Munch. I colori dell’anima e Joan Mirò. L’arte della meraviglia sono le due mostre in corso contemporaneamente presso la Promotrice Belle Arti di Torino.
Fino al 29 giugno sarà possibile prendere parte a questa doppia e sfaccettata mostra organizzata da Next Exhibitions che ospita le opere dei due artisti all’interno della cornice del parco del Valentino.
Munch. I colori dell’anima
A Edvard Munch, pittore norvegese attivo tra la fine dell’800 e l’inizio del ‘900 è dedicata una mostra all’interno della quale è possibile esplorare la sua produzione artistica attraverso l’uso delle tecnologie immersive e della realtà virtuale.
Grazie all’apporto del digitale lo spettatore potrà prendere parte a un viaggio interattivo all’interno delle emozioni di Munch per comprenderne la visione artistica sfaccettata ed estremamente personale. Nella produzione del pittore de L’Urlo, le opere divengono trasfigurazioni di eventi personali e portano con sé una serie di emozioni forti che ne influenzano i pensieri e la vita.
A tal proposito, nella sezione introduttiva compare una timeline che evidenzia i momenti chiave dell’esistenza di Munch che è più volte venuto in contatto con il dolore e che ha trovato nell’arte un modo per reinterpretarlo e rappresentarlo graficamente. Vi è anche la volontà di rendere attuali i sentimenti e le angosce di Munch tramite nuove opere, ispirate alle sue, che si soffermano sulle inquietudini del mondo contemporaneo quali, ad esempio il cambiamento climatico e la solitudine digitale.
Tra un’installazione che riproduce alcuni dei capolavori dell’artista attraverso dei lightboxes, un’esperienza in VR che permette di vedere con i suoi occhi e un percorso nel metaverso che un’immersione nel labirinto della sua mente, si sviluppa una mostra tanto tecnologica e visionaria quanto originale.
Joan Mirò. L’arte della meraviglia
La seconda mostra è dedicata al catalano Joan Miró e si articola in modo più tradizionale con l’esposizione di oltre 150 opere, ma non manca comunque l’interattività. Il percorso di mostra offre infatti ai visitatori delle installazioni coinvolgenti come l’Atelier dell’Artista e la Sala della Meraviglia. In quest’ultima l’arte diventa un’esperienza multisensoriale che permette allo spettatore di entrare in contatto con le opere.
Le opere esposte sono state create da Mirò lungo tutto il corso della sua carriera. Il percorso procede dalle sue prime sperimentazioni sino alle creazioni più mature e, in queste 150 opere, si alternano varie tecniche come litografie, acqueforti e serigrafie in cui si manifestano segni essenziali e simboli caratterizzati e accompagnati colori vivaci. Tra le sezioni tematiche della mostra si possono scovare anche opere frutto della collaborazione di Mirò con poeti e scrittori francesi quali Paul Éluard e Jacques Prévert. Mirò intrattiene uno stretto rapporto con la Francia, luogo in cui conobbe grandi personalità quali Pablo Picasso e Tristan Tzara che contribuirono al delineamento del suo stile artistico e al suo successo. Fu proprio in Francia che il catalano venne in contatto e contribuì alla teorizzazione del surrealismo meritandosi di essere definito “il più surrealista di noi tutti” da André Breton, fondatore della corrente nonché autore del Manifeste du surréalisme.
Mirò è anche a Biella
La mostra Dialoghi. Longoni, Balla, Mirò e altri maestri dal Museo del Territorio Biellese propone una selezione di opere provenienti dalla raccolta del Museo, attualmente chiuso per ristrutturazione. Le opere sono quindi accostate in un momento di dialogo inedito poiché solitamente esposte in ambienti differenti. La mostra si concretizza in un racconto vario e articolato che ha l’obiettivo di non precludere ai visitatori di godere delle numerose opere che, a seguito della chiusura momentanea, sarebbero altrimenti non fruibili.
L’appuntamento è agli spazi espositivi di Banca Patrimoni Sella & C. presso il Palazzone di Biella fino al 28 settembre 2025.
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