E’ un libro su un soggetto difficile e complicato, quello scritto da Alberto Toscano dal titolo Camarade Balabanoff, vie et luttes de la grand-mère du socialisme (Compagna Balabanoff, vita e lotte della nomma del socialismo). Perché la Angelica Balabanoff ebbe una vita vorticosa e difficile da cogliere, nella sua fermezza personale e attraversando alcune della parti più importanti della storia del Novecento, a contatto con Lenin, Mussolini, Turati, Bebel, Zetkin, Luxembourg, Labriola, Trotsky. La Balabanoff ha impresso tracce in molti Paesi, dal Belgio alla Svizzera, dalla Russia bolscevica agli Stati Uniti, dall’Austria alla Svezia, dalla cittadina di Černihiv, vicino a Kyiv, dove nacque verso il 1878 all’Italia dove morì, a Roma nel 1965.
Un libro in Francia
Il libro è pubblicato in Francia, da Armand Colin, e ha un senso anche per il pubblico a cui è rivolto. Della Balabanoff ogni Paese ha una sua lettura: l’Italia la ricorda rivoluzionaria, femminista, fidanzata dell’allora giovane Mussolini ancora da iniziare alle letture socialiste, e poi anticomunista dopo la seconda guerra mondiale, tanto ad aderite al PSI di Giuseppe Saragat nel 1947. In Francia, la Balabanoff si inquadra nella storia nazionale del socialismo. Il libro di Toscano ha il merito di mostrarne la dimensione europea, proprio per le relazioni che ebbe e per i Paesi in cui ha vissuto.
Nella prima metà del Novecento fu un personaggio di primo piano: nel 1919-1920 fu segretaria della 3° Internazionale socialista, ma ruppe con Lenin nel 1921 dopo la Rivolta di Kronštadt. Di Mussolini, che affiancò anche nella direzione dell’Avanti nel 1912, ebbe poi parole durissime per la sua trasformazione, sia a favore della guerra e poi verso il fascismo.
A Lugano fondò il giornale Su, compagne, che poi portò a Venezia; prima e durante la Seconda guerra mondiale fu in Francia e in Svizzera (dove continuò a dirigere l’Avanti) e infine e New York. Fu anche in Svezia, in Austria, insieme ai grandi dirigenti dei partiti socialisti di quei Paesi. In Italia, a cui guardava con il favore dei suoi ambienti culturali di origine, le hanno intitolato scuole, un posto al Famedio al cimitero monumentale di Milano e alcuni libri, come quello di Amedeo La Mattina, Mai sono stata tranquilla, del 2011.
Un libro di Alberto Toscano
Proprio perché viene dalla penna di Alberto Toscano, Camarade Balabanoff è un libro da leggere. Le sue pagine portano uno sguardo capace di passare sopra le frontiere, ed è per questo che Nos Alpes lo propone alla lettura.
Toscano è stato corrispondente da Parigi per molti quotidiani italiani, appare spesso in televisione per commenti sull’attualità politica, come il 31 maggio a TV5 Monde. È presidente del Club la Presse européenne a Parigi e fondatore della sezione Italia dell’Union de la Presse Francophone (UPF).
Alberto Toscano ha scritto molti libri che permettono al lettore francese e a quello italiano di aprire lo sguardo sulle relazioni tra Italia e Francia come Sacrés Italiens! da Armand Colin, e Benedetti Italiani! (Della Porta) del 2014 oppure Ti amo Francia : De Léonard de Vinci à Pierre Cardin, ces Italiens qui ont fait la France, sempre Armand Colin, in italiano da Baldini&Castoldi, Gli italiani che hanno fatto la Francia, del 2020. Ai suoi testi va davvero portata attenzione e va proposta la lettura anche in ambito transfrontaliero, in Italia e Francia.
Possono essere utili anche per affrontare alcuni capitoli della storia recente attraverso angolature speciali, come Un vélo contre la barbarie nazie. L’incroyable destin du champion Gino Bartali (Armand Colin) in italiano come Gino Bartali. Una bici contro il fascismo (Baldini&Castoldi), del 2018.
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