
“Alp’Aera” è il progetto Interreg Alcotra Italia-Francia 2021/2027 che mira a comprendere come il cambiamento climatico influenzi la qualità dell’aria, fornendo ai decisori dei due Paesi gli strumenti operativi per farvi fronte. In un contesto alpino convertito in laboratorio a cielo aperto, è possibile sperimentare politiche di resilienza e adattamento che potranno avere un valore di esempio per altre regioni montane di Europa.
Tra gli impatti più rilevanti oggetto di studio da parte dell’iniziativa figurano scioglimento accelerato dei ghiacciai, riduzione dell’innevamento, ondate di calore estive e conseguenze sulla salute della popolazione. Il tutto è stato discusso nel corso del quarto Comitato di pilotaggio, svoltosi nel luglio scorso a Torino, così come sarà oggetto di una nuova newsletter tutta dedicata lanciata nel mese di luglio.
Il Comitato di pilotaggio
Tra martedì 1º e mercoledì 2 luglio, la sede di ARPA Piemonte ha ospitato il quarto Comitato di pilotaggio del progetto “Alp’Aera”, volto a studiare gli impatti dei cambiamenti climatici sulla qualità dell’aria nelle vallate alpine franco-italiane. L’incontro ha rappresentato un momento chiave per valutare i progressi raggiunti e validare di conseguenza le metodologie di lavoro nonché per orientare e pianificare le attività verso soluzioni concrete.
In parallelo, il terzo Comitato degli esperti ha visto la partecipazione di climatologi e specialisti della qualità dell’aria, confrontatisi sulle proiezioni climatiche al 2050 e al 2070 e sugli scenari che confermano la vulnerabilità del territorio. Stando agli stakeholder, negli ultimi due decenni le concentrazioni di PM10 sono calate dal 25% al 50%, ma nuove criticità emergono da particelle ultrafini, sabbie desertiche e pollini, con possibili conseguenze sulla salute e sull’ecosistema alpino.
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