia delle arance della scorsa domenica 2 marzo, uno degli aspetti maggiormente noti, curiosi e apprezzati della manifestazione, ha registrato 21.376 biglietti venduti, di cui circa 6 mila online. L’incasso totale si aggira attorno ai 300 mila euro, segnando una crescita significativa rispetto al 2024, quando erano stati staccati 17.168 biglietti.
Tale specifico appuntamento in particolare e l’intera manifestazione in generale iniziano a essere percepiti non soltanto a livello nazionale bensì anche dai turisti dei territori vicini, tra cui anche Francia e Svizzera, e di Paesi internazionali che sfruttano la loro concomitanza con le proprie settimane bianche.
Mentone, la Festa del limone tra sfilate e vendita dei limoni
Anche la Festa del limone di Mentone si conferma una buona attrazione per visitatori provenienti da tutto il mondo, che ogni anno in circa 250 mila unità affollano la cittadina della Costa Azzurra. L’ultima “Sfilata dei frutti d’oro” ha visto tra le 29 mila e le 30 mila presenze, con un totale di 150 tonnellate di agrumi utilizzati per allestire i carri allegorici.
L’impatto economico della manifestazione è evidente, con 64 milioni di euro di indotto per il territorio generati l’anno passato e quest’anno apparentemente confermati. Inoltre, a seguito della chiusura dell’evento lunedì 3 marzo, centinaia di persone si sono accalcate al Palais de l’Europe per acquistare i 150 vasi di orchidee esposti durante la festa; il successivo giovedì 6 marzo, per contro, saranno messe in vendita ai Jardins Biovès le 120 tonnellate di agrumi utilizzati per le decorazioni.
L’ultimo dei Carnevali nelle Alpi, il Carnevale di Nizza
Il Carnevale di Nizza ha chiuso la sua 140ª edizione con numeri da record per la sequela di Carnevali che tra il mese di febbraio e il mese di marzo hanno animato le Nostre Alpi. Esso ha difatti attirato nel complesso 400 mila visitatori, di cui 240 mila spettatori che hanno assistito alle sfilate, alle battaglie di fiori e al inclusivo Lou Queernaval, con un incremento di 40 mila presenze rispetto al 2024.
La buona organizzazione della rassegna, tratto che la accomuna alla controparte di Mentone, ha peraltro contribuito fortemente alla moltiplicazione delle partecipazioni. Il tutto inserito all’interno di una programmazione di eventi di respiro mondiale, in vista della Conferenza delle Nazioni Unite sull’Oceano (UNOC-3) che si terrà in città nel giugno di quest’anno.
Guardando al futuro, poi, al termine della manifestazione è già stata svelata la tematica che, dopo “Re degli Oceani”, guiderà la prossima edizione 2026, ovverosia “Viva la Regina!”. Dopo secoli in cui il suo protagonista indiscusso è sempre stato il Re, questo nuovo filo conduttore metterà in risalto figure femminili di spicco della storia e della cultura nizzarde e provenzali, aprendo una nuova pagina per una promettente 141ª edizione.
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