Nimsdai Purja, uno degli alpinisti più audaci e temerari del nostro tempo, narra delle sue esperienze estreme nel volume “Au-delà du possible” (“Al di là del possibile”). Originario di una regione povera del Nepal nonché ex soldato di élite della Royal Navy britannica, egli si è nel tempo cimentato in sfide epiche e straordinarie.
Una delle sue imprese più eclatanti coincide con l’aver scalato nel 2019 le quattordici cime più alte del mondo in meno di sette mesi di tempo. Successivamente, nel gennaio del 2021, egli ha stabilito un nuovo record effettuando la prima ascesa invernale del K2 alla testa della sua squadra di sherpa rigorosamente nepalesi senza ossigeno.
“Al di là del possibile – Quattordici cime – La mia vita nella zona della morte” si configura dunque quale racconto autobiografico di un alpinista tardivo che ha scoperto la propria vera vocazione di sportivo all’età di trenta anni. Oltre al suo coraggio e alla sua tenacia, alla sua indole spericolata ma organizzata, i capitoli analizzano nel dettaglio opere difficilmente immaginabili e mozzafiato. Ma essi scendono anche ad approfondire motivazioni e ambizioni, criticità e morti scampate sulle pendici dei Monti più alti e più pericolosi del globo.
“Al di là del possibile” possiede 346 pagine ed è edito dal 2022 dalle Éditions du Mont Blanc per la collezione “Racconti”. Acquistabile sul sito web della casa editrice al prezzo di 22,00 euro, esso ricalca il documentario della piattaforma Netflix “Fourteen Peaks : Nothing impossible” circa l’avventura di Nimsdai Purja.
Nimsdai Purja è molto conosciuto e apprezzato dal pubblico anche nelle sue apparizioni pubbliche. La più recente si è svolta a Courmayeur, in Valle d’Aosta, il 10 febbraio: la sala è stata persino cambiata in ragione della forte affluenza.