Rubriche
Una nota di Michel Moriceau su un libro sui ghiacciai, Les sources de la glace, di Nastassja Martin e Olivier de Sépibus (Paulsen)
Si tratta di una preparazione a base di baccalà dissalato lavorato con olio di oliva e altri ingredienti tipici della cucina della Francia del Sud.
Michel Moriceau legge il libro di Guillaume Desmurs, Le Crépuscule des jeux, entre Cortina-Milan 2026 et les Alpes françaises 2030 (Il crepuscolo dei giochi, tra Cortina-Milano 2026 e le Alpi francesi 2030)
Originariamente sorta di grande crêpe a base di formaggio e lardo, essa si è sviluppata anche in versione dolce a base di mele o pere.
I volumi, curati dall’autore e illustratore Hervé Frumy ed edito dalle Éditions du Mont-Blanc, si vogliono un invito a scoprire come i frutti e i prodotti della montagna si trasformano in gustosi piatti salati.
La preparazione è in tutto e per tutto similare alla Farinata ligure, a testimoniare di scambi commerciali e culturali tra due Paesi non poi così differenti dal punto di vista gastronomico.
Michel Moriceau ci accompagna nella lettura del romanzo di Adrien Borne L’Ile de là haut, storia dei sanatori del Plateau d’Assy.
Nato nel cuore del Logudoro, nella zona centro-settentrionale dell’Isola, questo dessert è a tre strati a base di zucchero e mandorle.
Il romanzo breve di Stéphanie Glassey, edito per la collana Gore des Alpes, affronta tematiche quali aborto, abuso e ipocrisia religiosa tra tabù e ferite della società rurale del passato.
Dotati di un ripieno completamente vegetariano a base di erbe spontanee e formaggio, essi bene si sposano con la salsa di noci tradizionale della regione.
Questa domenica vi proponiamo la presentazione di Michel Moriceau del libro di Alexandre Duyck, Avec toi je ne crains rien.
Nata negli Anni Cinquanta dalle mani del pasticcere polacco Alexandre Micka, si tratta di una sorta di pan brioche farcito con crema profumata ai fiori di arancio.
Scritto da Virginie Jean e realizzato insieme alla fotografa Alicia Coudray, il volume intreccia parole e immagini per restituire un ritratto sincero e vibrante della vita agricola di montagna.
Questa ricetta antica nasce come una preparazione di recupero, realizzata con i pesci di scoglio spesse volte piccoli e poco valorizzati.
















