Nella mattinata di martedì 14 maggio, il primo ministro francese Gabriel Attal si è recato in sopralluogo alla sezione di Saint-Julien-Montdenis (Savoia) del cantiere della Torino-Lione, all’imbocco del tunnel che raggiungerà l’Italia. Nella serata di ieri, lunedì 13 maggio, egli aveva invece preso parte a Lione accanto alla capolista Valérie Hayer (Besoin d’Europe) a un meeting organizzato nella prospettiva delle imminenti elezioni europee.
Accoglienza e ringraziamenti
Gabriel Attal ha raggiunto il cantiere della Torino-Lione accompagnato dal ministro francese della Transizione ecologica e della coesione territoriale Christophe Béchu e dalla segretaria di Stato per l’Economia digitale Marina Ferrari.
Ad accoglierlo vi erano il presidente e il direttore generale della TELT, rispettivamente Daniel Bursaux e Maurizio Bufalini, oltre a diversi sindaci, tra cui quelli di Saint-Jean-de-Maurienne Philippe Rollet, di Saint-Julien-Montdenis François Rovasio, di Villargondran Philippe Rossi, di Modane Jean-Claude Raffin e di Lanslebourg-Mont-Cenis Fabien Gravier. Presenti anche i senatori della Savoia Cédric Vial e Martine Berthet, la deputata di Savoia Émilie Bonnivard, il presidente del Dipartimento della Savoia Hervé Gaymard, il prefetto della Regione Alvernia-Rodano-Alpi Fabienne Buccio, il prefetto della Savoia François Ravier e la Console generale di Italia a Parigi Irene Castagnoli.
A margine del suo discorso il primo ministro francese ha reso omaggio all’ingegnere Bernard Sosnowski, deceduto lo scorso giovedì 2 maggio scorso in circostanze che sono oggetto di indagine. Dopo un breve attimo di silenzio in prossimità della nicchia dedicata alla patrona dei minatori, Santa Barbara, egli ha incontrato i professionisti che ogni giorno lavorano servizio nelle galleria.
Gabriel Attal sul cantiere della Torino-Lione
La mattinata di Gabriel Attal sul cantiere della Torino-Lione è esordita con una visita all’ingresso del doppio tunnel di Saint-Julien-Montdenis, che su di una lunghezza complessiva di 57,5 chilometri è già stato scavato per 13 chilometri. Qui egli ha potuto informarsi circa le metodologie di scavo utilizzate, che dalle pale meccaniche dei primi 500 metri hanno ora ceduto il posto agli esplosivi.
Egli ha anzitutto plaudito all’infrastruttura, capace di “migliorare la vita quotidiana dei concittadini” riducendo “traffico e ingorghi e permettendo dunque un risparmio di tempo”. Inoltre, il progetto avviato negli Anni Novanta e operativo entro il 2032, permetterà di ridurre le tempistiche di percorrenza transfrontaliera tra Torino e Lione ma anche tra Milano e Parigi.
Il primo ministro ha anche sottolineato la linea di azione difesa a livello governativo che vede il nuovo tunnel come una compatibilità tra “transizione e sviluppo economico”. Oltre a generare “posti di lavoro e attività economiche per una intera valle e ben oltre”, esso permetterà di dimezzare le “44 milioni di tonnellate di merci trasportate su camion tra Italia e Francia”.
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Il contesto elettorale
Considerato il contesto elettorale, con la visita sul cantiere della Torino-Lione Gabriel Attal ha potuto rimarcare la diversità di vedute con l’area ecologista, di cui sono esponenti i sindaci di Lione e di Grenoble, contrari all’iniziativa del tunnel di base, richiamando invece il positivo effetto ambientale dello spostamento delle merci su rotaia. Nei suoi ringraziamenti egli ha inoltre guardato all’insieme dell’impegno dei diversi soggetti del territorio, includendo lo stesso dipartimento della Savoia e i sindaci.
L’impegno della stessa Regione Auvergne Rhône-Alpes era sullo sfondo. Aveva consentito, entro il 30 gennaio scorso, di completare il finanziamento della progettazione della tratta tra Lione e Saint-Jean-de-Maurienne, decisiva per assicurare la capacità complessiva dell’infrastruttura.
Il costo del progetto della Torino-Lione, che attraverserà le Alpi su 150 chilometri di binari in Francia, 60 chilometri di binari in Italia e un tunnel di confine di 57,5 chilometri, è stato stimato a circa 26 miliardi di euro.
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